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Socialisti e PD

Sergio Nichelatti

Caro QT, vorrei dire alcune cose sull’ultimo editoriale di Renato Ballardini (Essere socialisti oggi), senza polemica, ma semplicemente con alcune riflessioni che sarebbe interessante riprendessero anche altri per un dibattito sulla sinistra in generale.

Comincio dalla fine dell’articolo di Ballardini dove dice che "aderire al PD è oggi un modo responsabile e maturo di essere socialisti". Io credo che i socialisti dovrebbero stare con i socialisti e non, come ebbe a dire Renato Brunetta in una trasmissione televisiva nella quale sosteneva di essere un socialista di Forza Italia come se il partito di appartenenza fosse qualcosa di ininfluente. Questa mi sembra una forzatura, come mi sembra una forzatura la presenza dei socialisti nel Partito Democratico, un partito che, come hanno dichiarato alcuni suoi autorevoli esponenti, non aderirà mai al gruppo parlamentare socialista europeo e neanche al PSE. Dunque non mi sembra il "modo più responsabile e maturo di essere socialista".

Altro argomento discusso nell’editoriale è quello relativo alla unione (?) dei socialisti con i democristiani negli anni Sessanta. Quello è stato un accordo politico e di governo tra due partiti e non l’unione in un solo partito. Una condivisione di programma che ha prodotto, grazie ai socialisti, importantissimi risultati e riforme: dalla nazionalizzazione dell’energia elettrica alla riforma sanitaria, dalla riforma scolastica allo Statuto dei diritti dei lavoratori, alle leggi sull’aborto e divorzio. Tutte leggi volute e sostenute da socialisti quali Giacomo Brodolini (famosa la sua frase "Io sto da una parte sola, dalla parte dei lavoratori"), Loris Fortuna, Antonio Giolitti, ecc. Queste leggi hanno portato il nostro Paese a diventare più laico.

Pensa forse Ballardini che il nuovo PD sarà capace di portare avanti leggi come i DICO, la modifica od abolizione della contestata Legge 40, il testamento biologico, l’eutanasia, la cancellazione del Concordato, il riconoscimento delle coppie gay, ecc. con "compagni" come Rutelli, Bindi e con tutti i clericali del PD? Io ne dubito molto. Certo che ci vorrebbe un socialista come Zapatero in Italia, ma nel PD chi sarebbe? Rutelli o Veltroni? Totò direbbe: "Ma mi faccia il piacere".

Macaluso, presidente dell’associazione "Le ragioni del Socialismo", durante la trasmissione "Otto e Mezzo" su La7, in un dibattito sul nuovo PD disse (come dargli torto?) che in Italia non c’è stata a sinistra quella evoluzione che c’è stata negli altri partiti della sinistra europei e questo purtroppo è il risultato della situazione attuale, per grave colpa soprattutto del PCI prima e dei DS poi.

La nascita del PD, con l’apporto determinante dei DS, ha lasciato un enorme spazio a sinistra che spero venga colmato dalla imminente rinascita del Partito Socialista continuando la tradizione del vecchio e glorioso PSI e apportando quelle innovazioni che sono necessarie nella società moderna.

Cordiali saluti. Viva il Socialismo.