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Grande è la confusione sotto il cielo…

La piccola criminalità tra realtà ed enfasi: nei resoconti giornalistici e nelle valutazioni politiche.

Limitandoci alle sole notizie comparse in prima pagina (che si presume siano le più rilevanti) sui quotidiani locali nel mese di maggio, leggiamo che a Campodenno "è stata una strage di piante: 470 meli tranciati nella notte"; a Vattaro due ragazzi sono stati denunciati per aver rubato "un nano da giardino, una statua in gesso a forma di aquila ed una cazzuola"; altri tre giovani sono stati fermati dai carabinieri "mentre mangiavano delle ciliegie in un campo di Brancolino", frutti, evidentemente, di provenienza illecita; all’ospedale di Mezzolombardo ignoti malviventi hanno rubato da un cassetto dei cioccolatini, dopo aver tentato invano di portar via la cassaforte; mentre dalla Val di Sole parte l’ennesimo allarme sul pericolo del proselitismo demoniaco: "Riti satanici in val di Sole. Croviana: trovati scritte, simboli e una bambola impiccata" – è addirittura il titolo di apertura de l’Adige del 6 maggio.

Quanto sopra ci sembra più che sufficiente per confermare l’esistenza di un’emergenza sicurezza, checché ne dicano il questore di Trento e Transcrime.

Che fare?

A parte gli scherzi, anche se il problema non ci fosse, dicono che però la percezione del problema esiste, e quindi bisogna comunque fare qualcosa. Una proposta letta sui giornali del 18 maggio parte dal giusto presupposto che una città ben illuminata durante la notte infonde sicurezza nei cittadini e forse scoraggia qualche mariuolo. Dunque, potenziare dove occorra l’illuminazione pubblica?

No, la proposta è ancor più incisiva: "La sera – dichiara il presidente dei dettaglianti trentini – le vetrine si spengono e molte strade rimangono poco illuminate"; e dunque, vetrine accese tutta notte, alla faccia del risparmio energetico!

Un’altra misura più concreta (nel senso che qua e là già si sta mettendo in pratica) è quella delle ronde notturne, che dai primi esperimenti fatti (vedi il caso di Rovereto), sembra tradursi, per i volonterosi partecipanti, in estenuanti passeggiate notturne in città desolatamente deserte (ma potranno sempre consolarsi col dire che se la ronda non ci fosse stata sarebbe successo chissà che).

Qui però il tema delle ronde ci serve solo come pretesto per misurare il livello di confusione politica nel quale siamo immersi. Sentite, per cominciare, questa dichiarazione apparsa sull’Adige del 19 maggio: "Le ronde sono un fenomeno un po’ folkloristico che però rischia di essere pericoloso se non viene arginato. Qualche esaltato, con la scusa delle ronde, può creare più problemi che risolverli... Non sono la risposta al problema della sicurezza, anzi alla base vedo vedo una logica da Far West, da giustizia fai da te che è inaccettabile. Io infatti mi chiedo: che mandato hanno queste persone e da chi? Come agiscono e con che metodi? Fanno le ronde contro gli extracomunitari o anche contro gli italiani? Io francamente avrei paura di loro se li incontrassi".

Chi sarà: uno del Partito Democratico, o magari un rifondarolo insolitamente pacato? Macché, è Ettore Zampiccoli, coordinatore regionale di Forza Italia.

Di opinione contraria è l’esponente politico che al cronista del Trentino dichiara quanto segue: "Questa proposta (le ronde, n.d.r.) va a mio giudizio incoraggiata perché coglie nel segno: i volontari della sicurezza non sostituiscono le forze dell’ordine, semmai le coadiuvano, ma ciò che conta è che controllano il territorio". Trattasi, in questo caso, di Renzo Michelini, antico sindaco democristiano di Rovereto ed ex senatore della Margherita.

Quando quelli della sinistra radicale, furibondi per l’esito delle elezioni, dicono che fra PD e PdL le differenze rischiano di diventare impercettibili, senza dubbio esagerano. Ma certe volte..