Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca

Gli automobilisti paria dell’Euro 0

Tre automobilisti proprietari di Euro 0

L’arrivo dell’autunno coincide, per una buona percentuale di automobilisti, con l’inizio di un incubo che dura all’incirca dal mese di novembre fino a tutto marzo. Incubo diurno e quotidiano, però, anziché notturno e sporadico. Ci riferiamo alla limitazione della circolazione per determinati utenti della strada che hanno la sola colpa di possedere automobili che non sono l’ultimo singhiozzo della moda.

Gli automobilisti più bastonati da certi provvedimenti fintamente "ecologici" sono i possessori di veicoli Euro 0 e molto spesso anche Euro 1. Sembra che i responsabili dell’inquinamento dell’aria siano soltanto loro. Siccome misure analoghe vengono prese in altre zone d’Italia, sempre col sistema a macchia di leopardo e comunque in modo irrazionale, demagogico ed inefficace, ancorché scenografico e vistoso, limiteremo la critica alla nostra provincia ed in particolare alle località più popolose della stessa, focalizzando l’attenzione di chi legge sui rimedi sgangherati e dolorosi presi dalle autorità locali.

Occorre anzitutto specificare che Euro 0, Euro 1, Euro 4, Euro XYZ sono formule astratte che non danno l’idea esatta del problema aria. Se un veicolo euro 4 di elevata cilindrata macina 35.000 Km in un anno, sicuramente inquina molto di più di chi possiede una 1100 (oppure una cilindrata inferiore) e di chilometri ne fa 3 o 4.000 in un anno. Per non parlare poi dei lussuosi Sly, così pesanti, ingombranti ed inquinanti, che di carburante ne consumano uno sproposito.

Il problema inquinamento non è quindi frutto di automobili anagraficamente vecchie - anche se regolarmente revisionate e controllate - invece che nuove, ma dal numero di chilometri macinato dalle stesse.

Quindi bisognerebbe limitare chi fa decine di migliaia di chilometri in un anno, non certo chi percorre meno di 10 Km al giorno di media. Particolarmente odioso e disgustoso risulta poi il provvedimento di bloccare la circolazione di veicoli Euro 0 e Euro 1, quando alle porte della città si vuole costruire, nonostante il parere contrario della gente (W la democrazia!) una spaventevole fabbrica del cancro, che ammorberebbe l’aria in modo irreversibile per tutti, cioè l’inceneritore. Considerato che la nostra provincia, una delle più estese d’Italia, ha 6.200 Km quadrati di superficie, include sicuramente un posto più adatto per costruirlo lontano da grossi centri abitati.

Il fatto è che sono in gran parte le caldaie a gasolio oppure a nafta ad inquinare l’aria, e tutti sanno che negli uffici pubblici (e segnatamente negli uffici provinciali) le temperature sono africane, e basterebbe dunque abbassare di un tot il riscaldamento per raggiungere risultati di riguardo e di buon livello per una migliore qualità dell’aria. Ma la verità sul problema delle limitazioni alla libertà dell’automobilista sta da tutt’altra parte.

Dietro il paravento dell’inquinamento dell’aria, e dietro i solerti e insulsi rimedi che incatenano un certo numero di automobili, mentre altre possono girare ovunque, c’è l’interesse dei fabbricanti d’auto di vendere macchine nuove a tutto spiano. Sono i fabbricanti d’auto che ispirano certi provvedimenti "ecologici"; sono sempre i costruttori d’auto che ungono le ruote con politici e amministratori locali (non tutti, solo alcuni!) perché certe automobili non possano più circolare liberamente. Nessuno però si faccia illusioni: dopo aver eliminato gli Euro 0, verranno gli Euro 1, e dopo gli Euro 2 gli Euro 3, perché il meccanismo nascosto dell’insaziabilità delle case automobilistiche consiste sempre nel trovare di tempo in tempo una qualche scusa per far sostituire l’automobile. La certezza di essere lasciati in pace non esiste per nessuno.

Politici e amministratori locali dovrebbero smetterla, una buona volta, di riempirsi la bocca con commoventi discorsi a favore di poveri, deboli, oppressi e disgraziati di vario genere, visto che il loro comportamento pratico è esattamente l’opposto di ciò che vanno predicando, in barba ai solidarismi sempre esibiti e mai concretizzati. Mentre mandrie di delinquenti escono dalle galere e possono andare dove vogliono, migliaia di automobilisti onesti e rispettosi di leggi, codici e quant’altro sono inibiti nella libertà personale come se fossero criminali agli arresti domiciliari.

Pare quindi che avere un reddito basso - e quindi essere poveri - costituisca un grave reato. La fulgida libertà di cui possiamo usufruire sembra essere dunque quella di comprare, comprare e comprare!

Probabilmente qualcuno vorrebbe farci sostituire l’automobile ogni due anni...

A conferma di ciò che abbiamo detto finora, sul Trentino del 26 settembre, in cronaca di Riva e Arco si legge: "L’obiettivo, d’altronde, è arrivare al 2010 senza più Euro 0 in circolazione e con i diesel tutti dotati dell’apposito filtro". Ma non tutti però sono a conoscenza del fatto che le auto vecchie ancora in buono stato vengono spedite all’estero dove continuano a circolare. Sul Trentino del 3 maggio si leggeva che nel 2002 in provincia di Trento le "demolizioni" per esportazione sono state 3.011; nel 2003 sono salite a 3.120 e nel 2004 furono 5.017.

Visto che viviamo in un mondo globalizzato, siamo tutti nella stessa barca. E quindi inquinare qui o là dovrebbe essere perfettamente uguale. Ma evidentemente queste automobili così inquinanti in Italia ad una diversa longitudine (Paesi dell’est europeo) oppure ad una diversa latitudine (Paesi africani e magrebini in particolare) dal tubo di scappamento producono ossigeno puro, che fa così bene alla salute.

Occorrerà l’illuminazione dello Spirito Santo per penetrare a fondo questo mistero così buffo materialmente e così squallido moralmente?

Ma non basta: ecco la ciliegina sul gelato. Sul Trentino del 29 settembre, a proposito di Finanziaria, si parla di un’ipotesi per il bollo auto. Non pagherà più il bollo auto per 5 anni chi acquisterà dal 1° gennaio un’auto Euro 4.

Fantastico: chi ha denaro per acquistare un’automobile nuova risparmierà il costo del bollo, mentre chi, con basso reddito, una macchina nuova non se la può permettere, dovrà invece pagare la tassa di circolazione al completo, ma per restare fermo per buona parte dell’anno!

E’ più che legittimo il sospetto che chi ci amministra e governa sia nella maggior parte dei casi affetto dalla sindrome di Down.

Ad ogni modo crediamo di essere riusciti a dimostrare con abbondanza di esempi che il problema inquinamento sia solo la copertura di pelosi interessi di parte. Invitiamo quindi politici e amministratori a lasciar stare innocenti automobilisti per dedicarsi alle vere cause dell’inquinamento.

E se proprio non riescono a fare a meno di comportarsi da protagonisti di una indegna sceneggiata, adottino il democratico sistema delle targhe alterne o del chilometraggio individuale, senza penalizzare coloro che, con l’inquinamento, c’entrano come i cavoli a merenda.

Tre automobilisti proprietari di Euro 0, con reddito basso e furore alto