CAP: la furbata delle Poste

Dal 20 settembre sono entrati in vigore i nuovi codici di avviamento postale. Ora per inviare una lettera con le poste si dovrà indicare esattamente il Cap altrimenti la posta non sarà inoltrata.

Come associazione Tuttapovo e come associazione Prodigio non possiamo certo permettere che la nostra posta (i nostri giornali) non vengano consegnati... quindi ci servirebbe uno strumento per aggiornare rapidamente gli indirizzi dei nostri abbonati.

Fino ad ora le poste mettevano a disposizione gratuitamente sul loro sito l’elenco dei Cap, in diversi formati, e chiunque poteva usarlo liberamente. Adesso invece le poste hanno deciso che questi dati sono preziosi e che possono guadagnarci... e tanto!

Quindi se volessimo avere il database aggiornato dovremmo sborsare la bellezza di 1000 euro ogni anno. Davvero una gran bella mossa! Addirittura se una azienda software volesse avere questa lista per inserirla in una sua applicazione dovrebbe sborsare la bellezza di 5000 euro all’anno! Altrimenti l’unica cosa è controllare ogni indirizzo manualmente attraverso il loro sito, oppure attraverso il CD-ROM o l’elenco cartaceo che naturalmente bisogna comprare da loro (4,90 euro) ogni volta che gli verrà in mente di aggiornare la lista.

Il popolo di Internet naturalmente si è mosso, e all’indirizzo http://www.petitiononline.com/freecap/petition.html si può firmare una petizione per chiedere al Governo italiano di obbligare le poste a rimettere a disposizione gratuitamente la lista dei CAP aggiornata. Una petizione che chiediamo a tutti di firmare e di far firmare. Non sappiamo fino a che punto questa mossa possa contribuire, ma meglio che niente.

Ad essere maligni mi verrebbe da pensare che la mossa di cambiare i Cap non sia stata dettata esclusivamente dall’esigenza di migliorare lo smistamento e quindi la consegna della posta... ma che sia stata fatta solo per guadagnarci... penso male?