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QT n. 15, 12 settembre 1998 Servizi

L’unione fa il risparmio

I primi positivi risultati dell'alleanza fra le municipalizzate di tre comuni della Rotaliana.

Giusto un anno fa nasceva l'AIR (Azienda intercomunale Rotaliana per i servizi in rete), un'azienda speciale di diritto pubblico fondata dalle comunità di Mezzocorona, Mezzolombardo e S. Michele per gestire i servizi di energia elettrica, gas e acqua. In sostanza, alla municipalizzata di Mezzolombardo, la più organizzata, si sono aggiunte le analoghe strutture presenti negli altri due comuni. L'AIR rappresenta la più concreta iniziativa di collaborazione fra i tre comuni della Rotaliana che, su altri problemi locali, preferiscono invece marcare le differenze.

A qualche mese dall'esordio, il presidente dell'AIR, Alberto Molinari, fa il punto della situazione dicendosi soddisfatto per i risultati conseguiti, per i quali rende merito anzitutto alla direzione e ai dipendenti della sua azienda. I dati del primo semestre confermano il raggiungimento del programma per il '98, che a fine anno misurerà investimenti per due miliardi (erano 1,3 quando l'azienda operava solo a Mezzolombardo): una prima risposta alle critiche, anche feroci, in particolare da parte di alcuni consiglieri comunali del centro-destra di Mezzocorona e S. Michele che ritenevano sovrastimato il progetto. E in un prossimo futuro, quando l'AIR si occuperà anche delle fognature, oggi ancora gestite dai singoli comuni, si potranno meglio misurare le prime economie di scala; il nuovo servizio verrà infatti gestito assumendo solo un altro operatore da affiancare al personale già alle dipendenze dell'azienda intercomunale.

Ma a proposito di futuro, Molinari ricorda che l'AIR non può ignorare quanto sta accadendo nella realtà locale e nazionale. La SIT di Trento, ad esempio, che nel capoluogo (ma non solo) gestisce gas, acquedotto e altri servizi, e la ASM di Rovereto, che in quella città svolge analoghi servizi pubblici, hanno stretto all'inizio di quest'estate un patto di ferro. Molinari crede che in futuro una collaborazione con la SIT e i suoi nuovi alleati sia inevitabile. Per adesso si pensa prevalentemente ad uno scambio di servizi. Infatti, finché non scadranno le convenzioni con Mezzocorona e S. Michele, oggi è la SIT che "bolletta" il gas in quei paesi, gli stessi nei quali l'AIR opera per l'energia elettrica e l'acquedotto (e presto anche per la fognatura).

La sovrapposizione è evidente così come la possibilità di razionalizzare i costi a vantaggio del consumatore. Alla SIT verrebbero appaltati alcuni compiti come il controllo della qualità dell'acquedotto e particolari interventi sulle fognature (come lo spurgo), per i quali l'AIR dovrebbe altrimenti dotarsi di costosi automezzi. L'azienda pubblica Rotaliana ricambierebbe provvedendo per conto della SIT ad operazioni come la lettura dei contatori e la reperibilità per i guasti e le urgenze. Da questa collaborazione con la SIT, di cui si annuncia la prossima attuazione, non potrebbe nascere anche qualcosa di più forte, come la partecipazione diretta della società di Trento nel capitale dell'azienda rotaliana? L'ipotesi non è fantascientifica, ma potrebbe riaprire la lunga discussione che ha preceduto la gestazione dell'azienda sovracomunale. Molinari non respinge l'ipotesi, ma ricorda che a decidere saranno gli amministratori locali, i veri padroni dell'AIR.

Dicevamo che per programmare lo sviluppo di una sia pur modesta azienda pubblica come quella della Rotaliana, deve essere tenuto d'occhio anche quel che si muove a Roma, dove il governo sta per rompere il monopolio dell'energia elettrica ora gestito dall'ENEL e dove ci si appresta a liberalizzare il prezzo del kilowattora. Facciamo un esempio. L'AIR ha rinnovato i contratti dell'energia elettrica acquistata all'ingrosso dall'ENEL, ottenendo uno sconto giacché ora i tre comuni formano un unico, più grosso, cliente.

Ma nessuno se n'è accorto, perché il prezzo del Kw/ora è fissato per legge. Tuttavia un vantaggio indiretto riguarda tutti, in quanto i minori costi sostenuti dall'AIR sono stati tramutati in investimenti, che serviranno per migliorare i collegamenti fra le reti di distribuzione dei tre comuni.

Alla fine della chiacchierata, il presidente Molinari ci spiega la sua filosofia: il parametro principale per misurare l'efficacia di chi distribuisce servizi indispensabili, dovrebbe essere la soddisfazione dell'utente; che non è solo un problema di tariffe; il fattore umano e la conoscenza del territorio in cui si opera sono altrettanto importanti per raggiungere un buon rapporto con l'utenza. Gli ambiti territoriali per esercitare nel modo migliore il servizio non devono quindi essere necessariamente estesi come quelli che i tecnici ipotizzano: ad esempio, per la gestione del ciclo dell'acqua -dalla sorgente al depuratore- si consigliano bacini minimi di 400.000 abitanti. Le previsioni matematiche, nel campo di servizi quali l'acqua e la luce, vanno corrette con valutazioni socio-economiche. Dunque Molinari resta convinto, nonostante la smania delle privatizzazioni, che "il controllo dei servizi indispensabili deve restare sotto il controllo delle amministrazioni locali".

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