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Creare un diverso sistema di rapporti tra i popoli

Comitato delle Associazioni per la Pace e i Diritti Umani di Rovereto

Quanto accaduto in queste ore negli Stati Uniti ci lascia attoniti e pieni di orrore. Esprimiamo la nostra solidarietà alla popolazione statunitense e non solo, che ha pagato un altissimo prezzo in vite umane a causa di questi inusitati atti di violenza.

Questa volta il terrore e la disperazione sono arrivati al cuore della superpotenza che rappresenta il simbolo del massimo potere politico, economico, militare mondiale.

La tecnologia militare e i sistemi di sicurezza non sono bastati a fermare la folle determinazione di qualche decina di persone abilmente addestrate.

I mandanti di queste azioni criminali, però, non possono in alcun modo essere considerati i rappresentanti dei popoli oppressi della Terra.

Non è alzando il livello dello scontro armato che si potranno trovare le soluzioni ai problemi del nostro pianeta.

Siamo tutti colpiti dalle immagini, dalla spettacolarizzazione dell’evento resa possibile da una copertura mediatica globale. Quello che i nostri occhi vedono ci fanno provare forti emozioni.

L’alto numero delle vittime - si parla di migliaia di morti - rende quanto accaduto più simile ad un atto di guerra che ad una azione rivendicativa di un qualche diritto.

Ci siamo accorti che il nostro mondo è in guerra perché la guerra è arrivata dentro alle nostre case, alle nostre strade, ai nostri corpi.

Ma per milioni di persone questa guerra dura da sempre. Quante persone, nelle "periferie del mondo", silenziosamente muoiono ogni giorno di fame, di malattia, di stenti, per conflitti armati, per difendere la propria dignità, per non essere sfruttate ?

La risposta più semplice a quanto accaduto può sembrare immediata: radicalizzazione dello scontro, far prevalere la logica di vendetta e di criminalizzazione dell’ altro (senza magari conoscere chi esso realmente sia), rifugiarsi nell’illusoria speranza che un rafforzato sistema di difesa armata planetaria (scudo spaziale e simili) possa garantire la sicurezza più assoluta. Erigere mura ancora più alte a difesa del nostro fortino assediato.

Ma questa è la strada sbagliata, che ci porterà ancor più velocemente verso il baratro da tutti temuto.

Facciamo sì, invece, che gli avvenimenti di queste ore possano costituire la spinta decisiva per creare un diverso sistema di rapporti politici ed economici tra gli stati e i popoli del mondo, per rivedere il nostro sistema di sviluppo sbilanciato a favore di pochi fortunati a fronte di una maggioranza di esclusi.

Ora più che mai pensare ad un "altro mondo" non è solo possibile ma, soprattutto, necessario.