In difesa della Valle di Tovel
Leggo del buon successo turistico della valle di Tovel, meta di un numero crescente di visitatori. La cosa non può che fare piacere, nel quadro di una impostazione del turismo, qual è quella della Val di Non, che molto concede al fattore culturale (Castel Thun) e alla valorizzazione delle singolarità naturali, quali il burrone della Novella e quello di Fondo. È una conferma che il turismo può funzionare anche senza continue scariche di adrenalina e senza ambiziose prospettive di sfruttamento consumistico-industriale.
Mi permetto tuttavia di manifestare un timore e una preoccupazione. La Val di Tovel, conservata e salvata con anni di impegno dalla prospettata banalizzazione, è un gioiello naturale unico, per bellezza ambientale, varietà insuperata di ambienti, per una ricchezza forestale, botanica e faunistica senza paragoni. La valle è un patrimonio non solo del Trentino, ma di tutti coloro che vogliono difendere e conservare le Alpi. Per questo chiedo che nei progetti, validi e giustificati, di farla meglio conoscere e valorizzarne la presenza a livello turistico, si tenga ben presente il grande valore di questo complesso naturale. La difesa ambientale deve qui trovare ogni priorità.
Leggo ancora delle proposte di trasformare l’attuale campo di tamburello, posto poco a monte del “Capriolo”, in parcheggio destinato ai camper. Mi permetto di manifestare il mio dissenso. Il campo di tamburello, malauguratamente lì collocato negli anni ‘60, costituisce un grave sfregio: sia per la collocazione, in uno degli angoli più suggestivi della Val di Tovel, sia soprattutto per aver devastato una zona, quella dei laghetti temporanei formati dalla Tresenga allo sbocco delle grandi marocche, che in primavera offre uno degli spettacoli più straordinari dell’intera valle. Certo, il campo di tamburello va spostato altrove prima possibile, Con il flusso di pubblico denaro riservato (bene o male) allo sport, non sembra un’impresa gigantesca trovare lo spazio necessario - complessivamente modesto - per un nuovo campo fuori di Tovel. Tuttavia non collochiamo in quell’area un campeggio per camper, rendendo definitivo uno sfregio di questo peso. Rinaturalizziamo invece l’area con la maggior cura possibile, restituiamola ai meravigliosi laghetti di frana. Sarà un atto di coraggio e anche di carità verso il nostro bistrattato ambiente.