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QT n. 3, 7 febbraio 2004 Servizi

Stile scout

Una preziosa esperienza di volontariato poco conosciuta.

Mentre dalle mura della scuola superiore della Rotaliana giungono le farisaiche certezze di alcuni giovani che vogliono assurgere a difensori della cattolicità (Mezzolombardo: la crociata continua?), molto più silenziosamente, altri, da fuori, portano verso la conclusione un percorso di fede e di servizio alquanto impegnativo.

Ci riferiamo ai cinque giovani scouts che, nella piena tradizione del movimento, si apprestano ad iniziare il loro impegno di volontariato a supporto di alcune associazioni della zona. Il capoclan (responsabile, nel gergo, di un gruppo scouts), Luca Paternoster, al quale ci siamo rivolti per capire meglio di cosa si tratta, ci chiede e si chiede, sorpreso, se la cosa meriti l’attenzione ancorché di un periodico locale.

Il fatto è che, tutti gli anni, un piccolo gruppo di giovani di Mezzocorona, così come a Cles e a Gardolo, mette a disposizione, volontariamente e gratuitamente una parte del suo tempo, lavorando a supporto dell’associazionismo o delle strutture, private e pubbliche, che esplicano un qualche servizio sociale.

Quest’anno, uno dei ragazzi presterà qualche ora settimanale affiancando gli operatori del centro diurno dell’Associazione Provinciale Problemi dei Minori, un altro collaborerà con "Grazie alla Vita", la cooperativa sociale di Mezzolombardo che presta assistenza ad un folto gruppo di handicappati psichici. Altri tre giovani svolgeranno attività di servizio educativo in gruppo, all’interno ed all’esterno del clan scouts di Mezzocorona.

Ma è sempre stato così, ci ricorda Paternoster: "L’educazione al Servizio deve essere graduale ed implicare per ogni rover e scolta (sono, in gergo i lupetti e quelli più grandi, n.d.r.) un impegno gratuito e continuativo, a cui si è chiamati da altri, in cui s’impara a donare con competenza, avendo saputo accogliere i bisogni di chi sta intorno."

E’ lo stesso regolamento del Movimento Scouts che lo impone: "Pur essendo svolto per gli altri e contribuendo quindi al cambiamento della realtà, il Servizio del rover e della scolta è innanzi tutto mezzo di autoformazione e richiede verifiche ed attenzioni specifiche. Il servizio si svolge in diversi ambiti, associativi ed extrassociativi, anche se al di fuori del campo dell’educazione, ma privilegiando strutture ed ambienti dove sia possibile un rapporto con le persone ed una continuità compatibile con l’appartenenza alla comunità. Il servizio è preceduto da un’analisi, si realizza attraverso la collaborazione con gli operatori nel territorio e con le istituzioni, ed è seguito da una verifica.In questo modo è occasione preziosa per l’educazione alla politica e la formazione di una solida dimensione civica, aiutando il giovane a maturare la consapevolezza che il più grande bene personale è il bene di tutti e che il cambiamento avviene mediante l’impegno personale.

Il rover e la scolta si preparano al servizio partecipando anche alle occasioni di qualificazione e confronto offerte dall’associazione o da altri enti in vista di una sempre maggiore competenza, di una testimonianza concreta e di una possibile prosecuzione della presenza in ambiti di volontariato dopo la partenza. È bene che questi ragazzi facciano esperienza di diversi tipi di servizio che offrano loro occasioni di arricchimento e di formazione nell’ambito del proprio cammino di progressione personale. Tutte le alternative di impiego proposte hanno pari dignità ed offrono analoghe possibilità di crescita personale, di verifica, di formazione tecnica e motivazionale".

All’estero, ad esempio in Germania e in Francia, ci informa Paternoster, il servizio prestato dai giovani scouts è perfino riconosciuto a fini curriculari.

Ma qual é, nella Rotaliana, la dimensione del movimento?

Premesso che a Mezzolombardo non esiste un clan, a Mezzocorona sono una trentina l’anno i ragazzini più piccoli che frequentano gli scouts, altrettanti sono i ragazzi adolescenti, mentre si dimezzano i giovani tra i diciassette ed i vent’anni. A questi ultimi, gradualmente, è chiesto di fare l’esperienza di servizio presso le associazioni locali, esperienza che sta per essere copiata dal gruppo giovani della parrocchia di Mezzolombardo.

"E’ un’esperienza che lascia il segno - ci conferma Luca - E’ il cosiddetto stile scout".

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