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L'Evento

Vasco Rossi a Mattarello, entusiasmo e dubbi

Amanti del #Blasco, segnatevi sull'agenda la data del 20 maggio 2022 dove (nel senso di “quando”, n.d.r.), nella zona di San Vincenzo, si terrà il concerto più importante che la città di Trento abbia mai avuto!”. Con queste parole via social, alle 14.07 del 26 luglio, il presidente Fugatti ha comunicato il Grande Evento.

La reazione dei fans è di un entusiasmo che in qualche caso deborda nell'avidità: “Bravo, adesso portaci Al Bano”. Ma non proprio tutti sono contenti: “Bello come modo per distrarre le persone da quello che state facendo”. “Sembra di essere nell'antica Roma, quando gli imperatori facevano i giochi al Colosseo per imbonire il popolo”.

Più esplicitamente, c'è chi pensa ad una mossa di sapore elettorale: “Soldi pubblici buttati al vento, pura campagna elettorale”. Anche da parte di chi apprezza il cantautore: “Un metodo pazzesco per comprare voti. Ma al di là di questo, sono felice per l'arrivo di Vasco a Trento”.

Lo stesso Adige trabocca di felicità: “Tutto vero. E tutto finalmente ufficiale... Per il Trentino sarà una data storica. Mai è stato realizzato un evento di tale portata. A livello di immagine, di comunicazione e ovviamente economico i risultati sono garantiti e l'indotto non potrà che essere enorme”.

Nei giorni successivi si cominciano a fare i conti: delle spese, degli incassi e dell'indotto, con un tourbillon di cifre, tutte presunte, calcolate facendo dei difficili raffronti con altri eventi musicali analoghi, dai Coldplay a Torino nel 2012 allo stesso Vasco a Modena nel 2017, a Firenze Rock nel 2018. Col problema, per Trento, che qui si dovrà partire da zero per attrezzare un'area a Mattarello, già battezzata Trentino Music Arena, che dovrebbe ospitare fino a 120.000 spettatori, per poi diventare un imprecisato spazio dedicato alla musica. Tanto per dire – nota L'Adige - “è evidente che una sola entrata (o a sud o a nord, a seconda di dove verrà allestito il mega palco) non è sufficiente, se non altro per motivi di sicurezza. E se da un lato c'è la montagna, l'unica possibilità sembrerebbe essere il lato ovest, quello della tangenziale e dell'aeroporto”.

Ma se i conti sono difficili da fare, e il sospetto di mossa elettorale può essere accusato di processo alle intenzioni, quello che lascia quantomeno perplessi è il contratto che nero su bianco regola i rapporti fra la Provincia e l'agenzia che cura gli interessi del cantautore, tutto sbilanciato a favore di quest'ultima. L'ente pubblico infatti, oltre a dover attrezzare l'area, occuparsi della sicurezza e della vigilanza, promuovere il concerto e allestire i servizi, si impegna:

- ad acquistare l'eventuale rimanenza dei 60.000 biglietti riservati agli abitanti dell'Euregio;

- ad allestire una mostra dedicata a Vasco;

- a conferire all'artista una inedita onorificenza (“Trentino onorario”), che, istituita ad hoc con una norma inserita nell'assestamento di bilancio, sarà gestita autocraticamente dal presidente della Provincia.

Più vaghi, infine, gli accenni all'intitolazione all'artista, di una targa, di una strada o di un monumento. “Insomma, niente male per gli organizzatori, che a fine luglio sanno di aver già venduto 60 mila biglietti. Ai quali aggiungerne circa 20 mila quasi sicuri grazie al fan club” - conclude L'Adige.

Vedremo. Vedremo come saremo messi col Covid nel maggio 2022 e come, semmai, sarà possibile tenere distanziate efficacemente 120.000 persone. Vedremo dove si potrà alloggiare decorosamente tutta questa gente. Vedremo infine, dop tante munifiche concessioni alla rockstar, quale sarà il bilancio finanziario dell'operazione. Per ora, abbiamo questa osservazione del consigliere provinciale Paolo Zanella: "A Modena l'indotto è stato calcolato in 5.400.000 euro per un evento con più di 220 mila spettatori. La Provincia prevede un indotto per il territorio di più del doppio con la metà del pubblico”.