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Medio Oriente: le timidezze della sinistra

Enrico Gervasoni

Mi è capitato di leggere l’articolo di Ettore Paris "Sharon e Bush: i disastri della destra", trovandolo interessante e coincidente con molte convinzioni che mi sono fatto anche operando in Africa e nel Medio Oriente, in particolare in Libano.

Sono quasi coetaneo di Paris (sono del 1948) e ho dei ricordi della vostra città avendo frequentato senza terminarla, come studente lavoratore, la facoltà di Sociologia dal 1970 al ‘72. Mi permetto quindi di intervenire, spinto da una indignazione e voglia di fare qualcosa contro una deriva che il termine "di destra" rende in maniera non ancora sufficiente per definirne il basso livello e la pericolosità.

Mi permetto di aggiungere che parallelamente ad una destra che agisce ed impera, vi è una sinistra povera di idee e di scelte che si preoccupa solo di essere "perbene" risultando banale e rincorrendo modelli e soluzioni di destra rendendole, al massimo, meno estreme. Ciò avviene anche in politica estera e la questione palestinese è un esempio di come la sinistra voglia dare un colpo al cerchio ed uno alla botte: troppi distinguo, troppi complessi e troppe paure ed intanto la destra, grazie anche al fatto di non avere rivali, trionfa.