Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca

Bandiere di pace

Moreno Marighetti

Ritorna domenica 26 settembre la manifestazione "Montagne di pace", tradizionale appuntamento della associazione Culturale "Il Gruppo" di Roncafort. Ci ritroveremo alle Viote per salire sul Cornet e lasciare la bandiera della Pace come monito a difesa di quella pace che non trova speranza, in questo martoriato mondo dalle guerre infinite.

Guerre che si combattono in mille modi diversi, con le armi con gli embarghi con la globalizzazione, lotte di potere dove come sempre gli ultimi, i più deboli, i più poveri muoiono sacrificati dai confini geografici che delimitano non i territori ma i beni economici e strategici.

E la mattanza non risparmia nessuno, neanche i bambini, deboli fra i più deboli, che soccombono increduli, vittime innocenti di questo secolo che sanguina ogni giorno nei suoi angoli più remoti.

Le nostre bandiere di pace sbiadiscono, le nostre speranze, i nostri ideali di mondi diversi, si rassegnano al potere mondiale, alla bestialità e alla avidità dell’uomo, ma il sangue dei bambini personalmente mi frantuma il cuore; il sangue di tutti quei bambini, e sono tanti, che ogni giorno muoiono uccisi da tante guerre diverse, dal potere, dal nostro egoismo e dalla nostra indifferenza, che si impietosisce solo per alcuni giorni, magari difronte ad avvenimenti sensazionali.

Qualcuno un giorno disse "Ya basta", ora basta dobbiamo riscrivere l’ordine mondiale, partendo dal basso, dalle piccole cose; dobbiamo riappropriarci di questo mondo che il potere giorno per giorno ci sta rubando, dobbiamo riappropriarci della nostra democrazia quotidianamente violentata, riappropriarci nella legittimità di dire no. Siamo stanchi di quanto sta succedendo, siamo stanchi dei giochi di potere, degli equilibri, dei tatticismi, della manipolazione dell’informazione, della disinformazione. Vogliamo riaprire gli occhi ed il cuore, per tornare a lottare, per ritrovare l’impegno personale per mondi migliori. Arrendersi, omologarsi, in fondo è condividere questo stato di cose.

Ora, anche se sbiadite, queste bandiere di pace devono ritornare ad essere non solo un simbolo ma un modo di essere e di agire nel sindacato, nel volontariato, nella politica, nella scuola, nelle cooperative sociali, nel lavoro. Insieme possiamo ricostruire quanto viene giorno per giorno distrutto, e ritornare a sperare in mondi migliori.