Segreto di Stato per gli inceneritori?
In uno degli ultimi suoi provvedimenti (il decreto del Consiglio dei ministri dell’8 aprile 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 16 aprile) il cessato governoha approvato il regolamento che detta i "criteri per l’individuazione delle notizie, delle informazioni, dei documenti, degli atti, delle attività, delle cose,dei luoghi suscettibili di essere oggetto del segreto di stato". Con sorpresa e preoccupazione apprendiamo che tra le "materie di riferimento" cui potrà essere esteso il segreto di Stato sono compresi (al punto 17 dell’allegato!) anche "gli impianti civili per produzione di energia ed altre infrastrutture critiche".
Con la conseguente soppressione delle stesse garanzie assicurate dalla disciplina della valutazione di impatto ambientale.
Con le presunte ragioni della "salvaguardia dei supremi ed imprescindibili interessi dello Stato" il presidente del consiglio dei ministri, anche con sua autonoma determinazione, potrà dunque apporre il segreto di Stato su ogni informazione, e perfino luogo, attinente ad ogni grande opera controversa, in questo senso "critica" (una centrale elettrica, un’infrastruttura autostradale o di alta velocità ferroviaria, lo stesso ponte di Messina!), e così escludere la partecipazione dei cittadini a decisioni fondamentali che incidono direttamente sui modi di vita della comunità civile e nulla hanno a che vedere con le esigenza della difesa. Denunciamo la grave lesione del diritto di cittadini e associazioni alla vigilanza critica sull’operato della pubblica amministrazione, riconosciuto per legge con l’accesso all’informazione, per l’esigenza insopprimibile di assicurare trasparenza e imparzialità all’attività amministrativa.