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Il futuro del Bondone

Non è certo con una funivia, di incerto destino economico, che si potranno risolvere i problemi della montagna di Trento

Leggo sull’Adige del 18 maggio il resoconto del Signor Daniele Benfanti sull’incontro al Muse del giorno 16, a titolo “Il Bondone come lo vorrei”. Egli ha riferito come i relatori avevano ricordato i grandi valori naturalistico–ambientali ed i potenziali di sviluppo del Bondone, ma come questi, secondo Benfanti, solo con un impianto funiviario potevano essere raggiunti, conosciuti e goduti, facendo rivivere il nuovo Monte Bondone come parco naturale, parco urbano e quartiere verde di Trento. Mentre invece in nessun momento della serata è stato nemmeno accennato alla funivia.

Rispetto a questa interpretazione mi trovo del tutto contrario; ho sempre affermato, che per orientare le scelte di intervento, occorre prima di tutto conoscere profondamente ed amare e che le presenze e le potenzialità del Bondone siano talmente tante e di tale valore, da poter soddisfare fin d’ora gli abitanti ed i visitatori.

Quest’incontro è stato così garbato e sentito che uscendo mi rammaricavo di non aver ringraziato il coordinatore, arch. Franceschini ed i relatori per l’intelligenza, l’ampiezza e la vivacità delle domande e per la poesia e la sensibilità coi quali essi hanno avvicinato l’ambiente della montagna.

Certo occorre intervenire con urgenza e coraggio contro l’abbandono dell’Hotel Panorama, del Centro Degasperi, delle Caserme delle Viote, contro la desolazione di Vaneze, ma non è con una funivia, di incerto destino economico, che si potranno risolvere i problemi, ritrovare le possibilità di ristoro e di godimento e neppure si allargherà il campo d’interesse verso i villaggi alla base del massiccio e verso la Valle dei Laghi.

Il raffronto citato delle funivia del Renon è completamente errato, perché questa in sommità raggiunge la ferrovia che porta al paese di Collalbo e ad altri abitati; anche le funivie che da Innsbruck raggiungono la Nordkette ed il Patscherkofel sono totalmente diverse per la presenza di abitati (Hungerburg – Igls).

È auspicabile quindi che i problemi del Bondone vengano approfonditi con altri sereni confronti e, possibilmente riportati in cronache più fedeli.

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