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I fantastici poteri del non-bevitore

La gente che non beve pensa di risolvere tutti i problemi non bevendo”. La geniale citazione viene da “Carne tremula” di Almodòvar e fotografa quella certa supponenza propria di chi crede che basti avere una virtù per proclamarsi automaticamente Batman. La logica del non-bevitore è più o meno così: “Bere è da deboli e chi è debole non risolve i problemi. Io non bevo quindi risolvo i problemi”.

Nella sua chiusura autoreferenziale non fa una grinza, anche se chi gli piace il lambrusco potrebbe avanzare qualche obiezione di ordine estetico. Comunque tanti non esitano ad applicare questo schema vagamente sillogistico alla politica, convinti di mettersi una comoda verità in tasca. Sostituiscono astinenza con onestà, et voilà: ecco che il politico onesto risolve i problemi. Mah... Facciamo finta di trovare un documento in cui risulti che Winston Churchill intascava mazzette da un industriale di Coventry. C’è da scommettere che gran parte degli inglesi continuerebbe a considerare una benedizione il fatto che sia stato comunque lui a guidare la Gran Bretagna in quel momento cruciale per l’umanità. Nonostante le mazzette.

L’errore logico nella tesi del non-bevitore/onesto-politico si annida nella ottimistica convinzione che per risolvere i problemi basti seguire la retta via. L’idea che lo scopo del mondo sia il Bene e che di conseguenza l’essere buoni rappresenti la condizione sufficiente per raggiungere la meta ci è stata più volte riproposta nella storia, con mirabile vigore intellettuale, da Socrate a Gesù Cristo... fino a plastificarsi nei tronfi proclami degli odierni guru del populismo prêt à porter. Peccato però che il Bene costituisca un concetto un po’ troppo sfuggente, al punto che non sempre risulta facile capire quando i nostri comportamenti, seppur generati da ottime intenzioni, provochino magari più danni che giovamenti all’umanità.

Certo, disporre di politici di alta qualità morale è una prospettiva assai desiderabile. Tuttavia l’essere governati da gente buona e onesta non ci garantisce affatto che i problemi che assillano la società vengano risolti. In altre parole etica e politica stanno su piani diversi e i valori dell’una e dell’altra non sempre collimano. La pulce nell’orecchio ce l’aveva messa Machiavelli un bel po’ di anni fa. Eppure noi continuiamo a restare un po’ stregati dalla confortevole quanto utopistica fede nei fantastici superpoteri del non-bevitore.