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QT n. 4, aprile 2014 Servizi

Il Trentino accerchiato dalle strade

Il ministro Lupi e il governatore Zaia non hanno dubbi: Valdastico e Pedemontana vanno fatte

Mentre Ugo Rossi e compagni del Partito Democratico chiacchierano, in Veneto si agisce. Al recente convegno sulle infrastrutture del Centro-Destra svoltosi a Marghera, il ministro ciellino Maurizio Lupi si presenta scatenato. A proposito della Valdastico ha affermato che “la questione è risolta”. E alla domanda “E se la provincia di Trento dovesse opporsi?”, la risposta è stata lineare e a suo modo convincente: “Esiste sempre la legge obiettivo...e il governo andrà avanti. È un’opera di interesse nazionale ed è ora di superare questi conflitti fra Province”.

A sostegno è intervenuto il governatore del Veneto Luca Zaia, già inutile ministro alle politiche agricole: “La nostra è una richiesta di assoluto buonsenso”.

Questo da nord a sud. Mentre da oriente verso occidente avanza la Pedemontana veneta ed anche in questo caso il ministro Lupi sostiene l’iniziativa. Sottolinea, soddisfatto, Zaia: “Abbiamo avuto le risposte che chiedevamo... Se i ministri di questo governo fossero tutti così!”.

In coro i due rappresentanti istituzionali concludono sostenendo la guerra ai TAR e ai cantanti che si schierano a favore dei comitati locali, denunciando come la giustizia si sostituisca alle ragioni della politica. Nessun accenno di autocritica, dunque, come ben hanno insegnato i comportamenti di Berlusconi e insegnano quelli del ruspante Renzi.

Dal territorio avanzano invece richieste opposte. Da Castelfranco Veneto a Bassano i comitati che si oppongono alla inutile superstrada della Valsugana sono sempre più incisivi, ricorrendo al tanto vituperato TAR.

Nel bellunese dimenticato sindaci, comitati e la Confindustria alzano la voce contro lo Stato: si vuole chiudere la ferrovia Ponte nelle Alpi-Calalzo, a cinquant’anni (18 maggio 1964) dalla disattivazione della linea Calalzo-Cortina. E chiedono il proseguimento della linea ferroviaria verso Dobbiaco, potenziandola e modernizzandola; un servizio rivolto ai residenti e ai turisti. Questa sensibilità riprende l’intelligenza e la sensibilità del sindaco di Trento Paolo Oss Mazzurana, quando nel 1891 proponeva la realizzazione della cosiddetta ferrovia del Paradiso, la Trento-Moena-Belluno.

A quel tempo chi amministrava rispondeva ad esigenze delle comunità locali: oggi, dalla Lega al Nuovo Centro-Destra si risponde unicamente alle esigenze delle società che lavorano accanto alla Compagnia delle Opere e quindi gemelle di Comunione Liberazione.

Un assoluto silenzio cala intanto sui recenti scandali: l’asfalto distribuito con bitume inquinato nella Valdastico Sud e le gallerie della nuova autostrada Bologna-Firenze che, con lavori in corso, si sono già spostate di 15 centimetri e che da anni stanno desertificando il Mugello.