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QT n. 5, 4 marzo 2000 Cover story

I progetti dell’assessore Molinari

Se la scuola trentina è stata risparmiata dalle proteste contro il "concorsaccio", non è certo perchè ha risolto il problema della valutazione dell’insegnamento. Anzi, al contrario: finora lo ha accantonato. Ne parliamo con l’assessore provinciale competente, Claudio Molinari.

"E’ indubbio, gli incentivi fanno parte delle nostre competenze, come Provincia autonoma. E quindi riguardano le trattative con il personale docente. Nel contesto del nuovo contratto dovremo cercare di recuperare il discorso della valutazione anche della scuola in Trentino."

Beh, viste le opposizioni che ha incontrato Berlinguer...

"La proposta del ministro, secondo me, era minata da due presupposti che hanno finito per renderla impraticabile: i finanziamenti limitati, e quindi la modesta percentuale di insegnanti che veniva premiata; e le modabilità discutibili della valutazione."

E allora, noi che facciamo?

"Anzitutto noi abbiamo un Comitato per la Valutazione..."

Nessuno se ne è accorto.

"E’ vero. Finora ha redatto rapporti che sono serviti in sede centrale. D’ora in poi dovrà avere un ruolo propositivo all’interno della scuola."

Cosa vuol dire?

"Finora il Comitato ha soprattutto analizzato la capacità dell’insieme della scuola trentina di muoversi come sistema: quindi livelli d’apprendimento, punti di forza e debolezza. Dobbiamo riuscire a declinare scuola per scuola i ragionamenti fatti per l’insieme del sistema, verificando se ogni Progetto Educativo d’Istituto raggiunge gli obiettivi fissati."

Questa posizione - valutare il corpo docente di ogni scuola, non il singolo insegnante - è per esempio portata avanti dalla Cgil...

"Sì, si tratta di evitare i due errori di Berlinguer di cui sopra. Focalizzando il discorso sulla qualità complessiva della scuola, sul raggiungimento degli obiettivi fissati, si ottiene una serie di risultati: si evita il discorso dei quiz; si ragiona non su astrattte capacità dell’insegnante, ma sui risultati concreti raggiunti; si incentiva il lavoro di squadra. Poi starà al tavolo contrattuale, con i sindacati, stabilire il livello del premio e le modalità della valutazione."

Insomma, rispetto a Berlinguer investirete più soldi?

"L’obiettivo è di raggiungere il numero di docenti più largo possibile..."

Ma una distribuzione a pioggia vorrebbe dire che si reputa la scuola trentina l’optimum...

"Questo discorso va lasciato alla contrattazione; comunque, trattandosi di un incentivo, non può essere un aumento indifferenziato; il concetto di valutazione implica una graduatoria, chi viene prima e chi dopo. E la valutazione è legata al concetto di qualità, che oggi la società esige in ogni suo comparto. Il problema che avremo di fronte è raggiungere criteri oggettivi, in maniera che non ci sia nemmeno l’ombra del dubbio di una qualche discrezionalità."