Audi Mozart!
Un buon esempio di moderno mecenatismo (naturalmente pubblicitario) il concorso internazionale per giovani solisti mozartiani.
Il terzo concorso internazionale per giovani solisti "Audi Mozart!" si è concluso con il previsto galà sabato 10 giugno. Alla presenza di un folto pubblico, i vincitori delle varie categorie si sono esibiti in cinque concerti insieme all’orchestra Haydn, diretta da Marco Mandolini.
Per l’occasione, la parte solitamente riservata all’esposizione di Mercedes, Porsche e, naturalmente, Audi, nell’ariosa struttura del concessionario Dorigoni, si è trasformata in un’elegante sala da concerto. La serie di partiture mozartiane su cui i partecipanti al concorso si sono confrontati, in una gara serrata, nel corso delle ultime settimane, è stata offerta agli appassionati di musica classica che avevano avuto la fortuna di ottenere gli inviti per questa raffinata soirée. Il programma è stato aperto dal Concerto per fagotto e orchestra KV 191 in si bemolle maggiore (nei tempi: Allegro - Andante ma adagio - Rondò. Tempo di minuetto) che ha avuto come solista, appunto la vincitrice della sezione fagotto, Laura Costa.
Quando questa snella strumentista è salita sul palco, vestita con un elegante abito lungo, ed ha, con piglio deciso, iniziato a suonare un fagotto che sembrava più grande di lei, è sembrato difficile credere alle note del programma che documentava una carriera già piena di esperienze importanti, come gli stage alla Scala e presso la Fondazione Arturo Toscanini, nonché l’intensa attività con l’Ensemble Musagète, ma sono bastate poche note per rendersi conto che Laura Costa ha il virtuosismo e l’ottimo controllo della respirazione dei più talentuosi professionisti. Nei primi due assoli i suoni corposi e ben modulati del fagotto si sono propagati per l’ambiente, anche grazie ad una discreta amplificazione.
Seconda è salita sul palco, Luba Benediktovitch, flautista, che ha eseguito il Concerto per flauto e orchestra KV 314. La bionda concertista, di origine bielorussa, che ha ottenuto, negli scorsi anni, premi sia dall’UNESCO, che dalla fondazione Menuhin, ed ha inoltre collaborato con l’orchestra nazionale del Bolshoi, appariva molto emozionata.
Lo stesso concerto è stato ripreso con solista Viola Wilmsen, nella versione per oboe. La ventunenne Wilmsen, nata a Bonn, ha debuttato nel 2002 come direttore d’orchestra ed è, dal 2003, uno degli elementi del trio "Poulenc". Poter ascoltare le differenze nella performance delle due soliste e dell’orchestra Haydn nella stessa serata è stato un motivo in più per ammirare la preparazione di tutti i musicisti.
Dopo una breve pausa con rinfresco, è stata la volta di Ionut Podgoreanu, che ha eseguito il Concerto per corno e orchestra KV 495 in mi bemolle maggiore (nei tempi: Allegro maestoso – Romance. Andante cantabile – Rondò. Allegro), quindi, al termine della serata, Marija Pavlovic ha interpretato splendidamente le lievi armonie del Concerto per clarinetto e orchestra KV 622 in la maggiore (nei tempi: Allegro aperto – Adagio ma non troppo – Rondò. Allegro).
Podgoreanu, dalla Romania, a soli ventitre anni, ha già seguito dei corsi di perfezionamento al Mozarteum di Salisburgo con Hanjorg Angerer. Stesso luogo di studio ha ospitato la croata Marija Pavlovic, che ha seguito però i corsi di Alos Brandhofer.
Le esecuzioni (anche se non sarebbe eccessivo definirle vere e proprie esibizioni di giovane ardore interpretativo) sono state presentate da Cristina Aldrighettoni e ci sono stati dei brevissimi interventi del padrone di casa, l’ing. Paolo Dorigoni, e del M° Marcello Abbado. Un tocco ulteriore di classe in una serata organizzata con professionalità e amore per la musica.