Spinta dalla necessità (l'Ulivo paralizzato dai dorotei) la sinistra trentina cerca di unirsi e di crescere. Con la convinzione di avere le risposte giuste per il Trentino e di poter essere un esempio per il nord Italia. Ci riusciranno?
Caratteristica delle regioni di frontiera è il particolare rapporto con il territorio. Rompere questo legame sarebbe tradire valori di solidarietà e di identità.
L'Ulivo e la sinistra dopo la vittoria di Dellai nel Ppi. Assieme a Valduga, a Grandi, oscurati dalla grancassa sul supersindaco. In queste condizioni, si può essere riformatori? A sinistra rispondono che...
Un anno fa dettava le prime pagine con le sue proposte di riforma; oggi fa parlare solo come comprimaria nel teatrino delle alleanze politiche. La sinistra subisce il fascino della politica politicante e delle comode nonscelte programmatiche.
Non si può avere Parco e impianti, Val Brenta intatta e Monte Grual sfregiato; non si possono attirare i turisti estivi con le funi e i piloni tra i boschi. Questo vale anche per la sinistra?
Dopo Tarcisio Grandi, Dellai imbarca tutto il sottobosco democristiano. E attacca le riforme della sinistra. La quale oscilla tra patetica sudditanza, voglia di non vedere, necessità di reagire. Il problema è che...
Con la paralisi del Consiglio provinciale, le riforme del sistema politico tornano ad essere centrali. Ma stavolta la sinistra non sembra interessata...
Le riforme non sono più centrali, Dellai non va fatto arrabbiare, con il Patt bisogna accordarsi a tutti i costi... La pericolosa deriva dei Ds. Poi però...
Il mediocre “pensiero unico”, la “politica debole” - tanta tattica e pochi contenuti - alimentati dai successi elettorali della Margherita. E dall’altra parte i punti attorno a cui aggregare una politica riformista.
Le bussole ideali non mancano alla sinistra. Eppure, dall’aeroporto di Mattarello agli incontri con i sindaci, sembra emergere una sudditanza verso i poteri forti, le corporazioni, i vecchi modelli di sviluppo.
Anche a Trento, come a Bologna e Roma: la sinistra è al potere, ma per fare cosa? L’abbandono dei progetti riformatori, la coscienza che così ci si perde.
Il partito è in stato confusionale. Ed ha un problema grande come una casa: quali rapporti con il centrismo politico (cioè Dellai) e sociale (il mix di contributi e clientele)? Ma di questo non si osa discutere.
"In Trentino non mi sembra che ci sia nostalgia rispetto ai tempi della opposizione, ma c'è una innegabile stanchezza, un profondo disagio misto ad un certo trionfalismo"
"Dove è finita la capacità di distinguersi dai valori della destra? In cosa si distingue la gestione politica dell'Ulivo trentino rispetto all'efficienza qualunquista di qualsiasi governo di ogni colore politico?"