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Centri commerciali dimenticati

L’ultimo numero di QT ha trattato ampiamente del fenomeno dei centri commerciali (già esistenti o costruendi) nella nostra provincia. Segnalo, in aggiunta a quanto già illustrato anche le due situazioni di San Michele e Faedo dove, rispettivamente, sorge l’unico Mercatone Uno regionale ed è stato programmata la costruzione di un altro fabbricato commerciale che, dato il suo ingombro, era stato giornalisticamente definito “la portaerei”.

Le due iniziative hanno iniziato ambedue il loro cammino alla fine del... secolo scorso. Mercatone Uno sbarca in Rotaliana in modo corsaro, ma si radica dopo una serie di difficoltà iniziali che hanno provocato guai giudiziari (abuso d’ufficio) per l’allora sindaco di San Michele e la chiusura temporanea imposta dal TAR e confermata dal Consiglio di Stato. Solo la successiva sanatoria, ottenuta anche col ricatto occupazionale (allora erano già una quarantina i dipendenti) e grazie all’intervento della nuova legge provinciale, ha permesso alla grande azienda di crescere dapprima in un grande capannone artigianale di oltre 3.000 mq. e successivamente di inglobare anche le superficie di edifici confinanti, acquisiti, pare, a peso d’oro, fino a raggiungere i circa 5.000 mq. attuali. Va segnalato però che rispetto ad altre situazioni non si è costruito su terreno vergine, ma si è ricorsi al recupero di edifici esistenti. Mercatone Uno non è un vero e proprio centro commerciale come quelli descritti da Marco Niro su QT e fa parte di una catena nazionale ma, in ogni caso, in quanto a consumi non si scherza. Lo confermano i dati forniti qualche mese fa dal direttore al compimento del decennale della struttura: una crescita continua di fatturato e l’affollamento anche domenicale dei parcheggi prospicienti. Intorno alla nascita del Mercatone Uno si erano sviluppate anche iniziative speculative sui terreni confinanti, nella speranza- convinzione di rivenderli al colosso commerciale.

L’iniziativa di Faedo, per una superficie coperta prevista di circa 9.000 mq., invece, non è ancora decollata, anche perché, contrariamente al caso di San Michele dove sono state fatte carte false (vedi le sentenze del TAR e del C.S.) per agevolare l’insediamento di Mercatone Uno, l’amministrazione del sindaco Bruno Faustini non è mai stata entusiasta di quella iniziativa. E quindi il piccolo comune di Faedo, con il supporto della Provincia (in primis degli allora assessori Berasi e Pinter), ha fatto le pulci al progetto. Nonostante la compatibilità urbanistica, vista la infelice collocazione del progetto dal punto di vista paesaggistico (ai piedi del bel castello Monreale), idrogeologico (nei pressi del fiume Adige) e viabilistico (all’uscita di una curva della statale del Brennero), la realizzazione dell’opera non è ancora iniziata. Più recentemente, in occasione della variante urbanistica, il comune di Faedo ha proposto agli imprenditori una permuta dei terreni destinati al centro commerciale con un terreno comunale adiacente alla piccola zona produttiva di Faedo, verso Salorno, in località Cadino. Se ci sarà il placet della Provincia, almeno l’operazione di riduzione dello sfregio urbanistico potrà trovare compimento.

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