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Rifiuti: l’insensato atteggiamento della PAT

La commissione ambiente della Provincia ha ascoltato la proposta dell’assessore Gilmozzi, sull’aggiornamento del piano provinciale dei rifiuti. L’assessore, accompagnato dall’ing. Nardelli, ha esposto il piano che già aveva spiegato in una riunione di coalizione del centro sinistra autonomista. Dunque, si vuole proseguire senza ascoltare alternative, senza un dibattito, senza aprire alla ricerca della soluzione migliore, ma imponendo un sistema produttivo che non è nemmeno certo di trovare un mercato. Nella riunione di coalizione avevamo presentato la nostra proposta alternativa, poi pubblicizzata e divulgata sui giornali e in TV. La nostra proposta è stata bollata dall’ing. Nardelli come troppo costosa, perché richiede spazi troppo grandi e implica un livello occupazionale troppo elevato.

Anzitutto mi piacerebbe leggere le analisi che supportano tali dichiarazioni, poiché a me non risultano simili conclusioni; poi mi piacerebbe analizzare i costi, rapportandoli alla proposta della Pat, che prevede: costruzione di un nuovo sito industriale a Ischia Podetti, messa in sicurezza della zona per il rischio cadute rocce dalla montagna, costruzione di un ponte per garantire la viabilità, potenziamento della linea elettrica di zona. Considero anche il fatto che, sempre a detta dell’assessore, il prodotto finito CSS non troverebbe collocazione sul mercato locale (niente cementifici trentini che lo brucino) e non si sa ancora dove sarebbe piazzato.

Ma che razza di valutazione di mercato sarebbe questa? Faccio un prodotto e non so nemmeno se riesco a piazzarlo? La nostra proposta prevedeva invece uno stabilimento da realizzare in un sito già esistente, dato che ci sono una miriade di capannoni dismessi; un’idea poteva essere il sito Whirlpool, date le notevoli dimensioni (qui mi si deve spiegare perché Nardelli dice che per la nostra proposta ci vuole un sito grande e invece l’assessore Marchesi del comune di Trento, dice che il sito Whirlpool è troppo grande!). Inoltre, la nostra idea prevedeva un ciclo di recupero di materia, che ha già un mercato certo, a differenza del CSS che non si sa dove piazzare. Inoltre, se il nostro sistema prevede un livello occupazionale elevato, direi che la cosa potrebbe essere interessante, visto che abbiamo tanti giovani in cerca di lavoro. In un momento occupazionale molto grave, che l’ente pubblico non consideri questo un valore aggiunto, mi pare incredibile!

Mi chiedo perché ci si ostini a perseguire strade vecchie, che non hanno futuro e faranno spendere soldi inutilmente. Sulla gestione dei rifiuti la Provincia non ha proprio dato il meglio di sé, continuando a percorrere la strada di un decisionismo insensato. Mi chiedo perché non coinvolga la nostra università in un progetto di analisi e ricerca, perché non si costruisca un dibattito pubblico e un tavolo tecnico, per poi fare una giusta sintesi. Troppe cose mi chiedo, me ne rendo conto; ma i trentini perché queste cose non se le chiedono? Noi vogliamo dialogare e ragionare su prospettive diverse.

Aspettiamo interlocutori disposti a discutere. Ce ne saranno?

Marco Ianes - coportavoce Verdi del Trentino

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