Arte in estate
Per chi trascorre l’estate in Trentino, l’occasione per vivere esperienze culturali di grande spessore non manca nemmeno quest’anno. Da Rovereto e Trento, i principali poli museali propongono un viaggio nell’arte che attraversa linguaggi, epoche e sensibilità.
Iniziamo dal Mart di Rovereto, con l’imperdibile la mostra “Sebastião?Salgado.?Ghiacciai” (fino al 21 settembre) che propone oltre 60 fotografie in grande formato del celebre fotografo recentemente scomparso, tutte realizzate tra 1995 e 2020. La mostra, realizzata in collaborazione con MUSE e il Trento Film Festival, riflette sull’emergenza climatica nell’anno internazionale dedicato alla salvaguardia dei ghiacciai; un focus potente sulla bellezza e la fragilità dei ghiacciai.
“Li?Yongzheng.?Nel profondo di questo deserto” (fino al 21 settembre) è la prima personale italiana del trentenne artista cinese, che propone una riflessione sul proprio paese attraverso dipinti, fotografie, video e installazioni interattive. Concepita come riflessione sulle tensioni sociali della Cina odierna, la mostra racconta deserti reali ed emotivi.
“Realismi Magici.?Pyke Koch e Cagnaccio di San Pietro” (fino al 31 agosto), rappresenta un dialogo suggestivo tra 31 dipinti dell’artista danese Koch e una settantina di opere di Cagnaccio. Due visioni opposte del realismo magico: tecnica raffinata per entrambi, empatia profonda in Cagnaccio e ironia distaccata in Koch.

A Trento, presso il Castello del Buonconsiglio, fino al 14 settembre si potrà assistere a “Il teatro del quotidiano. Giacomo Francesco Cipper”, prima grande monografica italiana dedicata al pittore austro-italiano (1664–1736). Famoso per le scene popolari, familiari e sacro?profane, Cipper è qui indagato come “documentarista della realtà” grazie a prestiti da Prado, Reggia di Caserta e altre prestigiose collezioni.
Nella sede di Castel Caldes per tutta l’estate sarà visitabile “Antiche fonti. Tito Chini e il termalismo trentino”: in una cornice medievale, i dipinti murali in stile liberty provenienti dalle storiche Terme di Vetriolo ricollocati nel contesto delle valli trentine: un dialogo tra arte e cultura termale.
Ad Ala, a Palazzo Taddei, nuova estensione del Castello del Buonconsiglio con “Giardini di filo nel Settecento”, una mostra dedicata ai tessuti del XVIII secolo, anteprima del futuro Museo provinciale delle Arti Tessili. L’eleganza dei fili e i decori settecenteschi svelano l’artigianato tessile d’epoca.
Al memorabile lavoro fotografico di Flavio Faganello (1933-2005), con immagini che vanno dal 1957 al 2003, è dedicata la mostra “Flavio Faganello – Fotografie in cammino” al Museo Diocesano (fino all’8 settembre). Testimone e poeta ad un tempo, Faganello ci ha accompagnato nella lettura del paesaggio e della cultura delle genti di alta montagna, sia del Trentino che dell’Alto Adige, anche in sodalizio con Aldo Gorfer, donandoci opere che restano, come “Solo il vento bussa alla porta” e “Gli eredi della solitudine”. Secondo Michele Smargiassi, critico fotografico della Repubblica, egli “intona un canto dedicato ad un mondo in trasformazione, senza nostalgia preventiva e un po' consolatoria”, con una partecipazione emotiva che, nel rilevare i contrasti del nuovo che avanza, talvolta si vena di ironia.
All’artista piemontese Marzia Migliora (1972), presente nel 2015 alla Biennale di Venezia e poi nei primari luoghi della ricerca contemporanea, è dedicata da Arte Sella la personale “Lotta per l'esistenza” che si svolge tra Villa Strobele e Malga Costa (fino al 9 novembre). “La natura – dice l’artista – manifesta un’intelligenza reattiva che ci sorprende, capace com’è di rigenerarsi con delicatezza, ma anche di rispondere con forza devastante”. Nate dopo lo shock della tempesta Vaia, queste opere si muovono tra artificio e natura attraverso un raffinato e versatile uso della materia-carta (l’artista è anche una immaginifica disegnatrice) che stimolano a dare una nuova interpretazione del concetto darwinista di (ri)adattamento.

A Castel Belasi, nel comune di Campodenno, dove ha sede il Centro d’Arte Contemporanea per il pensiero Ecologico, è in corso fino al 31 ottobre la collettiva “Dall’Antropocene al Biocene”, a cura di Stefano Cagol, frutto del lavoro svolto lo scorso anno da nove artisti e quattro giovani critici nell’ambito del corso condotto da Blanca de la Torre su iniziativa del Muse. Sculture, dipinti, video, installazioni e testi che prendono stimolo dall’idea che occorre un “cambio di paradigma”, vale a dire il passaggio dall’epoca in cui l’uomo si è considerato signore e padrone del mondo fino a compromettere gli equilibri della vita (appunto l’antropocene), all’epoca in cui l’uomo si consideri nient’altro che una parte della vita (appunto il biocene).
Sono da segnalare anche le seguenti mostre:
Sergio Decarli: “Sì, viaggiare”, Spazio delle Arti, Trento via Paradisi 7, fino al 31 agosto.
Attilio Lasta: “I paesaggi dell’anima”, Casa degli artisti di Canale di Tenno, fino al 28 settembre.
Bruno Fantelli: “Polveriera – Gott mit Unsinn”, forte di Civezzano, fino al 24 agosto.
Vladimiro Sternini e Stefano Zanella