Letteratura e distillati Nonino
La poesia rigenera la realtà umile delle cose così come la grappa gli scarti della vigna.
Bella esperienza andare a curiosare in casa dei cugini friulani, e che cugini! Dal Trentino a Percoto in provincia di Udine, in casa dei produttori di grappa più famosi del mondo, in casa della famiglia Nonino, in occasione del premio internazionale letterario che porta il loro nome, prestigioso quanto la giuria che lo assegna (da Olmi a Le Roy Ladurie, Klibanski, Magris, Nascimbeni, Morandini, Brooks) e che ha visto quest’anno premiati il noto fisico e ambientalista Marcello Cini, il filosofo Edgar Morin e soprattutto il grande poeta Tomas Transtromer, edito da Crocetti.
Quel giorno Edgar Morin parlava di "nuova metamorfosi" per il mondo, di globalizzazione come costruzione di nuove infrastrutture che però necessitano di una politica di giustizia, ma il pensiero andava un po’ per conto suo sui dodici alambicchi e la nobiltà dei vitigni prescelti (picolit, schioppettino, ribolla, tazzelenghe, malvasia e l’ultimo arrivato, il miele d’agrumi).
Claudio Magris, leggendo la motivazione del premio al poeta Transtromer, dichiarava che "c’è vera poesia quando si riesce a rifare ex novo certi temi che la poesia ha da sempre affrontato".
E’ inverno, i rami contorti appena abbozzati creano il contesto in cui cielo e terra si danno reciprocamente: "Il cielo dalle sue fibre/ fluito è giù nella terra/ resta soltanto un cielo raggrinzito/ quando la terra ha bevuto. Spazio rapito/ si torce nel groviglio delle radici, si volge/ al verde...".
Una leggerezza di immagini, ma un peso semantico notevole, come notevole la fragranza, l’invenzione dell’acquavite d’uva che distilla in un’unica operazione buccia, polpa e succo d’uva, metafora della vita, dell’essenza e dell’apparenza.
Conclude questo nostro incontro il poeta svedese: "Stanco di chi non offre che parole, parole senza lingua/...Scopro orme di capriolo sulla neve. Lingua senza parole".
Festa della lingua, dei profumi, dell’eleganza e la concentrazione per i sensi tutti.
Non possiamo dimenticare che lo scorso anno la Triennale di Milano dedicò a questa famiglia una mostra antologica sui trent’anni di Monovitigno.
La poesia rigenera la realtà umile delle cose così come la grappa gli scarti della vigna.