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QT n. 5, maggio 2024 Servizi

Zanzare all'attacco!

Stiamo sottovalutando i problemi portati dai fastidiosi insetti. A Novaledo ne sanno qualcosa.

A Novaledo ci sono le zanzare. Ma che notizia! direte. Le zanzare ci sono sempre state e anche l’aumento esponenziale che hanno avuto negli ultimi anni non riguarda certo solo Novaledo in Valsugana! Però a Novaledo, per la precisione nella frazione Campregheri, sostengono che il problema è più specifico. E forse, a guardar bene, qualche ragione ce l’hanno.

Perché è vero che sono ormai almeno sei o sette anni che in Trentino - come in tutta Italia - soffriamo l’invasione delle zanzare e la loro presenza a quote dove prima erano sconosciute. E pure a Novaledo avevano cominciato a vederne qualcuna nei mesi caldi. Ma dall’estate 2021 la situazione, nella frazione di Campregheri, è letteralmente esplosa, tanto che le persone hanno cominciato a dover usare prodotti antizanzara tutto il giorno e qualcuno ha dovuto installare le zanzariere alle finestre. Che ci sta se vivi nella bassa padana, ma non è normale per un paese a mezza costa sulla montagna.

Il problema, secondo Paolo Offer che a Campregheri di Novaledo vive da sempre, è nato quando una grande falegnameria posta lungo la statale, proprio di fronte alla frazione, ha cominciato ad ammassare le “bore” di Vaia in cataste sempre più estese e, per conservarle meglio, le annaffia in continuazione. Che di per sé non sarebbe grave, se alla fine l’acqua non scolasse in enormi pozzanghere che ristagnano tra una catasta e l’altra. Pozzanghere, forse, non è poi la parola giusta se, come ci ha riferito Offer, nel 2021 qualcuno ha visto le papere scodettare in acqua tra le bore.

Da quel momento Offer ha cominciato una battaglia per convincere l’amministrazione comunale a intervenire per far prosciugare le pozze d’acqua. Una battaglia che dura da tre anni (e stiamo entrando nel quarto) e che è andata in crescendo con richieste sempre più formali, lettere al difensore civico e infine con una petizione popolare firmata da una cinquantina di persone, presentata in Comune a luglio dell’anno scorso.

Il Comune, però, dice di aver fatto tutto quanto era in suo potere.

Ha emanato, sia nell’estate 2022 che nel 2023, due ordinanze che impongono a tutti di prosciugare ogni singola goccia d’acqua stagnante e già a settembre 2022 ha mandato i vigili urbani a controllare la zona industriale di Novaledo, compresa la famosa falegnameria. I vigili dicono che hanno trovato tutto in regola, specificando però che non sono potuti entrare nel terreno della falegnameria perché “tale zona è interdetta all’accesso”.

Anche gli uffici provinciali se ne sono più o meno lavati le mani. L’azienda sanitaria, a una richiesta di Offer, ha risposto che non può intervenire perché “a causa dell'assenza del personale in forza al Nucleo disinfestatori, non effettua, per il momento, gli interventi fino ad oggi garantiti”. La Provincia, in risposta ad una richiesta del Comune che chiedeva lumi dopo la petizione popolare, dice serenamente che avendo fatto l’ordinanza il Comune ha “messo in atto corrette misure al fine di prevenire e controllare l’infestazione da zanzara tigre”.

È noto che le zanzare tigre seguono religiosamente le ordinanze comunali e fuggono ad ali spiegate quando vedono il Comune produrre un pezzo di carta.

Ora noi non possiamo dire con certezza quale sia la causa dell’esplosione zanzarifera a Novaledo, ma un paio di cose sono invece chiare.

La prima riguarda l’allarme sanitario sempre più forte riguardo alle zanzare e alle malattie che portano. Al momento il top della classifica va alla febbre dengue esplosa in Sudamerica. Tutte le autorità sanitarie europee sono in massima allerta per provare ad impedire che la zanzara Aegypty (portatrice di dengue, ma anche di altre virosi) riesca a sbarcare in Europa. Perché, va da sé, le temperature attuali le consentirebbero di vivere dove solo qualche anno fa sarebbe morta di freddo. Aegypti è come una maledizione biblica per la quantità di malattie che porta (febbre gialla, virus del West Nile, dengue, zika e via dicendo) e dobbiamo fare il possibile per evitarla. Ma anche la tigre porta la febbre dengue. E l’Italia è il paese europeo col maggior numero di casi di dengue autoctoni (persone che non l’hanno contratta all’estero). In crescita.

Che si fa quindi? Il dottor Paolo Bortolotti e la dottoressa Comper della Commissione Ambiente dell’Ordine dei medici ci dicono che la regola principe è “bonificare”. Perché le zanzare proliferano nell’acqua stagnante.

La seconda cosa chiara in questa vicenda è che le autorità sanitarie stanno prendendo la cosa sottogamba.

Noi non sappiamo se davvero la falegnameria di Novaledo sia l’origine dell’esplosione delle zanzare nel paese. Ma sappiamo che basterebbe rivolgersi al MUSE, che ha già sperimentato a Trento sistemi per la conta e il contenimento delle zanzare. E poi, lasciatecelo dire: per ragioni di salute pubblica il modo per entrare in una proprietà privata si trova.

La piccola storia di Novaledo quindi non riguarda solo il paese. Riguarda l’atteggiamento delle autorità sanitarie rispetto al problema. Che non vorremmo trovarci amaramente a scoprire quanto sia serio solo quando ci becchiamo il morto per dengue. Perché le zanzare che la globalizzazione ci ha regalato portano cose davvero brutte che, ci ricordano i medici per l’ambiente, il nostro sistema immunitario non conosce. E purtroppo sappiamo bene cosa succede quando il nostro corpo incontra un virus che non ha mai visto prima.

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