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Rifiuti: basta populismi

Mauro Ferone

“Rifiuti, un salasso per le famiglie”. “Rifiuti, nessuno sa dove smaltirli”. “Rifiuti nei campi”. Non sono i titoli dei quotidiani locali del 2013, ma sono di articoli del 2002-2003, i primi anni in cui si introduceva la raccolta differenziata in Trentino. Anche allora, per molti mesi, non sono mancati attacchi a politiche che portavano ad un cambiamento nel sistema di raccolta dei rifiuti e implicavano più impegno e senso civico da parte dei cittadini. Perché anche questa volta lo stesso fenomeno di contrasto e polemica distruttiva? È normale che le opposizioni politiche strumentalizzino il cambiamento per un ritorno d’immagine a discapito dell’interesse della collettività? Io penso di no. Fino a quando è lecito per i giornali cavalcare la polemica? Innumerevoli prime pagine danno sfogo alle più deleterie posizioni populiste, che vanno dalla minaccia dell’abbandono dei rifiuti sui marciapiedi o nelle campagne, al rilancio dell’assurda richiesta dell’inceneritore. Magari a Rovereto.

Da sempre credo che il compito dei mass media sia quello d’informare i propri lettori, ma anche di far crescere nell’opinione pubblica una cultura improntata alle sostenibilità ambientali. I quotidiani locali dovrebbero, invece, verificare il perché di certe scelte e dei ritardi sugli interventi. È dal 2005 che la Provincia spinge sulla Tariffa Puntuale. Perché Trento e Rovereto l’applicano in ritardo, senza informazione e senza il coinvolgimento delle Circoscrizioni? È determinante l’intreccio con Dolomiti Energia? Dal 2003 la Comunità della Vallagarina (ex C10) dichiara che ogni famiglia pagherà i rifiuti effettivamente prodotti. È dal 2008 che sulla mia fattura appare la password per verificare il numero degli svuotamenti. Perché si è cambiato idea? Perché comunità omogenee adottano sistemi diversi? Stento ancora a crederci: Rovereto, che è da poco passato al porta a porta, che va incontro alla sicura figuraccia pur di passare alla Tariffa Puntuale; La Comunità della Vallagarina, che da anni applica la Tariffa Puntuale, passa alla tassa. Buffa discrasia.

Ho apprezzato gli interventi dei sindaci di Rovereto Miorandi e di Villalagarina Manica. Il primo ha cercato di spiegare la filosofia della Tariffa Puntuale. Il secondo l’efficacia del porta a porta. Anzi, Manica si spinge ad ipotizzare una valorizzazione dei rifiuti: Vedelago. I fatti però ci dicono che a molti politici manca una visione del futuro. Vivono il presente. Qualcuno ancora nel passato. Cari giornalisti, aiutateci a capire anche i perché.

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