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Solstizio d’estate: vent’anni a ingresso libero

Dopo i bui, lunghi e cari mesi invernali, in Trentino, come per magia, arriva la valanga estiva di spettacoli, eventi e appuntamenti all’aperto. Che bellezza, anche perché tutti, o quasi, a ingresso libero e gratuito. Benissimo, si dirà. Un modo intelligente, libero e democratico di avvicinare le più ampie fasce di pubblico alla fruizione della cultura, senza distinzione di portafogli.

È il caso, ad esempio, di Solstizio d’Estate, in programma in diversi luoghi della Piana Rotaliana dal 4 al 26 giugno, e che quest’anno taglia il traguardo dei venti anni di attività. Il calendario degli spettacoli è abbastanza generalista, ce n’è infatti per tutti i gusti: si comincia il 4 giugno nel chiostro dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige, con una produzione del Teatro della Tosse di Genova, ‘Box 2’, con Alessandro Bergallo e la regia di Emanuele Conte. Poi l’11 giugno, a Maso Menestrina, a Mezzocorona i catalani Chapertons, e il 13 giugno l’appuntamento forse più interessante, un monologo di denuncia sulla camorra e sul quartiere napoletano di Scampia: ‘Morra’, questo il titolo, di e con Roberto Capaldo, e con la presenza di Ascanio Celestini incarnata nelle maschere in cuoio che verranno usate in scena, e realizzate proprio dall’attore romano. Poi danza con la compagnia Artemis, il 15 giugno alle Cantine Foradori, ancora teatro il 18 con i piemontesi del Teatro degli Acerbi e con il loro ‘Storie di paese’. Chiusura con una tre giorni tutta per gli aficionados di Solstizio d’Estate, i milanesi Alma Rosè, per tre sere alla Cantina Martinelli di Mezzocorona. Gran bel finale, soprattutto il 24 giugno al chiostro del Museo degli usi e costumi di San Michele con la Ziganoff Jazzmer Band, capitanata da Renato Morelli, per un concerto a metà tra jazz e musica kletzmer. Chiude la rassegna, il 26 giugno al centro sportivo Sottodossi lo spettacolo teatral-musicale Rimbamband. Accidenti, ne abbiamo dimenticato uno! Per forza, è l’unico spettacolo con ingresso a pagamento: costa 15 euro nella discutibilissima struttura del Palarotari di Mezzocorona (provare per credere), il 6 giugno, con ‘Love machines’, dei Kataklò, teatro-danza ispirato alle opere di Leonardo da Vinci (vedi pagina successiva).

Dopo aver reso giustizia al programma, una considerazione, anzi, alcune: perché una rassegna di spettacoli a ingresso gratuito con un unico appuntamento a pagamento? Vado a vedere i Kataklò perché si paga e, quindi, sono di qualità, mentre gli altri, gratis, saranno cose da dilettanti? Oppure faccio il contrario: mi infilo in tutti gli spettacoli gratuiti, e quello a pagamento, foss’anche la cosa più bella del mondo, me lo perdo? Ma soprattutto: in tempi di crisi nera per il settore della cultura e in particolare per lo spettacolo dal vivo, perché non introdurre almeno un biglietto simbolico (5 euro? 10 euro?), che autofinanzierebbe almeno in parte queste manifestazioni e che soprattutto instillerebbe nel pubblico una percezione paritaria tra gli eventi? Perché Pergine Spettacolo Aperto, Drodesera e tanti altri festival estivi sì, e Solstizio d’Estate no?

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