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QT n. 7, luglio 2024 Servizi

Ospedale di Fiemme: si apre uno spiraglio

Un progetto ragionevole e una presentazione pubblica trasparente. Proprio per questo a qualcuno non piace?

Forse le valli di Fiemme, Fassa e Cembra riusciranno ad avere un nuovo ospedale. Eravamo rimasti al luglio 2019, quando la giunta Fugatti cancellava dal bilancio provinciale il capitolo di spesa già previsto e quindi svaniva il progetto che individuava la struttura sull’attuale sedime, prospettando un nuovo ospedale, non una ristrutturazione di quello esistente. Un ospedale pronto per l’evento olimpico del 2026. Pochi mesi dopo veniva depositato un progetto di project financing della ditta Mak Costruzioni di Lavis: un nosocomio da costruire nel fondovalle in un’area a elevato rischio idrogeologico, su terreni vincolati ad aree agricole di pregio e non previsto in alcuna pianificazione comunale, né provinciale. Progetto che arrivava a conoscenza dei cittadini solo nell’estate 2021, sostenuto dalla Giunta Provinciale che lo dichiarava opera di interesse generale. Oltre 130 milioni il costo previsto e una gestione affidata a privati per 18 anni.

Si è dovuto attendere il 25 agosto 2023 perché la giunta provinciale mettesse fine alla farsa, cassando il progetto di partenariato pubblico e affidando ai territori l’apertura di un confronto per individuare la migliore localizzazione possibile del nuovo nosocomio. Ma solo Cavalese ha risposto e il consigliere provinciale di Onda Filippo Degasperi, venuto a sapere che l'ing. Alessandro Pederiva e l'ex dirigente del servizio Foreste Marcello Mazzucchi avevano presentato in comune di Cavalese una proposta di nuovo ospedale, ha organizzato sul tema un’assemblea pubblica,

Va detto che il sindaco di Cavalese fin dal 15 marzo 2024 aveva informato della proposta i sindaci di valle e il presidente della Comunità.

L’attuale ospedale di Cavalese. La nuova struttura sorgerebbe nell’area immediatamente sottostante.

Cosa prevede il progetto? In linea con l’indirizzo della Provincia, si propone di non consumare suoli pregiati. Quindi individua il nuovo ospedale appena a sud dell’attuale, in un’area incolta che già il PRG comunale individua come zona destinata a servizi sanitari. Un ospedale in piena luce, rivolto verso la catena del Lagorai, situato in un’area priva di rischi idrogeologici. Una struttura che occuperebbe molto meno suolo di quanto indicato dalla Provincia, poco più di 10.000 mq., con ulteriori parcheggi interrati e un collegamento con la vecchia struttura per accedere a servizi come cure palliative e assistenza agli anziani; e il mantenimento di alcuni spazi esistenti. Oltre il 50% del territorio previsto è già di proprietà della Provincia e il costo si aggira sui 40 milioni. Più altri 15 - e questo è l’aspetto problematico della proposta - per la costruzione di una nuova strada che collegherebbe il nosocomio alla fondovalle, invadendo spazi oggi liberi.

La proposta ha provocato le ire del presidente della Comunità di valle, Fabio Vanzetta. Cosa non gli è piaciuto? Certamente la trasparenza. Alcune malelingue pensano infatti che l’essere stato anticipato con questa proposta, lo abbia messo in difficoltà. Era forse a conoscenza di altre iniziative da tenere segrete, come già accaduto in passato?

Dopo l’assemblea pubblica, alla quale non ha partecipato, sulla stampa, in modo perentorio, Vanzetta ha affermato: “Dobbiamo aspettare che la Provincia finisca il suo lavoro!”. Veramente la Provincia aspettava Fiemme e risulta strano che un amministratore che si dice autonomista deleghi un tema tanto strategico al governo centrale. Tanto più che proprio la Provincia aveva affermato che doveva essere il territorio a decidere la localizzazione. Perché dunque Vanzetta chiede di attendere Trento?

Ci si chiede anche: perché Predazzo (che esprime una consigliera provinciale del PATT, un nuovo sindaco molto legato alla uscente Maria Bosin) e Ziano di Fiemme, i due comuni che da tempo muovono guerra a Cavalese, non hanno ancora indicato uno spazio idoneo sul loro territorio? Gli agricoltori di Predazzo e Ziano rispondono: perché il giorno dopo non sarebbero più sindaci, quegli spazi sono strategici, aree agricole di pregio.

Nel presentare il progetto pubblicamente il sindaco di Cavalese ha invitato al confronto e il metodo che ha adottato è stato più che corretto. Cittadini responsabili hanno proposto un’idea che è stata sottoposta al confronto con i sindaci e un consigliere provinciale ha organizzato un’assemblea informativa alla quale il sindaco partecipa fornendo ai cittadini ulteriori informazioni. Viene da chiedere a Vanzetta dove ravvisi uno scandalo nell’agire del sindaco Finato. Dopo le sue proteste, è intervenuto anche Paride Gianmoena, sindaco di Ville di Fiemme e presidente del Consiglio delle autonomie, sottolineando la correttezza dell’agire del sindaco di Cavalese.

E se ci saranno proposte diverse, siano subito rese pubbliche: per il bene della valle, ad oggi fin troppo umiliata dalla giunta Fugatti.

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