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QT n. 16, 27 settembre 2003 Servizi

Inceneritore: avanti col referendum

Snobbati i super-tecnici del Gruppo di Lavoro sui Rifiuti, il VIA dà l’Ok al maxi-inceneritore. Ma non finisce qui...

La telenovela sull’inceneritore è proseguita con l’approdo del progetto al Comitato Provinciale per l’Ambiente. In realtà il progetto del maxi-inceneritore era stato fatto a pezzi (vedi "Ambientalisti-Dellai 3-0" sul numero di QT del 12 luglio) dal Gruppo di Lavoro sui Rifiuti, ossia i tecnici che dovevano venire a capo della questione, fornendo qualche punto fermo nel contrasto tra la Giunta Dellai (sponsor dell’inceneritore) e l’opinione pubblica del capoluogo (comprensibilmente contraria), con in mezzo il Comune di Trento a cercare di non scontentare nessuno.

Dunque il Gruppo di Lavoro, pur con delle mediazioni interne, perché anche al suo interno ci sono le pedine di Dellai, porta delle critiche di fondo al progetto: in sostanza, l’inceneritore è sovradimensionato (240.000 tonnellate annue), va accoppiato a un processo di pretrattamento attraverso bioessiccatore, basta un impianto di 140-170.000 tonnellate.

Si dovrebbe insomma passare a un nuovo progetto. Solo che a questo punto la Giunta Dellai spinge perché sia sottoposto alla Via il vecchio progetto del maxi-inceneritore, cui non vuol rinunciare; e il Comune si arrende, con la fortissima motivazione che "non si può far fare brutta figura a Dellai" (e qui siamo alle solite: Pacher si sente ancora il vice-sindaco di Dellai, e i Ds i satelliti della Margherita, vedi Dellai schianta la sinistra).

Cosa ha deciso il Comitato Provinciale per l’Ambiente, che ha valutato il progetto? E’ lo stesso Comitato che a suo tempo era stato da Dellai variato nei suoi componenti, e reso più duttile. Il che si era visto in maniera clamorosa con il sì agli impianti della Jumela, un sì talmente immotivato da essere poi cassato dai giudici del Tar proprio per carenza di logica nelle motivazioni (Inceneritore: fidarsi della V.I.A.?).

E così, come da copione, anche nel caso dell’inceneritore il Comitato ha dato il via libera, con l’unico voto contrario del rappresentante degli ambientalisti.

Su tutto questo chiediamo una valutazione all’ambientalista
Giorgio Rigo, presidente di Italia Nostra.

"Il progetto presentato prevedeva un impianto da 240.000 tonnellate annue, con una tecnologia ottimizzata per bruciare il ‘tal quale’ (i rifiuti non trattati, n.d.r.). Il Comitato ha approvato un impianto con quella tecnologia, ridotto a 190.000 tonnellate annue. Ha quindi tolto dal computo le 50.000 tonnellate di ecoballe che verranno smaltite altrimenti; ma non ha considerato proprio il trattamento tramite bioessiccatore, che avrebbe invece sensibilmente ridotto la quantità di materiale da bruciare, e comportato altri metodi di incenerimento".

Insomma, si sono tenute in non cale le risultanze del Gruppo di Lavoro, che pur era costituito di tecnici di chiara fama?

"Si è cercato di non smentire il Gruppo di Lavoro, ipotizzando, a latere dell’inceneritore, anche un bioessiccatore: ma che non si capisce cosa ci stia a fare, dal momento che non viene ad influire sull’impianto principale. Più in generale, si è approvato l’impianto, e contemporaneamente si sono accolte le argomentazioni del Gruppo di Lavoro, dettando una serie di prescrizioni sul come dovrà essere realizzato l’impianto stesso. Ma questi escamotage hanno il fiato corto, come ha dimostrato il caso Jumela: ci sono sentenze del Tar che stabiliscono che le prescrizioni non possono costituire una riprogettazione dell’opera".

Mi par di capire che vi preparate a un’azione legale...

"Vedremo i successivi passi."

Intanto, vi riproponete di contrastare l’inceneritore attraverso il referendum?

"Senz’altro. Anche se il sindaco non lo ha ancora indetto; sarà comunque per l’autunno, dopo le elezioni provinciali. E il referendum, incentrato sul no all’inceneritore a Ischia Podetti, acquista maggior forza proprio dalla valutazione del Comitato per l’Ambiente, che ha scritto che la localizzazione di Ischia Podetti va bene, in quanto il Comune di Trento è l’unico disponibile ad ospitare l’impianto. Il che poteva essere una dichiarazione in premessa della successiva valutazione; qui invece viene a sostituire la valutazione. Cioè si dice: poiché il sindaco Pacher è l’unico disposto ad accettare l’inceneritore, Ischia Podetti, deve andar bene per forza.

A questo punto è più che mai opportuno che anche i cittadini possano esprimersi".