MCS: una malattia rara ma non sconosciuta
In riferimento all’articolo pubblicato sul numero di aprile di QT a pag. 21, tengo a precisare che secondo molti scienziati che da anni studiano la sindrome sensibilità chimica multipla (Mcs), le cause della stessa sono ben identificabili. Cito a testimonianza quanto scrive il prof. Martin Pall docente della Washington State University, che ha redatto 5 criteri scientifici che caratterizzano la Mcs. Egli sostiene che questa malattia di solito colpisce tra i 30 ed i 40 anni, presentando spesso dei segnali, delle improvvise allergie e intolleranze che se riconosciute possono ridurre o almeno mitigare il calvario della malattia. In Italia i malati di Mcs sono 5000, per lo più affetti dalla forma leggera. La sindrome è causata secondo Pall da un’esposizione a sostanze tossiche, da un circolo vizioso biochimico responsabile anche di altre patologie che spesso si sovrappongono alla Mcs, come la fibromialgia e la sindrome da fatica cronica. La vecchia tesi su una origine psicologica di queste patologie è oggi superata in quanto incompatibile con tutte le prove scientifiche sulla malattia. Sarebbero sette i gruppi di sostanze chimiche in grado di causare la Mcs: alcuni pesticidi, alcuni solventi organici, il mercurio, il solfuro di idrogeno e il monossido di carbonio. Studi su animali hanno dimostrato che queste sostanze producono nel corpo una risposta abnorme del recettore cerebrale Nmda, il cui aumento è ritenuto il meccanismo alla base della malattia. Altre ricerche, sempre su animali, lasciano sperare che sia possibile abbassare del recettore Nmda con la speranza di curare la Mcs e non solo i suoi sintomi. Per quanto riguarda la possibilità di diagnosticare la patologia in quanto tale e non per esclusione, esiste il test Ltts-Melisa o anche il Patch test, unitamente a una serie di esami del sangue specifici (Bilama) che in Italia vengono effettuati presso l’ospedale IDI di Roma (tel. 0666464787).