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Cementificazione e kitsch tirolese

In città appartamenti sempre più piccoli in palazzi giganteschi e addossati l'uno all'altro; in periferia, tipologie edilizie da delirio.

L’articolo 57 del regolamento d’igiene del Comune di Bolzano usava un’espressione poetica per descrivere un diritto di ogni abitazione a ricevere appunto "luce diretta dalla volta celeste". Ma quando i condomini piuttosto disperati di un palazzo di via Roma e i loro avvocati si sono rivolti al Comune, invocando questa norma per impedire la costruzione di una torre di otto piani muro a muro con i loro balconi, hanno scoperto che il nuovo regolamento del PUC l’aveva semplicemente abolita.

Il condominio e lo scavo per la torre.

Per quanto possa apparire incredibile al buon senso, la concessione edilizia prevede che il palazzo di 23 metri di altezza sorga su un cortiletto a triangolo fra case, su cui c’era una piccola casetta di 60 mq e che, guardando i disegni storici, fu estrapolato dall’indiviso terreno su cui era sorto il condominio, tramite l’erezione successiva di un muro divisorio.

Si aggiunga che via Roma e in particolare quel tratto, all’incrocio con via Vicenza e via Firenze, è forse la zona più inquinata della città, prevedendo il PUC che gran parte del traffico entri in città dal ponte Roma.

La scuola soprannominata "Alcatraz".

Inoltre negli anni scorsi, dalla parte opposta della casa minacciata da questo nuovo scempio, la mano pubblica ha autorizzato un forte aumento di cubatura di una scuola e l’edificio realizzato si presenta "a muso duro" alla strada, con tre altissime pareti di cemento senza aperture, tanto che il quartiere l’ha ribattezzata Alcatraz, esprimendo in questo modo il senso di estraneità e di rifiuto causati da un’architettura che tiene conto solo della quantità e del tutto aliena al bisogno di bellezza e di vivibilità.

Ottenuta la concessione edilizia il 27 luglio 2004, l’impresa ha messo sotto pressione i condomini, chiedendo addirittura concessioni per ulteriori avvicinamenti e il diritto di piantare micropali per il sottile grattacielo. I condomini hanno ceduto, timorosi di essere costretti a pagare cifre esorbitanti per il fermo cantiere. Incredibile leggere in un verbale di condominio che la torre verrà alzata di due piani "per compensare la cubatura mancante del mancato accostamento al confine di uno dei condomini". Permesso ottenuto. Si chiede di derogare a distanze già derogate, e poiché la risposta del condominio (il secondo in questo caso) è stata negativa, si viene premiati con un innalzamento che contribuirà a togliere luce alle case vicine!

Il nuovo palazzo conterrà appartamenti di circa trenta metri quadri, i cui balconi si spingeranno quasi a toccare quelli delle case vicine. Alla maggior parte degli appartamenti del condominio esistente verrà a mancare la luce. Ma questo si è detto: la volta celeste non ha diritti di cittadinanza.

Perché si permette tutto questo? Perché, proprio nel momento in cui la crisi abitativa a Bolzano è finita, si liberalizzano le costruzioni speculative, abolendo le norme di salvaguardia della qualità del vivere? Perché sempre negli stessi quartieri?

Molte persone a Bolzano, avendo sofferto della pluridecennale crisi degli alloggi, sono sensibili alla questione della casa e quindi disposte ad accettare qualche sacrificio, per permettere agli altri di avere un tetto sul capo. Ma a Bolzano non c’è crisi degli alloggi. Sull’Alto Adige della domenica ci sono centinaia di offerte di case in vendita, il principale costruttore della città per la prima volta nella storia ha addirittura abbassato i prezzi, sia pure di un nuovo quartiere ghetto: non era mai avvenuto prima. Appaiono perfino offerte di alloggi in locazione. Mai visti in tutta la mia vita. E come si contribuisce con appartamenti di 28 metri quadri a migliorare la qualità del vivere? Anni fa chi scrive propose inutilmente di aumentare la superficie minima da 28 a 45 metri quadri, perché è crudele costringere qualcuno ad abitare in uno spazio così ristretto: la maggior parte dei single sono in realtà anziani, che stanno molto a casa e in 28 metri quadri non possono muoversi, figurarsi se hanno bisogno di supporti (sedia a rotella, ecc.) per farlo (30 metri quadri sono più o meno lo stesso).

La liberalizzazione - che non diversamente da ciò che avviene nel resto del mondo, abolisce regole di tutela di diritti collettivi per avvantaggiare privati già molto tutelati dai rappresentanti politici - produce effetti diversi sul territorio. Mentre a Bolzano si costringono le persone a vivere come in prigione, in periferia trionfa il Tiroler kitsch, detto anche Jodlerstil.

Pietro Citati ha suscitato un vespaio estivo dichiarando a Repubblica: "Dopo aver salvato valli bellissime, i sudtirolesi sembrano oggi animati da un’immaginazione suicida". Il direttore di Turris Babel, un rivista locale di architettura e urbanistica, ha parlato di "delirio progettuale" per stigmatizzare le case a torri, bifore, archi, colonne e trompe l’oeil, tutti falsi archetipi, inesistenti nella tradizione sudtirolese, che stanno sorgendo a migliaia sulle nostre montagne. Il preside dell’Accademia di Design, l’arch. Kuno Prey, studioso e progettista con grande esperienza internazionale, ma in passato anche consigliere comunale civico a San Candido, ha criticato la composizione delle commissioni edilizie comunali, cui andrebbero affidati gli aspetti estetici. Il Sovrintendente ai Beni culturali e artistici ha testualmente dichiarato: "E’ vero, io non ho più poteri, ormai decide tutto la politica". Stampfer porta ad esempio l’episodio della Pretura settecentesca di Monguelfo, che, dopo che le associazioni protezioniste avevano vinto tutti i ricorsi in sede giudiziaria, è stata abbattuta per decisione della Provincia e del Comune. La cosa ridicola e persino offensiva è che l’assessora provinciale ai Beni culturali gli ha dato ragione. Ma allora chi è responsabile? Il solito presidente della giunta che notoriamente di arte e gusto non sa un granché? Certo. Ma sembra che a dettare legge in fatto di cultura sia oggi l’assessore all’ambiente, all’urbanistica nonché cacciatore di stambecchi nei parchi naturali, Michl Laimer, che contesta Citati, chiedendo: "Chi giudica che cosa sia bello?".

Un’abitante del condominio di via Roma ha descritto così la sua storia in una lettera (che l’Alto Adige ha censurato, inserendo perfino errori di ortografia "per farle fare la figura della casalinga ignorante", dice lei), in cui ricostruisce un paesaggio urbano che sta scomparendo in seguito alla mancanza di regole di salvaguardia o alla spregiudicatezza dei comportamenti dell’amministrazione: "Una famiglia acquista diversi anni fa un’abitazione in via Roma a Bolzano, per andarci a vivere. Dalle finestre che affacciano sulla via si vede una scuola e il palazzo della Fiera, la Mendola, il Roen e le montagne bianche dietro a Merano. Dalle finestre sul cortile interno si scorge la vecchia cantina Widmann, una villetta a un piano con un piccolissimo giardino, alcuni condomini piuttosto grandi … e sullo sfondo il monte Tondo, lo Sciliar e il Virgolo. Negli ultimi cinque anni c’è stato il terremoto: sono caduti a suon di ruspa: scuola, con eliminazione dei tigli antistanti, fiera, cantina e villetta". Della scuola s’è già detto, ma la lettera prosegue: "

La casetta che verrà sostituita da una torre di otto piani.
Un enorme brutto condominio al posto della ex fiera, davanti alla quale era prevista un’area verde.

Pare però che il nostro PUC con la dicitura ‘area verde’ non faccia distinzione fra spazio piantato ad alberi e spazio piantato ad automobili, sempre verde per il nostro daltonico PUC. Non vedo più Mendola, Roen e montagne bianche… Ma venite sul retro, prego. Vedete là al posto della cantina? E’ sorto un enorme condominio con tre piani di garages interrati. Le macchine devono entrare e uscire tutte lì, sulla piccola via Valdagno. Si sapeva che doveva succedere, se ne è parlato tanto della politica dei fazzoletti. Quello che mai avrei pensato è che potesse essere attuata anche la politica del francobollo. Ebbene sì. Al posto della villetta a un piano, 60 mq, sta per sorgere una torre di otto piani (addio anche alla vista sullo Sciliar, un appartamento per piano, … vista a 360 gradi sui balconcini di sgombero degli altri condomini e uscita delle auto attraverso marciapiede, pista ciclabile e a lato della pensilina dell’autobus".

Infine, ma certo non per importanza: chi scrive ha fatto alcune foto del cantiere. La mattina di un venerdì. Gli operai erano tutti senza elmetti; nel pomeriggio, ero in un punto in vista, se li sono messi in testa tutti, lucidi, colorati, nuovissimi. Avranno abolito anche le norme sulla sicurezza sull’altare della densificazione?