Il sindaco, l’alcool, la casta
Come noto, QT non è tra gli estimatori del sindaco di Trento, Alessandro Andreatta. Però, di fronte alle sue reazioni al ritiro della patente per essere stato pizzicato al volante con tasso alcolico (1,3) notevolmente superiore al limite (0,5), non possiamo che esprimergli il nostro consenso. “Mi dispiace tanto - ha dichiarato - Le regole ci sono e valgono per tutti, anche e soprattutto per il sindaco”. A questo siamo ridotti, ad essere contenti quando un esponente pubblico non fa l’arrogante, ma tant’è.
Misurate anche le reazioni dei vari esponenti che - a parte l’ex sindaco ed oggi vicepresidente della Provincia Ale Pacher che si dilunga in troppe giustificazioni (“la vita sociale della comunità... inevitabili gli incontri con momenti di convivialità...”) e distinguo (“la vera differenza è tra guidare ubriachi e non guidare ubriachi; e per come conosco io Alessandro, mai si sarebbe messo alla guida...”, con il che dovremmo buttar via l’alcool test) - questa volta non reagiscono a riccio a difesa della casta. Mario Magnani: “Si è trattato di un brutto scivolone”. Giorgio Lunelli: “Come genitore ritengo che il livello di guardia non vada abbassato”.
Chi invece va fuori del seminato è Luis Durnwalder: “Penso che su questo tema dell’alcool ci sia molta esagerazione nei controlli”. Come se in Sudtirolo non ci fossero ubriachi al volante con relative vittime.
Insomma, per una volta tanto, il nostro ceto politico non ci fa vergognare.