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QT n. 8, 21 aprile 2001 Servizi

Antiquariato di montagna

Libri, mobili e oggetti d’uso dell’Ottocento in mostra a Trento.

Dal 2 al 6 maggio al Centro Trentino Esposizioni di via Briamasco si terrà "Montagnantiquaria", una mostra- mercato dedicata all’editoria, alla pittura e all’arredo caratteristici della zona alpina e definibili come "antiquariato di montagna".

La mostra è organizzata dal Centro Trentino Esposizioni (CTE) in collaborazione col Filmfestival Internazionale della Montagna e dell’Esplorazione, con l’Associazione Mercanti d’Arte antica del Trentino (AMAT), con l’Associazione Pro Arte di Trento (ASPART) e con il patrocinio del Comune e della Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura di Trento.

L’iniziativa, definita dagli organizzatori la "numero zero", vuol offrire l’opportunità di ammirare e magari acquistare arredi, stampe e pitture tipiche delle zone alpine, un settore di nicchia per gli appassionati di antiquariato, ma non per questo meno stimolante.

Una trentina gli espositori che, pur attenti all’aspetto commerciale dell’iniziativa, non intendono rivolgersi soltanto al collezionista oppure a chi è in cerca di un "pezzo" con cui personalizzare un angolo di casa, ma anche al semplice curioso. Naturalmente il visitatore non troverà capolavori di Giovanni Segantini o Gustave Dorè raffiguranti paesaggi alpini oppure mobili da museo, ma oggetti, pitture, attrezzi ed arredi d’uso corrente anche al giorno d’oggi ma dal sapore antico per il tipo di lavorazione, per gli anni che si portano addosso e per quel che significano.

Del resto, quando ci si lascia attrarre da un oggetto di antiquariato, l’essenziale non è tanto la rarità, la vistosità o il valore del pezzo, quanto la passione con cui ci si impegna nella sua ricerca e le sensazioni che esso riesce a trasmetterci.

Gli organizzatori della mostra hanno imposto espressamente che gli oggetti esposti abbiano almeno 100 anni, ossia appartengano all’altro secolo, quando la riproducibilità dei pezzi fatti in serie a macchina non era ancora iniziata e il committente ordinava all’artigiano un armadio o un letto fornendogli indicazioni e misure generali, ma lasciando alla sua creatività e alle sue mani la realizzazione del manufatto. Il risultato era un pezzo unico, praticamente irripetibile e soprattutto funzionale a quel tipo di mondo.

Non bisogna scambiare la rassegna con l’esposizione di una sezione di un museo etnografico dedicata alle Alpi: si tratta di una vera mostra-mercato d’arte e di artigianato con pezzi autentici in vendita.

L’esposizione si sviluppa in un unico salone ed è suddivisa in tre settori. Nel primo sono esposti libri, stampe, cartografie, cartoline, guide redatte dei primi alpinisti dell’Ottocento, studi sull’ambiente e sulla flora, diari di viaggiatori in cerca di emozioni, ecc. Non si tratta necessariamente di lavori antichi, ma anche di oggetti soltanto rari, ormai esauriti e introvabili sul mercato dell’editoria contemporanea che però possono destare l’interesse di collezionisti e curiosi.

Il secondo settore è dedicato all’arte. Sono esposti disegni, dipinti, grafica, realizzati con qualsiasi tecnica.

Il terzo settore comprende articoli antichi tipici della cultura e della tradizione alpina. Gli oggetti esposti devono essere in buona condizioni e non aver subito alterazioni o restauri tali da pregiudicarne l’originalità e l’integrità. Si potranno vedere mobili, suppellettili, oggetti da arredo come cassapanche, armadi dipinti, letti, attaccapanni fatti con corna, arnesi da lavoro, ecc..

Si tratta di oggetti che per modalità di costruzione, per il tipo di impiego e per i materiali usati (cirmolo, abete, frassino o ciliegio) sono specifici delle zone di montagna; si pensi a certi tavoli e sgabelli in uso in Tirolo o ai mobili dipinti diffusi qui da noi nelle valli dell’Avisio.

I più giovani, di fronte a qualche oggetto ormai dimenticato - pensiamo al "bazilon" con cui le nostre nonne andavano a prender acqua alle fontane - potranno riscoprire mestieri e modi di vita dimenticati.

La mostra aprirà i battenti il 2 maggio alle 17 e rimarrà aperta tutti i giorni fino al 6 maggio, dalle 10 alle 20. Biglietto d’ingresso: 6000 lire.