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QT n. 3, 7 febbraio 1998 Servizi

La piccola Europa delle Alpi si vuole difendere

"Alleanza nelle Alpi": una rete di Comuni per l'affermazione di uno sviluppo sostenibile nella regione alpina.

Cosa possono fare per l'ambiente gli stati nazionali se non vengono coinvolti i comuni che dei cittadini sono i più diretti rappresentanti? Questa è la domanda che la CIPRA (Commissione internazionale per la protezione delle regioni alpine) si è posta quando, un paio di anni fa, ha promosso la rete di comuni "Alleanza nelle Alpi". Se ne è parlato recentemente anche a Lavis, in una riunione pubblica alla quale erano stati invitati in particolare gli amministratori comunali della zona che non sono però certo accorsi in massa.

Nella rete "Alleanza nelle Alpi" lavorano fianco a fianco comuni di tutti i paesi dell'arco alpino: Francia, Svizzera, Italia, Austria, Germania e Slovenia. La rete si propone di realizzare a livello comunale gli obiettivi di Agenda 21 e della Conferenza di Rio, le due note convenzioni internazionali in materia ambientale: promuovere quindi uno sviluppo sostenibile ( " sviluppo che migliora le condizioni attuali senza compromettere le possibilità delle generazioni future ", secondo il rapporto Bruntland) adeguato alle caratteristiche del territorio alpino; migliorare la situazione ambientale a livello locale; facilitare lo scambio di esperienze e di informazioni tra i comuni, promuovendo contemporaneamente la partecipazione dei cittadini nella tutela del proprio territorio. La rete vuole inoltre sostenere gli interessi dei comuni alpini sul palcoscenico internazionale.

I ventisette comuni che fino ad oggi hanno aderito all'Alleanza nelle Alpi hanno sviluppato, con l'aiuto della CIFRA ed il sostegno della Comunità europea, numerosi progetti che sono in fase di concretizzazione. Si va dalla promozione della commercializzazione diretta dall'agricoltore al consumatore alla regolamentazione del traffico locale, dalla dotazione di veicoli ecologici per il trasporto urbano alla riduzione dei consumi idrici, al miglioramento della raccolta ed al contenimento della produzione dei rifiuti.

Alla riunione di Lavis, il presidente della rete dei comuni e sindaco di Naturno, Walter Weiss, ha ribadito l'importanza del fatto che siano le popolazioni locali a prendere coscienza del problema della salvaguardia dell'ambiente alpino come occasione di sviluppo, ovviamente sostenibile, piuttosto che subire il volere delle grandi città subalpine come Monaco o Milano le quali, delle Alpi, vorrebbero fare invece il loro parco dei divertimenti e di svago. E a questo proposito Weiss ha ricordato il recente incontro con il commissario europeo per l'agricoltura, l'austriaco Fischler, al quale è stato ribadito il contributo fondamentale per la tutela dell'ambiente garantito dall'agricoltura di montagna.

Il presidente Weiss ha quindi elencato i progetti avviati dai comuni italiani che già fanno parte dell'Alleanza nelle Alpi: Bobbio Pellice (TO), Budoia (PN), Levico (TN),San Zeno di Montagna (VR), Treviso Bresciano (BS), Appiano e Naturno (BZ) ed ha ricordato come le grandi differenze di lingua, cultura e ambiente dei comuni che fanno parte della rete siano vissute come ricchezza ed occasione di apprendimento. La rete dei comuni mette a disposizione degli associati un nucleo di consulenti scientifici, ma per l'ingresso nell'associazione è richiesto un contributo finanziano corrispondente a tre milioni e mezzo di lire.

Weiss ha chiarito che possono far parte della rete non solo i comuni che si sono già distinti per l'impegno ambientale, ma che il requisito principale è la voglia di migliorarsi, sulla base però di progetti precisi e concreti. Proprio a causa di questi requisiti di serietà, la crescita della rete dei comuni è lenta ma costante. Levico Terme è l'unico comune del Trentino associato alla rete e il suo assessore all'ambiente e all'agricoltura Franco Frisanco ha illustrato gli obiettivi prescelti per l'adesione al progetto. Il comune trentino si è impegnato a studiare ed applicare forme di sviluppo integrato del territorio (turistico, agricolo e forestale,...) e a ricercare soluzioni per il traffico e i parcheggi. I progetti ambientali più importanti riguardano la valorizzazione delle aree protette, la creazione di un percorso botanico e la rinaturalizzazione dei corsi d'acqua e delle zone umide. Verranno inoltre migliorati i sentieri e creata una rete di percorsi ciclabili all'interno dell'abitato e di collegamento con le frazioni di cui Levico è composta.

Per ora il comune della Val-sugana è fermo ai progetti, ma da quest'anno passerà dalle parole ai fatti. L'assessore Frisanco, più del merito, ha sottolineato la bontà del metodo di lavoro proposto da Alleanza nelle Alpi, il cosiddetto Eco-Audit. Si tratta in sostanza di una procedura con la quale si fissano obiettivi di miglioramento ambientale che possano essere via verificati ed i cui risultati vengono divulgati alla cittadinanza che può quindi più facilmente prendere coscienza di come sia possibile cambiare in meglio e sua volta essere coinvolta il più possibile nell'iniziativa.

Ha concluso la serata il presidente della sezione trentina dell'INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), il quale ha richiamato ancora una volta il concetto di sviluppo sostenibile, approccio moderno e non ideologico al grande tema della tutela ambientale in base al quale è sempre necessario interrogarsi sulla sostenibilità complessiva di qualsiasi intervento urbanistico.

Dio sa come di questi tempi, anche in Trentino, ce ne sia bisogno.

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