Le accuse al M5S
Intervengo sulle dichiarazioni fatte dal PATT il 20 giugno nei confronti del Movimento 5 Stelle, in cui si affermava che esso non avrebbe alcun diritto di fare la morale agli altri, in quanto il PATT avrebbe informazioni sul fatto che il M5S ha degli scheletri nell’armadio e che presto sarà smascherato.
Oggi, 23 giugno, si scopre che l’accusa che si fa a Filippo Degasperi è di aver chiesto il rimborso-spese per gli spostamenti che fa in auto per le sue attività politiche (così come fanno tutti i consiglieri e qualsiasi lavoratore se previsto nel contratto) e di aver sottoscritto la richiesta della presidente Avanzo (PATT) di conoscere il numero dei consiglieri interessati a una polizza vita per poter bandire una gara e avere la proposta di polizza da una compagnia assicurativa (quindi Degasperi non l’ha neppure sottoscritta, ha solo dichiarato di voler sapere quanto sarebbe costata).
Tale attacco viene fatto a chi si riduce l’indennità versando le eccedenze in un fondo per il microcredito alle PMI (finora Degasperi ha restituito 25.000 €); rinuncia all’indennità da questore pari a 510 € mensili, che dall’inizio del mandato ammonta ormai a 7.650 €; e mette ogni tre mesi sul sito del M5S trentino la rendicontazione delle spese sostenute. Il M5S è inoltre l’unica forza politica che a Roma come a Trento ha rinunciato ai rimborsi elettorali rispettando il risultato del referendum del 1993.
Gli attacchi del PATT mi sembrano ridicoli e trovo avvilente che il suo segretario Ugo Rossi, che è soprattutto presidente della Provincia e che quindi ci rappresenta, possa abbassarsi ad un livello così infimo di pratica politica.