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Cattolici, islamici... e gli atei?

Giulio C. Vallocchia Presidente di "No God"

La Consulta Islamica istituita per decreto dal Ministro Pisanu non può e non deve costituire un ulteriore vulnus alla Costituzione Italiana che già concede un trattamento privilegiato alla Chiesa Cattolica. Ma se attraverso questo provvedimento si vuol riconoscere ai rappresentanti di una confessione religiosa il diritto di ascolto ai più alti livelli istituzionali, anche "No God - Atei per la Laicità degli Stati" rivendica eguale trattamento.

La Costituzione infatti riconosce parità di diritti di tutti i cittadini e il diritto di essere consultati mediante un organismo appositamente istituito non può essere negato alle associazioni degli atei.

Giova ricordare che statistiche di insospettabile fonte cattolica calcolano in diversi milioni gli italiani che non si riconoscono in nessuna religione.

Ed inoltre il Trattato di Amsterdam del 1977 (Dichiarazione N. 11) e il Trattato di Roma del 2004 (art. 52) recepiti nell’ordinamento giuridico italiano riconoscono esplicitamente il diritto alla parità di trattamento per le Chiese e le altre organizzazioni religiose e le Associazioni filosofiche non confessionali come "No God".

Chiediamo quindi ai sensi della Costituzione e dei trattati internazionali approvati dal Parlamento l’immediata istituzione di una Consulta delle associazioni atee con le stesse caratteristiche e funzioni di quella appena approvata per le rappresentanze dei cittadini islamici.

Giulio C. Vallocchia
Presidente di "No God - Atei per la Laicità degli Stati"