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QT n. 4, 25 febbraio 2006 Servizi

Cogestione:qualche giorno di attualità

Una stimolante esperienza al liceo Prati di Trento.

E’ al liceo classico Prati di Trento che quest’anno, in anticipo rispetto alle altre scuole, scatta per prima la cogestione ("non autogestione" precisa la preside). Vale a dire: le ore della mattinata, a lezioni sospese, sono state dedicate ad attività gestite in cooperazione tra studenti e professori, con la partecipazione di numerosi ospiti esterni, anche qualificati, quali il sindaco Pacher, il direttore dell’Istituto italo-germanico, nonché editorialista di successo, Gian Enrico Rusconi e l’ex preside di Sociologia Antonio Scaglia.

Questa e le altre foto: immagini di attività durante la cogestione.

Un evento non di contrapposizione dunque, approvato infatti dal Collegio docenti, che ha puntato soprattutto a creare negli studenti un clima particolare, quello di chi sa che per qualche giorno è responsabile in prima persona e può dare libero sfogo alle proprie capacità. Nelle aule i volti sorridenti e a tratti un po’ smarriti dei ragazzi più giovani esplorano le possibilità a loro disposizione, mentre nei corridoi l’atmosfera è resa quasi mistica dalle note del coro scolastico che si esibisce in un concerto d’eccezione. Il controllo dei gruppi e dell’ordine è affidato ai ragazzi della security (traduzione aziendalista dell’antico "servizio d’ordine") che vigilano per mantenere la disciplina all’esterno delle aule dove si tengono le attività.

"I gruppi - raccontano i rappresentanti degli studenti Anna, Giulia e Giovanni - sono stati proposti dai ragazzi, mentre è stata poi la preside ad aiutarci ad organizzarli e ad entrare in contatto con molti degli ospiti che hanno poi partecipato ai dibattiti".

Buona, anzi ottima rispetto agli scorsi anni, la partecipazione: su 450 iscritti, solo una minoranza ha preferito rimanere a casa, gli altri hanno partecipato alle attività, e addirittura un centinaio si sono impegnati, in varie maniere, per organizzarle. E così si è parlato di Sloi con il sindaco Pacher, l’ingegnere Alverio Camin e il giornalista e scrittore Luigi Sardi; del ’68, con il sociologo Antonio Scaglia e il giornalista del Trentino Concetto Vecchio, autore di "Vietato obbedire"; di religione e laicità con Gian Enrico Rusconi; di Tav con il dirigente della Provincia ing. Claudio Tiso.

In proposito sono venuti alla luce i limiti di una cogestione forse troppo pilotata. "Si potevano trattare con maggiore spregiudicatezza determinate tematiche" – ci dice per esempio Fabio, della III liceo, riferendosi alla partecipazione negata ai comitati anti-Tav nell’ambito del gruppo di discussione relativo al treno ad alta velocità. "E’ stata una decisione del consiglio d’Istituto - si è risposto - perché si cercavano prima di tutto esperti che potessero fornire ai ragazzi una lettura tecnica più che ideologica, per evitare di influenzarne il giudizio".

E così sono stati invitati solo i rappresentanti delle istituzioni, ritenuti a priori imparziali.

"Ma anche cosi, tutto sommato, è andata bene" - commentano pure i più critici. Infatti i dibattiti sono stati seguiti con interesse ed attenzione dai ragazzi, che hanno potuto manifestare la loro partecipazione a eventi di attualità, generalmente poco trattati nei licei classici.

Ai momenti di riflessione si sono alternati momenti di svago "creativo" come i gruppi sugli origami o la pittura e la proiezione di film quali "Tempi moderni", "Qualcuno volò sul nido del cuculo", "Fahrenheit 451", "Mephisto", "Frankenstein Jr.", "American graffiti".

Gian Enrico Rusconi.

Tutto sommato, un bilancio decisamente positivo, che ha saputo suscitare l’interesse e la curiosità dei ragazzi, che hanno approfondito le tematiche trattate anche nei giorni successivi, chi parlando in classe dei temi discussi, chi leggendo i libri di Concetto Vecchio e Rusconi. "L’idea - spiegano i rappresentanti - era quella di rendere per qualche giorno gli studenti davvero partecipi e di responsabilizzarli riguardo a tematiche che ci toccano particolarmente da vicino e che in questi giorni sono state trattate in modo approfondito".

Il discorso del presente, dell’imparare a saper valutare l’attualità, è forse stato l’elemento principale della cogestione. Purtroppo è stata solo una finestra di alcuni giorni. E probabilmente questo è un problema costitutivo della scuola italiana, e in particolare del liceo classico, che più che essere rivolto alle scienze umanistiche applicate al presente, sembra dover essere ineluttabilmente rivolto all’archeologia.

Ma questo è un discorso più vasto su cui varrà forse la pena ritornare.