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Malossini in mezzo al guado

Riuscirà il nostro eroe ad occupare Montecitorio?

L’avevamo lasciato due mesi fa (Vite parallele), durante la convulsa fase di approntamento delle liste elettorali, in una situazione di grave tensione: "A Roma – scrissero allora i giornali - staziona ormai da due giorni Mario Malossini, che vuole assicurazioni di un posto utile alla Camera, altrimenti è pronto a scatenare il putiferio per avere un collegio senatoriale".

Il posto poi glielo diedero, ma non abbastanza "utile", tanto che martedì 15 aprile, contati i voti, il nostro ancora non conosceva la sua sorte, in una mortale alternanza di delusione e speranza. Un’emozione troppo forte, da coltivare in solitudine. E Malossini sparisce dalla circolazione, anche se qualcuno "giura di averlo visto in largo Carducci".

"E’ il giorno più lungo per Mario Malossini" – scrive L’Adige. E il Trentino osserva che "nel pomeriggio sembrava sfumare il viaggio a Roma", ma che "in tarda serata il capogruppo di Forza Italia è resuscitato grazie al premio di maggioranza e al calcolo dei resti". Insomma, è deputato "al 99 per cento".

Ma l’indomani, tutto precipita: per "un gioco crudele di calcoli complicati", Malossini è fuori, ed è furibondo, a quanto dicono gli amici. E il cronista del Trentino conferma: "Si sente dalla voce che trattiene a stento la stizza".

Sull’Adige, comunque riaffiora la speranza: a parte la mezza promessa di Sandro Bondi, che quando venne a Trento gli prospettò la possibilità di un posto nel governo, potrebbe sempre essere ripescato alla Camera se Manuela Di Centa, imbarcata – lei probabilmente sì - nel nuovo esecutivo, si dimettesse da parlamentare. "I condizionali però sono troppi per risollevare l’umore nero che ha assalito il leader azzurro dopo la bocciatura".

Al momento resta insomma la realtà di "una batosta pesantissima", che non viene certo alleviata dai colleghi della sua parte politica. "A Forza Italia fanno gli spiritosi: ‘Malossini? Non lo abbiamo visto. Magari è andato in convento". E Nerio Giovanazzi, ricordando la sua precedente trombatura: "Effettivamente Mario è un po’ sfigato... credo sia in meditazione e in crisi".

Ma, come scrive L’Adige, "dopo due giorni Malossini torna a parlare", cercando di mantenersi signorilmente sotto tono: "Un pizzico di delusione c’è... Sembra un traguardo stregato, mi sfugge sempre sul filo di lana".

Ma poi si allarga anche troppo: "Quello che vedrete prossimamente sarà un Malossini diverso... Sento dentro di me una nuova passione per la politica, per il Trentino. Credo che a breve si riaccenderà dentro di me una lampadina. Non sarà il Malossini di prima. Ci sarà una forte determinazione ad essere conseguente con quello che penso".

Passano lenti i giorni, e periodicamente torna fuori la storia delle possibili dimissioni della Di Centa, che lui ormai "segue con grande disincanto". Si consola raccontando della grande solidarietà che gli dimostrano i trentini: "In questi giorni incontro tanta gente che paradossalmente si dice contenta della mia mancata elezione: ‘Gaven bisogn de tì a Trent’ mi ripetono".

Mario Malossini (al centro) tra gli eletti Giacomo santini e Maurizio Del Tenno.

Mentre scriviamo, Berlusconi non ha ancora formato il nuovo governo, sicché Malossini rimane ancora "in mezzo al guado"; ma di lui si è comunque continuato a parlare. Improvvidamente evocata da Giovanazzi, la sfiga è tornata infatti a colpire: se giusto un anno fa era in ospedale per una caduta dalla bicicletta, adesso – leggiamo a tutta pagina sul Trentino del 27 aprile - "Malossini si taglia un ginocchio con la motosega" ("Un lago di sangue, ho temuto il peggio" – commenta il protagonista).

E l’indomani, un’altra mezza pagina – dell’Adige stavolta – ci informa di come alcuni noti personaggi abbiano ottenuto il permesso di edificare all’interno delle loro proprietà, con un meccanismo che lascia piuttosto perplessi. Fra questi Vip, svetta appunto il Malossini, la cui villa sulla collina del Casteller compare in una bella foto. Dal che, inevitabili sospetti di ammanicamenti e favoritismi che certo non fanno bene alla sua immagine pubblica, già pesantamente appannata da lontane vicende che oggi, purtroppo, non fanno più scandalo e che evidentemente non impediscono una candidatura, alla faccia dei codici etici tanto sbandierati.

P. S. La notizia sui terreni dei Vip resi edificabili era già comparsa nove giorni prima su questo giornale, che L’Adige si guarda bene dal citare. Ma questa è tutta un’altra storia...