Papà fermati, non vedi che è rosso? A cura di Marco e Giuliana Franceschini. Trento, 2003, pp. 112. Distribuzione gratuita alle scuole da parte di Associazione Sicurstrada, Polizia Municipale di Trento, Unipol Assicurazioni.
La preparazione delle scuole superiori giudicata dagli studenti universitari. I licei, gli istituti tecnici, scuola per scuola cosa va bene e cosa andrebbe rivisto. E quanto e come è importante la cultura per i giovani d’oggi.
Una ricerca di studenti del corso di chimica del “Buonarroti”, vincitrice di un concorso nazionale, arriva alla conclusione che due bicchieri di rosso al giorno prevengono infarti e tumori.
La storia locale, questa sconosciuta. I motivi di un’ignoranza diffusa, e come invece sarebbe importante ed utile un minimo di conoscenza. Lo stato dell’arte di studi e ricerche, le esperienze nelle scuole e nei Musei, la necessità di un lavoro sistematico. La giunta Dellai si ripromette di impegnarvisi, e infatti...
Il vicolo cieco in cui ci si è cacciati con l'insegnamento cattolico nella scuola: le richieste degli islamici, le reazioni dei politici, il prurito degli integralisti nostrani. Quale possibile soluzione?
La disputa tra le virtù, tra Verità e Giustizia, nella rappresentazione di Giotto, nell'attualità storica, nell'interpretazione di un bel libro d'arte.
Chiara Frugoni, Gli affreschi della Cappella Scrovegni a Padova. Einaudi, 2005, pp. 210.
L’abbandono dell’istruzione tecnica, la discontinuità nei cicli scolastici,
l’occhio di favore verso la scuola cattolica: tutti i punti (anche fortemente) negativi della riforma scolastica, prima abbandonati, poi ripresi dall’assessore Salvaterra.
Con il che il Trentino diventa la regione più “morattiana” d’Italia. Perchè mai?
Ancora sulla legge Salvaterra: il bambino (il riordino della formazione professionale) e l’acqua sporca (la subordinazione della scuola alle comunità locali, la perdita di centralità della scuola pubblica) in due interviste parallele a Vincenzo Bonmassar (Uil) e Margherita Cogo (Ds, vicepresidente della Giunta provinciale).
Lo sport trentino e il caso Itas: le tante società sportive, la squadra che eccelle, gli sponsor, un pubblico meraviglioso. Ma la dura legge del professionismo non fa tornare i conti: e fino a che punto è giusto che intervenga l'ente pubblico?
Una mostra sulla storia del più antico istituto tecnico della regione, l'ex Scuola Reale Elisabettina. E come la storia di una scuola può interessare tutti.
Dolente intervista a un insegnante della novella Miss: la ragazza è una studentessa somarella, eppure portata ad esempio dall'autorità scolastica. E la cosa, purtroppo, è in linea con lo sbandamento generale della scuola.
Il ministro Fioroni non ha usato il piccone ma il cacciavite per neutralizzare la costruzione morattiana. Ecco, una per una, le novità.
Da L’altrapagina, quindicinale di Città di Castello.
Le ingiustizie prodotte dalla decisione della Giunta sulle rette degli asili nido. Conclusione: l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro, ma non su quello delle donne.
La Federazione delle scuole materne si riorganizza, ed è scontro interno. Due coordinatori, didattico e gestionale, oppure coordinatore unico? Di fronte a queste due opzioni, due diverse visioni; e uno scontro durissimo.
Le scuole, l'ultimo pretesto per far fare affari d'oro ai soliti noti. E così, oltre a regalare milioni (pubblici) ai milionari, si vorrebbe togliere la città ai giovani, e i giovani alla città.
Studenti trentini graziati dalla mannaia degli esami di riparazione? Rischi e potenzialità di una scelta educativa che ha sollevato molte polemiche. E che rischia di ignorare il nodo della questione: a cosa serve andare a scuola?
Ispirata a una spinta contemporaneità nel tratteggiare i problemi adolescenziali, la miniserie di Canale 5 sul timido professore di campagna alle prese con una classe di figli di papà risulta decisamente interessante. Peccato si perda pensando di risolvere i problemi di una scuola (esageratamente?) degradata, con il buonismo.
Continua l’odissea degli apiranti insegnanti. Dopo la chiusura delle scuole di abilitazione (SSIS), si prospetta il nulla. Grazie al ministro Gelmini, ovviamente.
Mentre a Roma la Gelmini si diverte a fare a pezzi la scuola, a Trento l’assessore Dalmaso non ci sta. E fa peggio. Cronaca in quattro atti di un pasticcio pasticciato.
Dalle Acciaierie di Borgo alla riforma Dalmaso: la perdita verticale di credibilità delle strutture della Pat, il devastante debordare della politica, i disastri causati dai dirigenti proni e incompetenti. Ora la palla dovrebbe passare al Pd…
Gli effetti immediati della riforma Dalmaso: la soppressione degli Istituti Professionali e la trasformazione del Liceo Tecnologico. Tra chi ne pensa bene e chi no.
Una sola scuola media musicale, un decreto nazionale non recepito, i bandisti incaricati della didattica... Tutte le stranezze della situazione trentina.