Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca
QT n. 4, aprile 2012 Cover story

La vacca da mungere

Nuovi documenti sulla LaVis: come la finanziaria della Curia e una oscura società americana hanno impoverito i viticoltori. Naturalmente c’è chi ci guadagna: tutti i nomi, dal vescovo a Diego Schelfi.

L’incredibile storia della Cantina LaVis viene a poco a poco disvelata, e si iniziano a comprendere i meccanismi di quello che in effetti risulta un autentico processo di spogliazione: soldi portati via ai contadini e travasati ad altri soggetti, che ora cominciano ad avere nome e cognome. Siamo infatti venuti in possesso di nuovi documenti che illuminano meglio due dei lati oscuri della vicenda, entrambi inspiegabilmente costati ai soci milioni e milioni: l’acquisto di Casa Girelli nel 2005 e la serie di finanziamenti alla società americana Fine Wine International.

Casa Girelli, dunque. Acquistata da LaVis congiuntamente con ISA spa, la potente finanziaria della Curia trentina, l’entità economica che in Trentino guadagna sempre, perché “deve” guadagnare, anche quando sbaglia. Bene, abbiamo in mano una copia dell’accordo firmato il 28 ottobre 2005 dall’allora presidente della Vinicola LaVis srl (oggi Ethica spa), Ivo Piffer, e dall’allora e attuale amministratore delegato di ISA spa, Giorgio Franceschi.

L’accordo, di cui pubblichiamo alcuni estratti significativi, prevedeva già nel 2005 che ISA avrebbe acquistato il 30% delle azioni di Casa Girelli ad un prezzo concordato di 8.000.000 di euro e che avrebbe avuto il diritto di rivendere con l’obbligo per Vinicola LaVis di riacquistare, nel 2010, le stesse azioni ad un prezzo anch’esso già concordato e calcolato applicando all’investimento un tasso di interesse del 9% annuo composto.

Il Patto Parasociale con cui LaVis si impegna a regalare a ISA 4 milioni riconoscendo interessi al 9%

In contemporanea con la firma dell’accordo, già di per sé del tutto sbilanciato a favore di ISA, non contente, ISA e Vincola sottoscrivevano anche il Patto Parasociale, anch’esso firmato da Ivo Piffer e Giorgio Franceschi, che prevedeva fra l’altro la possibilità per ISA di nominare in Casa Girelli un sindaco effettivo che doveva rimanere in carica per tutta la durata dell’accordo, prevista in 5 anni.

Il combinato dei due documenti è, per LaVis, devastante: la Cantina si accolla ogni rischio, e al contempo remunera ISA al di là di ogni logica.

L’investimento di ISA infatti viene messo al sicuro da ogni rischio di impresa; al punto 2.6.1 l’accordo prevede “che qualsivoglia eventuale minusvalenza, sopravvenienza passiva ed insussistenza attiva reale e/o potenziale che dovesse emergere rispetto alla situazione economica- patrimoniale - finanziaria alla data odierna di Casa Girelli spa e delle società da essa controllate (tra cui la disastrosa Fine Wine, n.d.r.) sarà ininfluente rispetto alla determinazione del prezzo della partecipazione”.

In questo modo l’investimento di ISA e l’incasso del corrispettivo pattuito per la vendita nel 2010 della partecipazione di Casa Girelli, i 12.000.000 di euro, è garantito anche se i conti della Cantina di viale Verona dovessero peggiorare nei 5 anni successivi all’operazione del 2005.

A questo punto sorge spontanea la domanda: che senso ha, per LaVis, questo accordo? Perché imbarca la finanziaria nell’acquisto di una società vinicola? Che bisogno ha di ISA? Ha bisogno di soldi? Al 9%? Siamo matti? Nel 2005 LaVis era una cooperativa in piena espansione, sembrava solidissima, di sicuro non aveva problemi a trovare finanziamenti ai normali tassi di mercato. Anzi, i soldi in prestito li trovava dagli stessi soci, e a costi ben più favorevoli di quelli invece concordati con la potente finanziaria della Curia.

La tabella che segue, rende l’idea della disparità di trattamento fra i soldi di serie A investiti da ISA, e i soldi di serie B prestati dai soci alla LaVis: (i dati sono tratti dai bilanci ufficiali della Cantina)

REMUNERAZIONE PRESTITI SOCI
Dataprestiti dei sociinteressi pagati tasso %
31/07/2006€ 11.289.479€ 370.3133,28
30/06/2007€ 11.632.578€ 372.3083,20
30/06/2008€ 11.650.772€ 407.7893,50
30/06/2009€ 11.610.932€ 392.1383,38
30/06/2010€ 10.403.562€ 351.6313,38
TOTALE€ 1.894.179
REMUNERAZIONE INVESTIMENTO I.S.A.
Datainteressi pagati tasso %
02/11/2005€ 8.000.000€ 720.0009,00
02/11/2006€ 784.8009,81
02/11/2007€ 855.43210,69
02/11/2008€ 932.42111,66
02/11/2009€ 1.016.33912,70
TOTALE€ 4.308.992

Il tasso di interesse corrisposto ad ISA è il 9% composto, che viene quindi calcolato sul capitale iniziale di euro 8.000.000 al quale ogni anno vengono sommati gli interessi maturati nell’anno precedente. I numeri parlano chiaro, il rapporto con ISA si configura come un trasferimento di soldi, dalla Cantina alla finanziaria, dai contadini al vescovo.

I soci non devono sapere

Ma questo non è tutto. ISA chiede un’ulteriore garanzia per il suo investimento, vale a dire il rilascio di un impegno da parte della LaVis sotto forma di una fideiussione, firmata il 2 novembre 2005 da Roberto Giacomoni, allora Presidente della LaVis, di euro 12.200.000, con scadenza 2 novembre 2011.

La fideiussione, come del resto l’accordo e il patto parasociale del 28 ottobre 2005, sarà tenuta nascosta fino al 2010, quando la crisi della LaVis porterà al commissariamento della Cantina. Ora, se nascondere accordo e patto, dal punto di vista legale è possibile (non certo da quello etico, e meno che mai da quello della sempre sbandierata etica cooperativa), nascondere invece una fideiussione è una grave violazione dell’art. 2424 del Codice Civile, che impone infatti l’obbligo di indicare nel bilancio “le garanzie prestate direttamente o indirettamente a favore di imprese controllate e collegate”.

Chiunque abbia letto i bilanci della LaVis, a iniziare dai soci, ma anche i fornitori, i dipendenti, gli istituti di credito, è stato ingannato, in quanto non è stato messo a conoscenza dell’esistenza di un impegno così gravoso (12.200.000 euro) per le casse della Cantina.

A questo punto è chiaro perché la fideiussione non sia stata indicata nei bilanci: darne notizia avrebbe voluto dire dover spiegare prima di tutto ai soci della Cantina l’esistenza dell’accordo e del patto parasociale, accordo che immotivatamente trasferiva ad ISA 4 milioni di euro.

Non è credibile che dell’esistenza dell’accordo e della fidejussione, oltre ad Ivo Piffer (Presidente della Vinicola), e a Giacomoni Roberto (presidente della LaVis), non fossero a conoscenza Fausto Peratoner (Direttore della Cantina) e Cesare Andermarcher, (vice direttore della LaVis). Oltre, naturalmente, a Diego Schelfi, che nel 2005 è consigliere di ISA, oltre che presidente della Federazione Trentina della Cooperazione.

Chi invece non sa e non deve sapere sono i soci della LaVis, scientemente tenuti all’oscuro di tutto, anche a costo di infrangere la legge.

Quelli che hanno incassato

Ma chi ha beneficiato dei generosi interessi pagati ad ISA? La cronaca ci ricorda che il 12 agosto del 2010 ISA esercita l’opzione prevista dall’accordo del 2005 e vende la quota del 31% di Casa Girelli, incassando oltre 12.00.000 di euro.

Pochi giorni dopo, con un tempismo, come vedremo, più che sospetto, il 1° settembre 2010 Dellai decide di commissariare la LaVis, giusto il tempo per ISA di chiudere l’affare.

ISA non è obbligata a vendere secondo l’accordo, ma può vendere ed ovviamente vende ed incassa. Con grande beneficio del suo bilancio, che altrimenti sarebbe piatto: Il 31 dicembre 2010 infatti ISA chiude il bilancio dell’esercizio con un utile netto di euro 4.333.790, dovuto quasi interamente ai soldi (4.092.773) graziosamente versati dagli ignari contadini della LaVis.

Vediamo allora chi è stato beneficiato da questo bell’affare: il dividendo assegnato ai soci di ISA, è di 0,048 euro per ogni azione, e di seguito l’elenco dei 14 soci che da soli hanno incassato oltre 3 milioni di euro spolpando la LaVis:

intestatario azioni ISAnum. Azionidividendo
Arcidiocesi Trento15.151.039727.250
Fraternitas Tridentina13.006.834624.328
Fondazione Caritro7.355.372353.058
Ass. Trentina Ass. Clero6.547.099314.261
Capitolo Cattedrale Di Trento5.714.285274.286
Compagnia Investimento E Sviluppo Spa2.415.095115.925
Banca Di Trento E Bolzano2.358.490113.208
Societa' Cattolica Di Assicurazione2.358.490113.208
Seminario Minore Arcivescovile2.353.802112.982
Itas Holding Srl2.297.903110.299
Seac Leasing Spa1.848.96088.750
Opera Per L'educazione Cristiana1.585.45176.102
La Scuola Spa1.585.31476.095
Seminario Maggiore Arcivescovile1.473.87270.746

Non è finita. Perché, con una quota minore ma non trascurabile, di 107.142 azioni, chi troviamo? Troviamo lui, Diego Schelfi, che personalmente si intasca 5.143 euro!

Proprio lui, che dovrebbe tutelare la trasparenza, gli interessi dei soci, la correttezza delle revisioni contabili! Lui che dovrebbe tenere cara come la pupilla dei propri occhi l’autonomia del mondo cooperativo dai condizionamenti esterni, a cominciare da quelli di voraci finanziarie! Lui, che in nome di questi principi si appresta - naturalmente “con sofferenza” - a farsi votare per un quarto mandato alla presidenza di un movimento di cui, alla prova dei fatti - cioè, dei soldi - si vede quanto gli interessi. Intendiamoci, a scanso di equivoci e di possibili vittimismi: i 5.000 euro finitigli in saccoccia sono l’accusa di gran lunga minore che rivolgiamo al presidente della Federazione. La colpa vera, strategica, è l’aver instaurato con i poteri forti e in particolare con la finanziaria della Curia, di cui Schelfi è stato anche presidente, un anomalo rapporto in cui le cooperative rivestono un degradante ruolo subalterno, ancillare, quando non di autentiche vacche da mungere.

L’1% birichino

Come abbiamo detto, ISA chiede che i conti di Casa Girelli vengano “tenuti sotto controllo” da un sindaco da lei indicato, e in tale ruolo il 5 maggio 2006 viene nominato il dott. Gian Paolo Bortolotti, tutt’altro che uno sconosciuto nel mondo ISA e Coop.

Non sfugga al lettore un altro dettaglio: ISA non farà mai alcun cenno nei suoi bilanci all’esistenza dell’accordo, né del patto parasociale, né (contravvenendo anche lei l’art. 2424 del codice civile) della fidejussione di 12.200.000 euro a suo favore; ed il perché a questo punto è chiaro: della spogliazione dei contadini nessuno deve sapere.

Dunque, veniamo ai bilanci di Casa Girelli, nell’era della gestione della Triade alla guida del gruppo LaVis (Roberto Giacomoni, Fausto Peratoner, e Cesare Andermarcher) che si trasferisce con le proprie “competenze manageriali” in viale Verona, e inizia con impegno e determinazione a lavorare alla rovina di Casa Girelli, con operazioni in perdita plurimilionaria, come quelle con ISA e Fine Wine, trasformando a tutti gli effetti Casa Girelli nella bad company (la cattiva società, in cui scaricare le perdite) del gruppo LaVis.

Nel 2005 il bilancio di Casa Girelli chiude ancora con un utile, di 606.840 euro, nonostante la presenza della Triade, che difatti esordisce aumentandosi i compensi, che passano da 294.381 euro (gestione ante LaVis) a 666.355. Si inizia subito con il mettere in conto a Casa Girelli i compensi esagerati degli amministratori della LaVis, cosa già contestata dell’Agenzia delle entrate.

E qui scatta un’altra macroscopica stranezza: secondo il famigerato accordo, se l’utile del 2005 di Casa Girelli risulta inferiore a 700.000 euro, ISA riceve gratis un altro 1% delle azioni della società. Che senso ha una clausola del genere? Nessuno, se non dare alla finanziaria altri soldi. E così infatti il bilancio 2005 di Casa Girelli si ferma giustappunto a 606.840 euro, e ISA si ritrova ad averne acquistato il 30% nel 2005, ma di venderne nel 2010 non il 30% ma il 31%.

Il bello è che nessuno se ne accorge: i contadini non hanno accesso ai documenti, ma i revisori (che dovrebbero curare i loro interessi) sì, eppure il fatto che nel bilancio al 31/12/05 ISA iscriva fra le quote delle società partecipate il 30% di Casa Girelli e al 31/12/06 la quota diventi il 31%, come per magia e senza alcuna giustificazione, non scompone nessuno: né i revisori della Federazione delle Cooperative, né quelli dell’Ufficio Cooperazione della Provincia, ma neppure il collegio sindacale di ISA, guidato dalla dott.ssa Marilena Segnana, e nemmeno i revisori della Pricewaterhouse Cooper (gli stessi ai quali Dellai assegna la verifica dei conti del gruppo LaVis post-commissariamento), né si accorgono o fanno domande i consiglieri di ISA. Tutti zitti. Alcuni per convenienza, altri - molto probabilmente - perché i bilanci che firmano e dovrebbero controllare, neanche li leggono. (Poi, per favore, non diamo degli “ignoranti” e “sprovveduti” ai contadini della LaVis, che non avrebbero saputo leggere le carte. A loro l’accesso ai documenti era precluso; al contrario di chi doveva, istituzionalmente, proteggerne gli interessi).

Il grande buco americano

Il buco nero: le perdite di FWI (crediti di LaVis verso la società americana)

A questo punto introduciamo sulla scena la società americana controllata da Casa Girelli spa (e quindi da LaVis), la ben nota Fine Wine International.

FWI - afferma il bilancio 2010 di Casa Girelli - “è il distributore esclusivo dei prodotti di Casa Girelli e del gruppo LaVis sul mercato americano”. La società è controllata al 95% da Casa Girelli, e con il passare di Casa Girelli sotto LaVis si verifica un fenomeno dapprima strano, poi sbalorditivo se non inquietante: quando Casa Girelli era indipendente, di proprietà dei fratelli Girelli, FWI, pur senza brillare, fa la sua parte chiudendo più o meno in pareggio; quando invece passa sotto LaVis, accumula solo perdite. In America vengono spediti milioni di bottiglie, ma indietro soldi non ne tornano più. Lo si vede dal grafico: nel 2005, anno del passaggio di Casa Girelli a LaVis le perdite iniziano, ancora ridotte; poi aumentano, anno dopo anno.

Come mai? FWI non è più capace di vendere? E perché LaVis continua a mandare milioni e milioni di bottiglie, che non vengono mai, per cinque anni, pagate?

Insomma, dal momento che le bottiglie sono soldi, dove vanno a finire questi soldi?

Non sappiamo rispondere. Non vorremmo, per avere una risposta a questa domanda, dover aspettare un intervento della magistratura, che attraverso rogatorie internazionali può accedere ai documenti americani. Possiamo però spulciare tra i documenti italiani. Dove salta fuori tutta una serie di stranezze.

Nel 2008 FWI viene ceduta per il 76%. A chi? Nella nota integrativa del bilancio 2008 nulla viene scritto in proposito. Com’è possibile? Come si può cedere il controllo di una società nei confronti della quale si vantano notevolissimi crediti senza nulla ricevere e senza dare alcuna spiegazione?

Cosa hanno da dire i controllori? Il collegio sindacale della LaVis, i revisori della Federazione di Schelfi, i revisori dell’Ufficio cooperazione della Provincia: di fronte a questi soldi che svaniscono in America, e di fronte poi alla società che svanisce anch’essa, che dicono? Nulla. Silenzio completo. A questo punto forse è il caso di ipotizzare l’addebito di omesso controllo.

La storia non finisce, e riesce ancora a sbalordire. Al 30 giugno 2010, infatti, FWI bella bella torna ad essere di nuovo al 95% di proprietà di Casa Girelli, anche se nei documenti ufficiali non viene data nessuna informazione in merito al “presunto” riacquisto (da chi? Per quanto?)

Il bello è che nel frattempo, nei due anni tra la vendita (2008) e il riacquisto (2010), LaVis ha continuato imperterrita a mandare container di vino in America e la FWI ha continuato a non dare indietro né euro né dollari. E così, quando LaVis riacquista FWI, ha nei suoi confronti crediti per oltre sette milioni.

Sette milioni non sono noccioline. La Triade a capo di LaVis risponde con una mera operazione di cosmesi finanziaria: dei sette milioni di crediti ne considera sei come inesigibili, li registra come perdita e vi rinunzia definitivamente. La perdita va a gravare sul bilancio di Casa Girelli che, già appesantito dalla gestione della Triade (a iniziare dai propri compensi), registra il peggior risultato della sua storia: una perdita di 8.167.419 euro.

I soldi ad ISA, assolutamente

E qui torniamo ad ISA. Cui, in base al famigerato accordo del 2005, LaVis dovrebbe vendere il 31% di Casa Girelli per dodici milioni. Ci sarebbe - dovrebbe esserci - un ostacolo: dopo la cura della Triade, dopo le perdite americane, Casa Girelli è stata spolpata. Secondo la relazione allegata al bilancio 30/06/10 della LaVis al punto 3) il patrimonio netto di Casa Girelli è pari ad euro 5.888.000, e quindi il 31% di ISA vale 1.825.000 e non i 12.104.000 sottoscritti dalla Cantina.

Perché mai LaVis dovrebbe pagare quella cifra spropositata? Che non ha senso economico, che non ha senso etico, ed è frutto solo di un accordo scellerato?

La Fideiussione con cui LaVis si impegna a versare i milioni a Isa. Con la firma del presidente Giacomoni, che si guarderà bene dal portare il documento in Cda.

Siamo al 12 agosto 2010, la Cantina versa in pessime acque, venti giorni dopo verrà commissariata. Perché mai dovrebbe riconoscere un tale accordo?

Anche perché a fare troppo i furbi ci si imbroglia da soli. Il rapporto LaVis-Isa è garantito dalla famosa fideiussione: ma dal momento che il suo firmatario (il presidente della LaVis Giacomoni) si è ben guardato dal farla approvare, non dal Cda, men che meno dall’Assemblea, la fideiussione assolutamente non vincola la Cantina, bensì personalmente il solo Giacomoni.

Questo è un punto centrale: il patto leonino Isa-Lavis è così vergognoso da essere stato tenuto talmente nascosto al punto dal non avere più forza vincolante, non solo dal punto di vista etico, ma neanche da quello giuridico.

Ma ecco che diverse mani scendono dal cielo ad aiutare Isa: i revisori di Schelfi non fanno presente la cosa; quelli della Pat nemmeno; Isa esce con i soldi da Casa Girelli il 12 agosto, giusto giusto, guarda la combinazione, prima che - il 1° settembre - Dellai certifichi la crisi verticale della LaVis (attribuita in buona parte a Casa Girelli) e provveda a commissariarla; il commissario Marco Zanoni riconosce come valido l’accordo con Isa, fa il pesce in barile sulla validità della fideiussione, e anzi, dal momento che non può pagare i 12 milioni “negozia” una dilazione dei pagamenti, peraltro riconoscendo solerte ulteriori interessi ad Isa (anche se, stavolta del 0.9%).

E così i contadini vengono spogliati.

Ma la cosa è troppo grossa. Su vari fronti ci si sta muovendo per impedire che i Peratoner e gli Zanoni, e dietro loro gli Schelfi, i Dellai, i finanzieri del vescovo e gli oscuri maneggioni americani abbiano partita vinta.

Non l’avranno facile.

Parole chiave:

Articoli attinenti

Nello stesso numero:
I soldi dei contadini
In altri numeri:
Il Commissario dal naso lungo
Contadini: tristezza e rabbia
LaVis: chi l’ha affossata e perché
I soldi e la legge
Isa: i buoni propositi del presidente

Commenti (29)

commissariamento cedi egosumluciano

deja vu.... mi sembra di leggere uno stralcio del commissariamento della cedis, commissariata da schelfi e il comune di storo, anche se la dinamica è un p'o diversa, le procedure sono identiche...che sono quelle inutile dirle, fare affari privati cooperativistici (di schelfi e company) e mamma provincia...per spiegarvi di come è stato effettuato questo commissariamento, ci vorrebbero pagine intere, ma il tutto è scritto sul mio blog... con tanto di documenti in bianco di commissariamento(digitate su google guida luciano) per filo e per segno di come si è attuata, dove anche qui il commissariamento politico e privato, è molto in voga... ormai le cooperative, non sono più dei soci trentini,(non lo sono mai state) e ormai non se ne salverà piu una... quando una cooperativa sale troppo, e incomincia a rendere, le lunghe ombre incominciano a fiutare odore di affari, ed ecco che si attuano i meccanismi di come farle commissariare e mandarle in fallimento, smembrarle per poi rivenderle hai privati, oppure fare affari alle finanziarie...(vedesi il caso alitalia) è un dato di fatto, e se non ci si da una svegliata, tra qualche anno, non esisteranno più cooperative di soci, ma schiavitu' di bussiness....vedesi i casefici... non ne esistono più... ormai si compera tutto dal estero) e tra un p'o non esisteranno piu' nemmeno le cooperative vinicole, o agricole, rubate dai soliti idioti con il sudore di altri... io tutto questo continuo a denunciarlo su i mie blog.... forse non serviranno a nulla, o forse serviranno... tutto stà nel denunciare e aprire gli occhi ad ogni uno di voi, di come questi sistemi si stanno attuando... e non bisogna mai... e dico poi mai... farli partire, ma controllare e ricontrollare...una visione collettiva dei soci...e i soci devono contare di più, perchè purtroppo a giochi fatti, ormai purtroppo non serve a nulla denunciare... bisogna fermarle sul nascere.. il sapere dopo è troppo tardi... e dicendola tutta... purtroppo se avete rivotato ancora schelfi...forse i soci delle cooperative sono o dei tonti, oppure erano coscenti che finisse in questo modo.... la federcooperativa, dovrebbe tutelare le cooperative, e non svenderle e mandarle in fallimento, viceversa... le commissaria e rivende gli assett per scopi privati...e fa entrare le finanziarie come la isa....dove anche i sassi sanno come funziona...solo i trentini non lo sanno.... ora spero che lo sappiano...anche se ormai è troppo tardi...
ciao a tutti....

PERCHE' scoraggiato

Gente avrei un'Idea perché qualche socio o ex socio che conosce la storia di LAVIS non chiama (striscia la notizia) oppure le (iene) così può essere che la guardia di Finanza oppure i NAS intervengano perché avanti così non si può più andare fate qualcosa!!!!!!

porMona

I miei 2 cents: l'Adige ha censurato sistematicamente tutti i miei post su Lavis: chiedo ripetutamente alla Federazione cooperative di far luce sul caso Lavis...ma niente. Ogni appello cade nel vuoto...della censura. Ma cosa bisogna fare? darsi fuoco nel piazzale della cantina e iniziare una "primavera" Trentina?

esodato speciale

be' è ovvio che su i giornali regionali non escono queste notizie sono tutti comperati dai politici regionali..
"l'adige" che con vergogna si classifica "l'adige giornale indipendente" io lo ribattezzerei "tossicoindipendete" come pensate che vivano questi giornali? solo con i soldi di chi li compera?
chi domina l'informazione domina il volere dell' gregge.
è ovvio che le verità sono sempre taciute e i giornali di partit vi dicono le cose che il potere vi vuole dire, non di certo quello che volete sapere in veritas..
in questi giorni è stato commissarriato il cedis di storo, cooperativa con un attivo di 549000 mila euro, è stata commissariata dalla federazione con il pretesto di avere investito troppo e che ci sia divergenza tra gli investimenti (loro li chiamano debiti) e fondo sociale.
domani sera 8 giugno ci sarà l'assemblea generale (commissarriata ovviamente) anche questo episodio è uno scandalo voluto da alti vertici, schelfi, dellai, panizza, non vi dico le minacce che ci sono state fatte per farci stare zitti.. io personalmente sono stato chiamato dai carabinieri reo di avere sollevato polvere con il mio blog.
http://blog.libero.it/egosumluciano/view.php?reset=1&id=egosumluciano
occorre l'appoggio di tutti per portare informazione, perche dai giornali non uscirà fuori nulla di questo commissariamento fasullo.
grazie a tutti

Alex

Direi che questo articolo insieme a quello del mese successivo sono un'ottima sceneggiatura per un documentario in salsa trentina sulle devastanti speculazioni effettuate da personaggio senza scrupoli in stile "Inside Job" o "Enron: the smartest guys in the room".
PS:
Inside Job
http://www.sonyclassics.com/insidejob/
Enron: the smartest guys in the room
http://www.imdb.com/title/tt1016268/
Se qualcuno si vuole animare per girare un documentario io sono a disposizione per dare una mano!

censura

Sarà normale routine ma non credo. Il pezzo sul blog dell'Adige non è rimasto visbile neppure un giorno quando normalmente restano per moto tempo tanto che vi è uno spazio vuoto nel blog. Peccato perchè anche li si stava sviluppando un interessante dibattito su disastri e responsabilità. Quanto alla magistratura purtroppo i reati ipotizzabili sono (post intervento berlsuconiano con leggi ad personam ma valide per tutti) non tra i più gravi e peresequibili solo a querela. Restano le azioni di responsbilità civile ma se ai soci va bene cosi, chi si contenta .....gode.

arcideluso

se i documenti dell'impegno di riacquisto di CASA GIRELLI Spa in mano a ISA fossero documenti creati ad hoc per truffare i Soci della Cantina la Vis ????
non erano stati dichiarati nella società Ethica spa
non erano stati dichiarati nella società ISA
non erano stati dichiarati nella Cantina La Vis
e se Giacomoni, Peratoner, Piffer, Franceschi si siano messi d'accordo di recuperare soldi a spese della Cantina La Vis ?
Come mai il Commissario questi dubbi non li ha avuti ? quanto ci ha guadagnato ?
sorge sempre di più il dubbio ci sia DOLO da parte di tutti i responsabili per spoliare i Soci della cantina La Vis che avevano accumulato un bel patrimonio in 50 anni di cooperazione.

Pinco Pallino

Immagino normale routine di articoli ... non ritengo sia censura.... l'articolo è raggiungibile dal link
http://www.ladige.it/articoli/2012/05/11/vis-si-ricompra-10-cesarini
indicato da carlo post n. 20
Sicuramente in tutta questa vicenda non ci fa bella figura tutto il sistema trentino a partire dalla cooperazione alla federazione alla provincia alla magistratura alla guardia di finanza per finire all'agenzia delle entrate.
come se quanto avvenuto e continua ad avvenire non è di loro competenza e le ingiustizie e le truffe siano cose normali in trentino.
immagino a questo punto l'unico punto di intervento sia direttamente presso il Presidente della Repubblica
invito chi crede nella giustizia a crederci ancora, la speranza e l'ultima a morire .
Ringrazio QUESTO TRENTINO per la ricerca della verità andando contro chi pensa di essere il padreterno... presidente dellai, Presidente Schelfi, Commissario Zanoni, Divisione Vigilanza della Provincia Dott. Nicoletti, Divisione Vigilanza della federazione Dott. E. Cozzio.
sono certo la verità verrà a galla e i signori di cui sopra renderanno conto delle loro responsabilità non solo etiche e morali ma... materiali.
se lo ricordino anche gli Amministratori gli organi di controllo ed i revisori responsabili sia penalmente che civilmente al risarcimento dei danni arrecati al GRUPPO LA VIS

Eliminato

Dal blog Adige eliminato articolo su la vis. Previsione avverata.

mariop

l'adige è veramente vergognoso, censura i commenti sgraditi neanche fosse la pravda... e dico commenti, non insulti... Che tristezza di giornale

Rox

Io ho provato a postare un commento sull'Adige on line in cui mi chiedevo come mai solo ora si svegliano. Ovviamente come è nello stile Adige è stato censurato, trovare notizie scomode da loro è cosa rara e i commenti non allineati vengono sempre censurati. fortunatamente qualcuno è riuscito a indicare il link di QT, sempre che non venga rimosso.

Ughino

Oggi come per incanto anche L'Adige si è svegliato dal suo lungo torpore ed accenna ad una vicenda della Lavis. Forse tutta questa vicenda sta assumendo una dimensione troppo grande per continuare ad essere ignorata da tutta l'altra stampa locale.

mariop

un vero schifo. Ottima l'inchiesta, e c'è da chiedersi perché queste inchieste le faccia un giornalino minuscolo e non i soliti giornaloni locali. Alro che quarto mandato, Dellai e Schelfi a casa!!!

pinco pallino

1. Le attività assolutamente incompatibili.
Si tratta di quelle previste dal d.p.r. n. 3/1957: costituzione di altro rapporto di lavoro a carattere subordinato o autonomo, compreso l’esercizio delle libere professioni; cumulo di impieghi pubblici; effettuazione di attività commerciali, ivi compresa l’assunzione di cariche gestionali in società aventi scopo di lucro. Queste attività sono sempre vietate al pubblico dipendente; lo sono inderogabilmente, tant’è che un’eventuale autorizzazione al loro esercizio sarebbe del tutto illegittima, per palese contrasto con una norma imperativa di legge.
Signori,
possibile nessuno intervenga contro l'incompatibilità del Segretario Generale della CCIAA di Trento visto ha assunto cariche gestionali di attività commerciali... Presidente del CDA di Casa Girelli SPA , Presidente diEthica SPA etc etc.
Il Presidente della Camera di Commercio non ha nulla da dire ?
Il presidente Dellai non ha nulla da dire ?
Il presidente Schelfi non ha nulla da dire ?
Il servizio Vigilanza della Provincia non ha nulla da dire ?
Ma la Magistratura dove stà ?
Rt

pinco pallino

riporto dall'intervista dal corriere a Bersani:
Bersani: «Sui giornali si leggono cose allucinanti e non posso sapere cosa ci sia di vero. Gli elettori leghisti faranno le loro riflessioni, a me interessa sottolineare il problema di fondo: in questi partiti che si identificano con una persona, organizzati quasi militarescamente, dove oltre al capo c’è una catena di vassalli che prendono gli ordini, è molto più facile che si creino clan e consorterie. Ed è facile che queste consorterie finiscano per pensare che le regole normali per loro non valgano, che il consenso e il popolo che lo determina vengano prima di qualsiasi regola».
Ritengo questo pensiero sia da applicare interamente alla Cantina La Vis sca e al mondo politico trentino .... dove un Commissario viola apertamente le leggi defraudando i contadini e i maggiori responsabili il presidente Dellaie il presidente Schelfi) ne avallano il comportamnto.
Sorge il dubbio senza avere certezza sui controlli da parte di chi deve controllare,
Possibile che dal servizio vigilanza della Provincia dopo un anno e mezzo ancora non hanno i conti della CANTINA LA VIS e come dicono gli assessori Mellarini e Panizza attendono i conti del commissario ? conti depositati in CCIAA di Trento non attendibili pertanto F A L S I.
Possibile la FEDERAZIONE TRENTINA che svolge la funzione di REVISORE CONTABILE dopo le sollecitazioni e le denuncie di alcuni Soci ed Ex soci non abbia evidenziato che i BILANCI della CANTINA LA VIS SCA non sono attendibili pertanto sono FALSI??
si sono premurati a far COMMISSARIARE LA CANTINA NEL 2010 SENZA ALCUN MOTIVO E NON DICONO NULLA SUI BILANCI FALSI.
Possibile l'Agenzia delle Entrate ha accertato fatturazione inesistente per compensi di amministrazione e non si sia accorta della fatturazione strana verso la società controllata americana FINE WINE INTERNATIONAL INC .
in ITALIA si dichiara che si vende 8% di fatturato(circa 4 milioni) e dai rendiconti americani ci sono acquisti per circa 1 milione, che fine hanno fatto gli altri 3 milioni.????
SU QUESTO NESSUNO DICE NULLA.... CHI DA GLI ORDINI ???
L'ON. LUSI risulterebbe tenesse contabilità doppia
la LEGA risulterebbe pagasse i conti del Capo
e la CANTINA LA VIS pensate e ritenete sia meno furba ?

va ben cosi

Resto stupito vedendo tutti questi commenti sulla cantina la vis, e lo sono ancor di piu vedendo che non c'è nessuna risposta da parte di nessuno (Schelfi, Dellai, Mellarini, Comissario) CHI TACE ACCONSENTE....??????
O tutto questo e vero e non vogliono aggiungere altro i soci vorrebbero delle risposte anche dopo aver letto l' ultimo articolo su Questo Trentino penso sia ora di fare chiarezza e pulizia all interno della cantina se si vuole aver credibilità verso i soci,operai, fornitori, rivenditori ecc..

perplesso

Vi volevo solo ricordare che quando alcuni soci andarono a trento davanti alla provincia con i loro trattori a protestare della situazzione della la-vis vennero presi per il culo dalla politica ma erano gli unici che avevano capito il problema, tanto di cappello.
Adesso per i soci che sono rimasti e tardi piangere.
Ormai vi siete "pecorizzati" e non diventerete dei lupi, il comissario fà il "buon pastore".

report....

perchè questi articoli non li mandate a qualche programma tipo le Iene, Report o altro ?? forse così qualcosa si muove...

TORRES

X ULTRASDEGNATO E IN VINO....
sono d'accordo con voi, non si può più chiudere gli occhi davanti a certe cose, bisogna avere un pò di dignità e coraggio di quantomeno denunciare e cercare di cambiare questo "sistema omertoso", .... la mia considerazione precedente riguardava solamente il pensiero della maggioranza (soci e dipendenti) che davanti a questo scandalo abbassa la testa dicendo che questo sistema è comunque quello che permette di "andare avanti".
La cosa peggiore è il fatto che molti sperano che tutto questi articoli e queste polemiche finiscano, che tutto vada "in prescrizione", che anche chi ha sbagliato (VOLUTAMENTE!!!) resti in sella...
Sono gli stessi discorsi che si sentono a Napoli o Palermo quando la gente protegge i boss perchè "ci danno da campà".... è veramente triste.
In un clima così vi faccio comunque i complimenti per la vostra scelta di cambiare per non essere complici... state tranquilli che non siete soli.

ULTRASDEGNATO

X TORRES
Carissimo , da come mi rispondi credo tu sia un dipendente LA-VIS. Io non ho niente contro i dipendenti , credo siate delle vittime come lo sono i soci , questo non giustifica comunque che si debba accettare tutto lasciando da parte la propria dignità . Io credo casomai che voi dipendenti non vi sentiate rappresentati bene dalla attuale classe dirigente, che se vogliamo dirla tutta sta mettendo alla berlina la cantina facendosi ridere dietro dal mondo intero . Io mi sono definito uomo qualunque , ma in realtà sono un socio. Però fortunatamente ho un'altra attività e quindi non devo campare sulle fortune o sventure della cantina , come invece fa il contadino che lavora le mie vigne . E per lui mi dispiace molto , perchè fa il suo lavoro con passione e ci deve anche mangiare ( anche la sua famiglia ) . Proprio per tutelare lui e proprio perchè ho l'impressione che l'attuale dirigenza ci stia prendendo in giro l'anno prossimo darò la disdetta da socio , quest'anno ormai i termini sono scaduti , sbagliando ho pensato di dare ulteriore credito a Zanoni & c ma ora sto aprendo gli occhi . Solo così noi possiamo manifestare il nostro dissenso dalla malagestione, andando in un'altra cantina . Fa male pensare che voi dipendenti siate ricattati , comunque ci sono forme democratiche che permettono di contrastare questi atteggiamenti da ex Unione Sovietica, sta a voi decidere se e come usarli . Buona fortuna .

in vino veritas

Carissimo Torres,
vede i contadini li dentro avevano le notizie in 2 ore di assemblea,tra baci e abbracci di politici,federazione,presidenti e brindisi.Dovevano capire situazioni per nulla chiare,i dipendenti ,parlo di alcuni ,vivevano giornalmente ciò che succedeva,ma nessuno ha mai alzato la testa e così....si resta poi vittima del sistema.Grazie a QT soci ed ex soci sono venuti a conoscenza di cose di 6/7 anni fa che non sapevano,e di questo c'è da ringraziarlo!!!Figuriamoci cosa altro ci sarà??? Il fatto è che il sistema omertoso che c'è li dentro non è servito a nulla....prima o poi le verità vengono a galla !!! Sà quando i contadini hanno votato per dare 25 € al qu agli ex,hanno alzato valorosamente la mano come se avessero dovuto punirli ...di che cosa ???Quando non sono stati loro a portare alla rovina una società,che la stessa ha persino un'assicurazione sugli errori degli amm/tori ,ma che si guarda ben dall'attivarla!!! ???Cosa c'è da pensare ...che nessuno ha coraggio ....acconsentire al sistema significa essere anche responsabili per aver accettato quelle condizioni,non è la guerra tra poveri ,ma se i poveri continuano ad abbassare il capo ,ne devono accettare le conseguenze,e creda io non lo farò.Creda mi spiace quando sento parlare di "ostaggi " ...ma la rabbia sale quando le verità li dentro vengono nascoste a dei soci che sono i veri padroni !!!! Credo proprio che chi ha girato pagina con non poca fatica,tra insulti e cattiverie arrivati dall'ignoranza della gente,adesso possa finalmente ricominciare....ma ricordiamo, che se ne sono andati con l'amaro nel cuore,ma sereni di non voler acconsentire a quel sistema !!!Auguri a tutti !!

TORRES

X ULTRASDEGNATO
soci e dipendenti non sono tutti d'accordo ma semplicemente hanno paura di perdere l'unica fonte di reddito che hanno.... e in un periodo di crisi come il nostro avere uno stipendio ti rende ancora ostaggio di chi te lo può dare.

Pinco Pallino

non avrei mai immaginato di leggere quanto riportato nell'articolo.
I responsabili di una siffatta situazione sono soggetti che non hanno a cuore il popolo Trentino e i lavoratori onesti.
Di quanti soldi si sta parlando? qui di soldi sembrerebbe ne abbiano fatti sparire tanti :
- oltre 10 milioni alla società americana
- oltre 2 milioni
- oltre 4 milioni per basilica Cafaggio
- oltre 4 milioni per la gestione di Maso Franck
- oltre 5 milioni per il magazzino del 2010
- oltre 6 milioni per minor valore conferimento 2009
- oltre 3 milioni per minor valore conferimento 2010
- oltre 2 milioni per la società Cesarini Sforza
- oltre 10 milioni per riacquisto da ISA 30% Casa Girelli quando la quota della società vale si e no 2 milioni-
totale indicativo 46 milioni
ops dimenticavo..... ci sono altre quisquilie, forse vendite in nero, fatture false, acquisti a prezzi triplicati.... ma tanto i contadini accettano tutto
una volta si diceva cornuti e mazziati....
non sono noccioline cari contadini, cosa aspettate a svegliarvi e chiedere conto ai responsabili.... chiunque essi siano.
Leggere che le più alte cariche del Trentino e della Federazione (Presidente Dellai, Presidenter Schelfi) sono intervenute a vario titolo nella vicenda al fine di "rassicurare" i contadini mentre sono a conoscenza perfettamente della reale situazione e stanno letteralmente spolpando i contadini .
ultima chicca
risulterebbe che un dipendente pubblico (segretario generale della CCIAA) non possa svolgere attività imprenditoriale salvo deroghe, da quanto abbia letto la deroga è stata rilasciata per la nomina a Commissario non a Presidente di società commerciali .... come è compatibile la carica di Segretario Generale della CCIAA con l'incarico di presidente di società commerciali ?
a quali rischi si sottopongono tutte le istituzioni Trentine?.............. ne vale la pena ?
Credo in tutto quanto si legge ci si possa riscontrare diversi reati sia civili che penali quali:
per i pubblici dipendenti relativamente alla revisione delle cooperative c'è l'omissione atti d'ufficio .
per i revisori incaricati (la Federazione trentina delle cooperative) la responsabilità solidale sul danno causato per il carente o mancato controllo.
per gli ex-amministratori, revisori contabili, sindaci, commissario e vice commissario, false comunicazioni sociali ed occultamento con dolo di dati e notizie obbligatorie -
Cosa aspettate contadini a chiedere giustizia
cosa aspetta la Giustizia ad intervenire
Cosa aspetta la provincia ad intervenire
Cosa aspetta la CCIAA ad intervenire
Volete dire che sono tutti d'accordo ??
Vi auguro di no.

ultrasdegnato

Io sono un uomo qualunque incuriosito dalla scandalo La-Vis , che sto seguendo con un certo interesse perchè sta a dimostrare che il sistema trentino non è quell'esempio di perfezione che si vuole dipingere . Comunque ricordo bene che il fattaccio del buco economico era uscito sulla stampa all'incirca 2 anni fa ( primavera 2010 ) . Ergo :
- se in 2 anni qualcuno avesse indagato si sarebbe già arrivati ad una qualche conclusione , si sarebbero trovati dei colpevoli ( se ci sono ) e si sarebbero presi dei provvedimenti in merito
- viste le parti in causa ( in ordine alfabetico curia , federazione cooperative e provincia autonoma ) è facile capire perchè nessuno ha indagato , o se indagine si è fatta o si farà in futuro sarà una cosa molto soft , tanto per non pestare i piedi a nessun pezzo grosso
- quindi purtroppo cari contadini smettetela di accumulare bile , mettete una croce sopra ai soldi che avete perso negli scorsi anni e ripartite da zero , sperando che quanto è successo serva a TUTTI da lezione !

sdegnata

Concordo con "giornali"! E' veramente triste che nessuno riporti le notizie messe in evidenza da QuestoTrentino. Solo un trafiletto sull'Adige ... Giovannetti dov'è il coraggio ??!!
Quello che è successo alla Lega dovrebbe insegnare che non ci sono più intoccabili e che è opportuno intervenire il prima possibile su malcostumi e soldi pubblici che non si sa dove sono finiti.
Quanti sono stati i soldi (nostri) che la PAT ha elargito in varie forme e misure alle cooperative in generale e alle Cantine Sociali negli ultimi 10/15 anni?? la storia di Maso Franch insegna ... non sarebbe male verificare anche le varie fatture ...
Qualcuno verifica come sono stati impiegati? Mezzocorona ... potrebbe non farcela senza il contributo pubblico?
Indagate indagate .... mi raccomando.

giornali

quello che non mi spiego è come mai queste cose non escono sui "giornali" a più larga diffusione.
Della magistratura non si sa... magari stanno facendo delle indagini... magari no... Di solito le indagini si fanno in silenzio. Speriamo veramente che sia così.
Mentre per quanto riguarda i giornali come l'Adige ed il Trentino sembra che queste notizie non siano stuzzicanti. Anzi... quando c'è da scrivere sulla benedetta cantina scrivono solo cose belle e che tutto va bene! Mentre le rogne restano ben nascoste... Guai disturbare Dellai... il grande manovratore!

ultrasdegnato

Davvero un ottimo esempio di giornalismo d'inchiesta quello apparso sul numero di aprile relativamente ai fondi della La-Vis spariti del buco nero FWI . Ma io mi chiedo :
- c'è effettivamente qualcuno ( magistrature o procure o GDF ) che ci sta indagando sopra a questo scandalo, o sono solo bei discorsi che facciamo tra di noi , mentre tutto il resto del mondo fa finta di niente ?
- quale è la risposta che i vari Dellai , Schelfi , Zanoni e compagnia varia danno per queste porcherie ? Oppure la linea ufficiale rimane quella di dire che QUESTOTRENTINO scrive un mucchio di balle e che quindi si procederà a querele e denunce ? Sul numero di aprile sono presenti addirittura le fideiussioni in fotografia , quindi a questo punto è difficile affermare che si tratti di invenzioni giornalistiche ...
Comunque speriamo bene , sarebbe grave se tutto venisse insabbiato , purtroppo l'andazzo sembrerebbe quello , in ogni caso complimenti al dott. Paris e alla redazione per il lavoro fatto .

indignato

e lo scandalo continua...fino a quando ??
Scrivi un commento

L'indirizzo e-mail non sarà pubblicato. Gli utenti registrati non devono inserire altre verifiche e possono modificare il proprio commento dopo averlo inserito.

Riporta il codice di 5 lettere minuscole scritto nell'immagine. Puoi generare un nuovo codice cliccando qui .

Attenzione: Questotrentino si riserva la facoltà di cancellare commenti inopportuni.