La piramide dei trapianti
Se ancora pochi sono i donatori di organi, sono invece numerosi, forse addirittura troppi, gli ospedali autorizzati a praticare trapianti. Qualche dato: per i trapianti di cuore abbiamo 15 centri, 9 per i polmoni, 8 per cuore-polmone, 16 per il fegato, 9 per il pancreas, 18 per rene-pancreas e 37 per il rene. Questi centri, come pure gli ospedali che si limitano ai prelievi, fanno riferimento a tre strutture interregionali: il NITp (Nord Italia Transplant) che comprende Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Provincia di Trento, Liguria, Marche; l’AIRT (Associazione Interregionale Trapianti), con Piemonte, Valle d’Aosta, Provincia di Bolzano, Emilia, Toscana e Puglia; e infine l’OCST (Organizzazione Centro-Sud Trapianti) che riunisce le restanti regioni dell’Italia meridionale. Queste tre strutture hanno il compito di ricevere la segnalazione delle donazioni e di assegnare gli organi destinati ai trapianti; e tra loro collaborano in caso di urgenze.
Al di sopra dei tre centri interregionali esiste il Centro Nazionale Trapianti, che si preoccupa di coordinare l’attività, di gestire le liste d’attesa e di verificare che il lavoro di prelievo e di trapianto sia svolto in modo uniforme, stabilendo inoltre la soglia minima di attività per ogni struttura.
Ritornando alla base della piramide, troviamo dei coordinatori regionali e locali, e infine una Consulta che comprende, fra l’altro, il volontariato e le associazioni di familiari e pazienti.