Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca

RC Auto e RC Cane

E ancora: Sms truffaldini, condono edilizio, devolution, ecc.

Sms truffaldini. V. G. di Rovereto ci interpella per uno strano messaggio che è pervenuto al suo cellulare e che testualmente recita: "Urgente! Ad ora il tuo numero ha accumulato un Bonus cliente del valore di 500 euro. Reclamalo adesso. Chiama da linea fissa 899….".

Secondo l’Intesa dei Consumatori si tratta del cosiddetto spamming telefonico, ovvero l’invio indiscriminato di messaggi pubblicitari senza il consenso del destinatario. In genere la problematica riguarda software che inviano sms a varie possibili combinazioni di numeri e prefissi, così da colpire il più alto numero di utenti. Nel caso dell’utente di Rovereto, vista la formula del messaggio, il consumatore può credere di trovarsi di fronte a un bonus telefonico, magari elargito dal proprio gestore, soprattutto adesso che sono in circolazione carte speciali in grado di ricaricare il credito del proprio cellulare. L’Intesa dei consumatori ha provato a contattare il numero che compare sulla sms e ha scoperto che non concerne affatto bonus telefonici da 500 euro, bensì buoni vacanze che verrebbero elargiti previo invio di busta affrancata con un codice ad una società di Düsserdolf. Inoltre il costo della telefonata è dei più proibitivi: 10 euro più Iva!

Questo nuovo meccanismo deve far nascere più di un sospetto in chi riceve tali sms; invitiamo dunque ad astenersi dal chiamare questi costosissimi numeri.

Come associazione ci siamo attivati presentando un esposto all’Autorità per le Comunicazioni, alla Polizia Postale e al Garante per la Privacy, chiedendo di accertare chi si nasconda dietro questi messaggi, se vi sia violazione della privacy nell’invio di tali sms, ma soprattutto se dietro il bonus da 500 euro vi siano speculazioni nei confronti dell’utente.

Il potere delle Assicurazioni. Il signor F. F. di Bolzano è rimasto colpito dal fatto che le compagnie di assicurazione, nel giro di sole 24 ore, siano riuscite a far cambiare idea al Governo in ordine alle Rc Auto.

Qualche mese fa le società di assicurazione riuscirono a far legiferare il Governo con un decreto denominato da tutti "Salvacompagnie" con la realizzazione di un relativo protocollo d’intesa per abbattere le tariffe, anche se lo si sapeva del tutto illusorio. Infatti non è accaduto nulla di quanto promesso e le tariffe sono aumentate. Non ci sorprendiamo quindi se, di fronte alla comunicazione di dati che denotano una forte riduzione dell’incidentalità sulle strade e alla richiesta della diminuzione delle tariffe, formulata dal ministro Lunardi a nome del Governo, lo stesso Lunardi abbia affermato che per la riduzione delle tariffe RC Auto bisognerà aspettare qualche mese. Solo il potere delle società di assicurazione riesce a far cambiare idea ai ministri della nostra Repubblica in 24 ore!

Ci sorprende però il fatto che nessuno abbia contestato alle società di assicurazione che non si abbattono le tariffe facendo pagare l’operazione a tutti i cittadini e quindi sempre e comunque agli utenti.

A questo punto auspichiamo che le associazioni dei consumatori disdicano l’accordo firmato a suo tempo per abbattere le tariffe, in quanto esso non ha dato alcun risultato concreto. E’ necessario invece fare fronte comune contro l’arroganza delle compagnie assicuratrici, ricercando accordi nei quali vengano definiti con certezza sia le percentuali di riduzione, sia i relativi tempi.

Polizza RC Cane? V. T. di Trento ci chiede chiarimenti sul progetto per rendere obbligatoria l’assicurazione per i cani.

In effetti quell’ordinanza in tema di possesso di cani costerà alle famiglie italiane oltre 200 milioni di euro all’anno. Da una veloce indagine effettuata dall’Intesa dei consumatori, risulta che assicurare un cane, a seconda della razza, costerà fra i 200 e i 600 euro.

Si tratta dell’ennesima vergogna alla quale le associazioni facenti parte dell’Intesa dei consumatori (Codacons-Federconsumatori) si opporranno anche con misure di carattere legale. Per quanto riguarda poi il pericolo proveniente dal mondo canino, a nostro parere bastano museruola e guinzaglio e quindi prevenzione ed educazione.

Le forme assicurative devono essere lasciate alla discrezionalità delle famiglie, non possono tradursi in forme assicurative obbligatorie, che, lo sappiamo, lieviteranno ogni anno, come si è verificato per le RC Auto e per le tariffe dei motorini. Inoltre assai reale risulta il rischio che i possessori di cani, costretti a stipulare l’assicurazione obbligatoria, li abbandonino.

Certo l’allarme sociale destato dalle aggressioni da parte di alcune specie di cani avrebbe richiesto più attenzione da parte dell’autorità statale, invece del semplicistico ricorso all’assicurazione obbligatoria.

Il problema non è quello di assicurare i cani, ma di cercare di impedire che aggrediscano. Ecco perché appoggiamo la proposta dell’obbligo del guinzaglio e della museruola, purché tale obbligo venga fatto rispettare e osservare rigidamente.

L’ordinanza da noi proposta può essere ulteriormente migliorata introducendo il patentino per chi detiene razze particolari, visto che l’aggressività dipende da come il cane viene educato. Non esistono razze cattive, ma più i cani sono grandi e con mandibole poderose, più, se male addestrati, possono procurare gravi danni; proponiamo quindi l’obbligo del patentino per i possessori di queste dieci razze: Dogo argentino, American Staffordshire Terrier, Pitbull, Fila Brasiliero, Bullmastiff, Staffordshire Bull Terrier, cane da presa canario, Tosa, Rottweiler e Dobermann.

Il condono edilizio. B. G. di Trento solleva la questione del condono edilizio che il Governo si appresta a varare.

L’Intesa dei consumatori è nettamente contraria al condono edilizio che distrugge l’ambiente e non favorisce la sicurezza delle abitazioni. Il condono rappresenta un bluff, se non addirittura una truffa, favorendo ancora una volta i furbi a scapito degli onesti cittadini.

Molti sono gli esempi di tale malcostume; anche nel 1994 il Governo del tempo, sempre Berlusconi se non andiamo errati, aveva formulato una proposta analoga, limitatamente a 250 mq. per abitazione.

A quel tempo, per ottenere il condono, i proprietari di grandi palazzi divisero la costruzione in tanti appartamenti di dimensioni inferiori a 250 mq., così da aggirare le norme, rientrare nei condoni ed avere anche ragione dinanzi al Consiglio di Stato addirittura come difensori dell’ambiente!

No a questa devolution. N. R. di Trento ci chiede se le cosiddette riforme costituzionali, che il Governo è in procinto di varare, non stravolgano in qualche modo la Costituzione.

In effetti alcune delle proposte di riforma costituzionale contenute nel disegno di legge del Governo si presentano come un vero e proprio sconvolgimento della prima parte della Costituzione, quella dei principi e dei diritti dei cittadini ed in particolare del diritto alla salute, all’assistenza e alla sicurezza. Tra queste proposte figura la cosiddetta devoluzione alle Regioni della piena potestà legislativa in materia di sanità, assistenza, scuola e sicurezza. Le conseguenze di una tale riforma, se priva di prerogative dello Stato centrale in merito a garanzie di effettivo universalismo, di pari livelli delle prestazioni e di adeguati sistemi di controllo, sarebbero quelle di accentuare le già esistenti differenze tra regioni in merito all’accesso (vedi la reintroduzione dei tickets in alcune regioni) ai servizi e prestazioni ed in merito alla qualità e quantità dei servizi.

A farne le spese, se la devolution dovesse riguardare non solo l’organizzazione di questi settori, ma anche i relativi fondi e risorse, sarebbero anzitutto gli abitanti delle regioni più povere, nella fattispecie quelle del sud, e soprattutto quei cittadini il cui tenore di vita è già provato da bassi redditi, prezzi e tariffe fuori controllo e servizi di bassa qualità. La maggior parte dei pensionati, primi fruitori del servizio sanitario e della assistenza sociale, verrebbero a trovarsi in situazione di grave disparità tra regione e regione.

Per questi motivi, nel ricordare che l’Italia di oggi è frutto anche dei grandi sacrifici di masse di lavoratori provenienti da territori che hanno pagato un altissimo prezzo allo sviluppo del Paese, esprimiamo la più netta contrarietà al tipo di devolution proposta, riaffermando il principio di universalismo e di solidarietà come punto fermo per ogni confronto e per ogni riforma.

La strage di anziani. Il pensionato F. C. di Trento ci chiede quali possono essere state le cause dei decessi di tanti anziani, verificatisi durante l’estate appena terminata.

Anche secondo l’Istituto Superiore di Sanità quest’estate c’è stata un’autentica strage di anziani, e a parere del Codacons la magistratura dovrebbe indagare per vedere se, al riguardo, esistono profili penalmente rilevanti. A tale proposito abbiamo deciso di denunciare le Regioni italiane, ora competenti in materia, per omicidio colposo plurimo, e chiediamo di aprire un’inchiesta sui medici di famiglia. Non si tratta solo di individuare le responsabilità, ma di impedire che una simile strage possa ripetersi il prossimo anno. Abbiamo quindi rinnovato al responsabile della sanità la richiesta di ridisegnare il ruolo di prima linea dei medici di famiglia, considerato l’anello debole del Servizio Sanitario, incapace com’è di svolgere quell’azione di filtro e di vigilanza indispensabile per affrontare le emergenze. Infatti nei piccoli centri privi di ospedali, l’unico presidio medico è costituito dai medici di famiglia, quell’esercito di 60.000 medici pagati per esercitare la loro funzione in modo capillare. Se questa linea non funziona o non viene utilizzata a pieno, consentendogli magari di attaccare la segreteria telefonica alle 10 del mattino, il sistema va in tilt e a questo punto si interviene quando si è già in emergenza ed è ormai troppo tardi.