Troppi soldi allo sport
Nel corso del dibattito sull’ultima Finanziaria provinciale il consigliere Marco Sembenotti, della Lista Civica per Divina, ha fatto fuoco e fiamme per bloccare il ridimensionamento dei contributi riservati allo sport. Così egli si esprimeva: “Vi riempite la bocca di valori e associazionismo e poi non fate nulla per questo settore”.
Vorrei qui esprimere il mio dissenso. Anche se per ragioni di età, e non solo, sono lontano da ogni attività sportiva, capisco l’importanza che questa può avere per i giovani. Giudico però ipertrofico e gonfiato il ruolo riservato allo sport e ai suoi valori, ed eccessivo il sostegno economico datogli.
Oggi lo sport occupa un posto addirittura predominante nei settori dello spettacolo, dell’industria e del turismo. Muove enormi interessi, promuove le più vistose manifestazioni del consumismo, è in realtà ai primi posti nella scala dei valori comunemente accettati. Le sue manifestazioni sono accompagnate da una partecipazione emotiva di massa, catalizzano l’interesse di molti in modo quasi esclusivo, stimolano a volte addirittura morbosamente la competitività. E insieme lo sport può considerarsi oggi una sorta di religione dell’effimero, un potente strumento di fuga collettiva dalla realtà. Le vittorie calcistiche di questa o quella squadra, le imprese di questo o quel campione non hanno di per sé nessun valore; però, soprattutto nei giovani, possono suscitare la convinzione che questa sia la via maestra della vita, che qui stiano il futuro e la gloria.
Per queste ragioni vorrei meno contributi allo sport e all’associazionismo sportivo, e al loro posto uno sforzo più serio per avvicinare i giovani al mondo reale e ai problemi veri: la politica praticata seriamente, la cura del territorio, la cultura, la capacità di apprezzare e quindi difendere la bellezza del nostro Paese. L’attuale crisi non è solo finanziaria, ma anche di valori. È necessario dare ai giovani più coscienza civica, prepararli ad affronatre i molti problemi che ci sovrastano.
Mi perdonerà il consigliere Sembenotti, ma non credo che lo sport sia la strada maestra a questo riguardo.