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QT n. 1, 10 gennaio 1998 Servizi

Farmacie come quelle di una volta?

Dentifrici, pannoloni, dolcificanti... La selva dei "parafarmaci" e un'iniziativa delle farmacie per orientare gli utenti.

Petermaier Luca

Vi ricordate le farmacie di una volta? Quelle vecchie farmacie di paese splendidamente descritte da Sciascia in "A ciascuno il suo", dove il titolare, conosciuto e stimato da tutti, rappresentava il punto di riferimento indispensabile di chiunque avesse anche il minimo acciacco? Quei farmacisti che, all'occorrenza, indossavano i panni del medico, del veterinario o del dentista? Figure importanti e significative, influenti anche dal punto di vista socio-politico: c'era il sindaco, c'erano il medico, il parroco, l'avvocato e c'era, immancabile, anche lui, il farmacista.

Le cose oggi sono evidentemente diverse. Il ruolo storico assunto negli anni dalla farmacia (quasi un'istituzione) pare irrimediabilmente perduto, se si osserva la realtà attuale. La farmacia è oggi un'azienda, in tutti i sensi. Migliaia i prodotti commercializzati, tra farmaci, parafarmaci e quant'altro. Organizzazione imprenditoriale, con entrambi gli occhi puntati sul bilancio, visto il notevole giro di affari messo in piedi.

I rischi sono evidenti. Un'eccessiva chiusura in se stesse delle farmacie, l'inaridimento dei rapporti col cliente, rappresentano problemi da affrontare e risolvere al più presto. Anche perché, se la farmacia diventa un'attività commerciale come un'altra, non si capisce perché debba essere protetta, per esempio dal numero chiuso, che tutela tante cose, tra le quali i profitti dei farmacisti.

Queste le complesse motivazioni che hanno spinto l'Associazione titolari di farmacie di Trento e Bolzano, che riunisce oltre 200 farmacie private sparse in tutto il territorio regionale, a finanziare un progetto, chiamato "Intesa". Il nome non è affatto casuale, considerato che l'obiettivo dell'iniziativa è appunto quello di recuperare un più stretto rapporto di fiducia tra il farmacista ed i suoi clienti.

Dunque, "Intesa" opera in due direzioni distinte ma complementari. Innanzitutto verso le farmacie, puntando ad una maggiore qualificazione professionale dell'operatore farmaceutico. L'attenzione è rivolta ai parafarmaci (tutto ciò che non è propriamente farmaco, ma che si riferisce comunque alla cura e alla salute del corpo), che costituiscono per altro il grosso dell'attività delle farmacie, viste le migliaia di prodotti di questo genere presenti in commercio. "Dopo aver scelto di volta in volta il gruppo merceologico da esaminare (ad esempio, prodotti per l'igiene orale, per quella intima, alimenti dietetici, eco.) ci si concentra nella redazione di schede tecniche dei singoli prodotti - ci dice la dott. Tiziana Dal Lago dell'Unifarm, il centro di distribuzione dei prodotti alle farmacie - sulla base di studi approfonditi da parte dell'Unifarm in stretta collaborazione con istituti universitari qualificati. " L'obiettivo è quello di dotare il farmacista di un supporto conoscitivo ulteriore, tecnicamente valido, sui singoli prodotti, sulle loro caratteristiche, su pregi e difetti di ciascuno di essi. "Questo - continua la dott. Dal Lago - dovrebbe mettere in condizione il farmacista stesso di offrire un 'informazione aggiornata e qualificata al cliente e quest'ultimo di effettuare una scelta ottimale dal punto di vista del rapporto qualità-prezzo. "

Come detto, il destinatario ultimo delle ricerche e dei giudizi "Intesa" è la farmacia. Si tratta cioè di un lavoro di approfondimento fatto da esperti, ad uso esclusivo dei farmacisti e, di riflesso, dei clienti.

"E' assolutamente escluso - conclude la dott. Dal Lago - qualsiasi utilizzo commerciale delle schede da parte delle aziende produttrici, al fine di pubblicizzare i relativi prodotti. Sarebbe totalmente contrario allo spirito dell'iniziativa, che è invece quello di aumentare le capacità delle farmacie di fornire informazioni indipendenti, finalizzate a migliorare il rapporto con l'utente. D'altra parte, i giudizi "Intesa" sono formulati sulla base delle sole indicazioni fornite dalle stesse case produttrici, quindi ogni cosa si svolge assolutamente alla luce del sole. "

Tutto ciò trova conferma nel fatto che, almeno finora, nessuna azienda ha mai contestato giudizi negativi attribuiti a qualche suo prodotto, mentre sono stati accolti con entusiasmo i pareri positivi, a riprova della serietà e competenza delle ricerche svolte.

Il consumatore, dopo il farmacista, costituisce il secondo destinatario dell'attività di studio svolta dagli esperti di "Intesa".

Per realizzare un riavvicinamento del cliente alla farmacia, si è puntato a renderlo partecipe dell'iniziativa attraverso la redazione, accanto alle schede tecniche destinate al farmacista, di una serie di opuscoli informativi riguardanti i settori merceologici che vengono via via affrontati. Si tratta di numeri monografici, disponibili nelle farmacie anche in lingua tedesca, di presentazione e illustrazione al pubblico, mediante l'utilizzo di un linguaggio semplice e comprensibile.

Come è stato già fatto con le schede sui prodotti per l'igiene orale, l'opuscolo presenta il problema (in quel caso la carie e le malattie di sostegno dei denti), propone delle soluzioni ed indica modi e strumenti di intervento (ad esempio, come si usano spazzolino e filo interdentale...).

Il tutto corredato da illustrazioni esemplificative e dati interessanti: "II principio guida - ci vien detto - è che il cittadino dovrebbe trovare in farmacia, oltre ai prodotti, anche gli strumenti, possibilmente comprensibili, per poter giudicare la correttezza delle proprie scelte e - perché no? - anche per approfondire le proprie conoscenze in tema di salute e benessere. "

Nato nel 1995 come progetto circoscritto all'ambito regionale, "Intesa" sta pian piano allargandosi anche in altre zone, specialmente nelle regioni del nord Italia, anche se pare che l'ambito di applicazione resterà circoscritto ai soli parafarmaci. Per i normali farmaci infatti, oltre ad esistere un'apposita commissione ministeriale, ci sarebbe da superare la ritrosia delle stesse case farmaceutiche, probabilmente non disposte ad accogliere di buon grado un'iniziativa come questa, con la quale si tenta di realizzare un'informazione il più possibile indipendente.

Troppo alti gli interessi in gioco, troppi i clientelismi da conservare.

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