Malga Lagorai: una lettera aperta
Sta per essere assunta la decisione finale sul progetto presentato dalla Magnifica Comunità che la trasforma in un ristorante-rifugio
Cari Teserani, cari amministratori di Tesero, mi rivolgo a voi con la preghiera di considerare la pesante responsabilità che avete in questo momento. Parlo della ristrutturazione della Malga Lagorai, su cui sta per essere da voi assunta la decisione finale sul progetto presentato dalla Magnifica Comunità e che trasforma la malga in un ristorante-rifugio.
La malga è fatiscente e ha sicuramente bisogno di un intervento di recupero. Tuttavia il progetto che si vuole approvare snaturerà la valle. Trasformata la malga in rifugio, il Cermìs la inserirà nei propri programmi pubblicitari favorendone la frequentazione di massa e i gestori esigeranno che sia consentito l’accesso motorizzato; insomma, si creeranno le condizioni per una forte antropizzazione che determinerà il degrado della Val Lagorai.
A fronte di questa perdita permanente e irreversibile, quali sarebbero i vantaggi per la popolazione, per i Vicini? Nessuno.
Perché l’investimento sarà in perdita, come ha ammesso anche la Magnifica Comunità che si è impegnata a pagare un gestore. Perché, come ammesso dallo Scario, la malga-rifugio non ha a che fare con il “trekking Translagorai”. Di certo non esiste una valutazione dei costi e dei possibili ricavi.
Ancora più grave, è che non esista un piano per lo smaltimento dei reflui, a pochi metri dal lago di Lagorai: solo per questo l’approvazione del cambio d’uso sarebbe una scelta irresponsabile. Per non parlare dell’assenza, nel progetto, degli impianti elettrici, idrici, di riscaldamento.
Tanti Vicini hanno chiesto che il restauro della malga sia conservativo e preservi il patrimonio storico dei Vicini. Ma purtroppo da parte della Magnifica Comunità non è stata data alcuna valutazione sulle criticità e sulle proposte alternative che sono state formulate da più parti negli ultimi due anni.
Ci piacerebbe che ai nostri Amministratori importasse il ruolo culturale che la malga può avere, la possibilità di tenere vivi i mestieri antichi, e con ciò diventare anche un’attrazione per un turismo intelligente. Abbiamo invece paura che la scelta di spendere 750mila euro per farne un ristorante nasconda altre motivazioni. Il progetto ha tanti contro e pochi pro. Tuttavia né la Provincia, né la Comunità hanno voluto spiegare l’accanimento e la fretta di creare una struttura turistica ricettiva da cui non ci si attendono ricavi economici, ma che andrà a compromettere una delle valli più belle e il più grande lago che dà il suo nome a tutta la catena montuosa.
Mi appello alla vostra intelligenza, alla vostra comprensione, al vostro rispetto per figli e nipoti ai quali mi auguro che consegnerete la Val Lagorai intatta, bella e selvaggia come è sempre stata e come vi è sempre piaciuto trovarla.