Caro energia?
Solamente l’orso è riuscito per un momento a distogliere l’attenzione dei media e della gente dai problemi della guerra in Ucraina e del caro energia. All’inizio di questa guerra alle porte di casa nostra, i responsabili della gestione del Paese hanno deciso di sanzionare la Russia facendone pagare le spese a tutti noi, ma in compenso ci hanno insegnato a risparmiare energia in mille modi: due ore in meno di riscaldamento e massimo a 20 gradi, le lavatrici a pieno carico e di notte, finanche a farci finire la cottura della pasta a fuoco spento, “formato colla”! Il massimo per uno spaghettaro come me che ama la pasta al dente. Peraltro gli insegnamenti che ci hanno gentilmente fornito, escluso quello della pasta, erano tutti a me noti. Per quelli meno preparati ci hanno pensato i rincari delle bollette di gas e luce a ricordarci del problema energetico.
Qualcuno però non ha imparato nulla e questo qualcuno l’energia la consuma, anche inutilmente, magari mettendola a carico di tutti noi che invece abbiamo imparato la lezione del risparmio energetico. Mi riferisco in particolare all’illuminazione giorno e notte della struttura della vecchia stazione ferroviaria di Pergine. Il fatto sta avvenendo indicativamente dal maggio 2022. Sarà un caso ma ogni volta che passo in quel luogo, in pieno giorno, vedo le lampade esterne dell’immobile, apparentemente abbandonato, salvo occupazione abusiva, tutte accese, tranne una che per fortuna ha i neon fulminati.
Sarà piccola cosa ma non vorrei che la disattenzione fosse contagiosa e altri responsabili, che non pagano le bollette di tasca loro, dimentichino le luci accese in pieno giorno. Zio Paperone ricordo che custodiva gelosamente il suo primo centesimo risparmiato. Spero che qualcuno abbia la voglia di mettere un timer e almeno di giorno le luci le lasci spente.
Grazie a nome di quelli che risparmiano energia.
Per scrupolo allego alcune foto scattate sabato 13 maggio 2023 alle ore 11,58 (l’orario si vede dall’orologio). Buon risparmio a tutti.
Luigi Francesco Traverso