Cime Tempestose
Aspettando Lefevbre
Trento, via San Martino. È domenica mattina. Due persone aspettano l’apertura della saracinesca dietro la quale si dovrebbero riunire, per celebrar messa, i lefevbriani. Uno è il giornalista dell’Adige di cui leggiamo il resoconto; l’altra una ricercatrice in teologia. La saracinesca non si alza, non arriva nessuno. Sembra "Aspettando Godot". Giornalista e ricercatrice si mettono a chiacchierare. Il cronista chiede alla ricercatrice di cosa si occupa, cosa ne pensa del negazionismo... Prende appunti, guarda l’orologio. La saracinesca rimane serrata. Immaginiamo la conversazione che rallenta, qualche parola sul freddo, la neve... Si crea un cristallo di tempo: due esemplari della specie umana si fanno carico del vuoto, dei silenzi, dell’assurdo che li circonda. Al numero civico a fianco, i pakistani entrano nel call-center, chiamano casa. Il quartiere, assonnato, inizia ad animarsi.
Perifrasi vescovili
Dice il vescovo Luigi Bressan: "La moschea rimanda a una realtà più strutturata di quelli che possono essere luoghi per il culto: potremmo definirla come un centro pastorale, qualche volta anche di orientamento politico, la cui costruzione richiede comunque il tempo necessario perché l’Islam entri in profondità nel nostro habitat culturale". Dice la Lega: "Trento cristiana, mai musulmana". Stesso concetto, quarantadue parole in meno.
Normodotati
Un’atleta non vedente viene esclusa da una gara di nuoto dei Master regionali. Polemiche. Il presidente del comitato trentino FIL commenta sul Trentino: "Il regolamento non contempla l’ipotesi che un atleta disabile gareggi insieme a un atleta normodotato". Ma: gli atleti sono normodotati? Ad esempio Michael Phelps con il suo 49 di piede? E Fausto Coppi con i suoi abnormi polmoni (ci stavano 7 litri d’aria)? E Alex Schawazer, oro olimpico nei 50 km di marcia: 28 battiti al minuto non sono pochini?
Da Assisi ad Arzignano
San Francesco, sei out. La Curia di Trento, nel vademecum per il periodo quaresimale, propone ai suoi fedeli un nuovo modello, aggiornato ai nostri tempi, di rinuncia e di redenzione. È (citiamo) "quell’imprenditore veneto che cercò di vivere per un mese con lo stipendio di uno dei suoi operai".
"Cercò di vivere". Ma visse? Morì di stenti? La Curia non lo dice. Vogliamo immaginarcelo nella sua conceria di Arzignano, mentre stringe la cinghia e aggiorna i cantici: "Laudato si’, mi’ Signore, per messor lo frate cincillà / De lo quale deriva bella et iocunda pelliccia / Ke pretiosi frutti in mia tasca procura, / Ma ke anke a le tu’ creature operaie dà sostentamento".
Poesia trans
Annunci economici del Trentino, 9 febbraio: "Trans nera perla brasiliana accattivante come la pantera amazzonica, dolce come la caipiriña"; "Trans novità assoluta affascinante femminile piacevole, fisico statuario, magra, mora, Minora". Evidentemente il titolatore si dev’essere sbagliato, qui non siamo nel campo dell’economia ma della poesia: notiamo come la prima poetessa faccia un uso intensivo delle similitudini, calibrate con preziosa precisione: la pantera non è una pantera generica bensì "amazzonica" - con doppia allusione alle origini brasiliane e alle Amazzoni. Interessante anche l’inusitato accostamento della stessa all’etimologia della parola "accattivante": rende prigioniero, captivus.
Molto riuscito, nel secondo esempio poetico, l’uso del climax discendente "affascinante femminile piacevole" e l’allitterazione "magra, mora, Minora", dove il nome stesso della poetessa viene elegantemente inserito in coda alle sue caratteristiche fisiche.
Quando il casco non serve
Telegiornale di RTT, intervista a un ragazzo che assiste a una lezione di educazione stradale nella palestra della sua scuola: "Non mi ispirano... Non mi va questa roba qua".
"Perché?"
"Non lo so".
Ha la sua parte di ragione: il casco serve solo quando, sotto, c’è una testa da salvare.