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QT n. 13, 28 giugno 2003 Fumetti

Parliamo di B. B.

Brick Bradford e i suoi molti nomi.

Un momento, non vorrei ingenerare confusione, specie fra i miei coscritti con buona memoria. Stiamo parlando di fumetti, non di cinema. Pertanto se scrivo B.B. non mi riferisco a Brigitte Bardot,ma ad un famoso personaggio dei comics, Brick Bradford.

Brick Bradford in versione originale.
Brick Bradford italianizzato in Guido Ventura, con i capelli neri.

Dal 21 agosto 1933 alla primavera del 1987 il biondo e scultoreo eroe americano imperversa, a volte con il suo vero nome e più frequentemente sotto mentite spoglie, dalle pagine delle migliori testate italiane. Creato da William Ritt per i testi e Clarence Gray per i disegni , ha modo di spaziare per tutti gli universi conosciuti ed ignoti, spostandosi a suo piacere anche nel tempo a bordo della Cronosfera. Dal 1949 Gray realizza testi e disegni, ma dal 1952 per le striscie quotidiane e dal 1957 alla sua morte anche per le tavole domenicali, il personaggio passa di mano a Paul Norris, un onesto artigiano del disegno che non è certo all’altezza dei suoi predecessori. Così ala l’interesse e, nel 1987, la serie si chiude.

Nel campo dell’ avventura ed in quello della fantascienza, Brick Bradford ci ha offerto alcune delle più interessanti ed avvincenti storie a fumetti. Vent’anni fa un referendum fra i lettori di una rivista specializzata indicò largamente al primo posto "Viaggio in una moneta" come la migliore avventura in assoluto pubblicata fin’allora in Italia.

Apro una parentesi per i lettori che non fossero addentro nel campo dei fumetti (doppiamente benvenuti a questa rubrica). Ho parlato qui sopra di striscie giornaliere e tavole domenicali; negli USA i fumetti vengono pubblicati quasi esclusivamente sui giornali quotidiani che, dal lunedì al sabato, pubblicano in bianco e nero le striscie di diversi personaggi. Ogni striscia è composta da una a 4 figure ed il lettore legge di giorno in giorno come si evolve la trama. L’autore sovente presenta una situazione conclusa nella striscia, ma per le grandi avventure bisogna proprio aspettare il giorno dopo per sapere se il pugno dato è arrivato a destinazione od il bacio richiesto viene concesso o ricusato. Queste sono le striscie giornaliere (SG). Alla domenica si trova invece allegato al giornale un supplemento a colori che contiene gli stessi personaggi della settimana più eventuali altri, ma a piena tavola. Il bello della storia è che la storia (ripetizione voluta ) è quasi sempre diversa da quella in corso durante la settimana. Abbiamo così le tavole domenicali (TD). Diversamente, da noi, salvo qualche eccezione, i fumetti hanno un loro giornale. Capita poi che un editore acquisti i diritti di pubblicazione per le striscie giornaliere ed un suo collega quelli per le tavole domenicali. Negli anni ‘30 succede poi che per distinguersi nella produzione si cambia il nome dei personaggi, e il lettore non ci capisce più nulla. Ad esempio Cino e Franco in versione Nerbini vengono chiamati Tim e Tom su Topolino, giornale che pubblica le tavole domenicali.

Brick Bradford è conosciuto con il suo vero nome quando L’Audace pubblica negli anni ‘30 le sue tavole domenicali, ma su altre testate prende altri nomi. Penso che Brick Bradford sia il personaggio al quale è stato appioppato il maggior numero di nomi diversi.

Settebello, un settimanale umoristico degli anni ‘30 pubblica a puntate la prima avventura giornaliera del nostro eroe chiamandolo Bruno Arceri. Sui Tre Porcellini e su Topolino della Mondadori gli appioppano il nome di Guido Ventura e gli fanno diventare neri i biondi capelli per italianizzarlo. Per la Mondadori vive le sue più belle avventure giornaliere da "Le isole sotto i ghiacci" a "Viaggio in una moneta", a "La fortezza di Alamoot", storia edita nel 1938-1940 che per motivi allora incomprensibili fu chiusa bruscamente rimandando il lettore ad altre avventure. I motivi erano politici: il contenuto della storia e la sua provenienza dagli Stati Uniti ne vietavano la prosecuzione: eravamo in guerra. Lessi soltanto trent’anni dopo, in una edizione integrale per collezionisti, come finiva l’avventura.

Nel 1944 in una versione ad album di "Nel mondo degli atomi", alias "Viaggio in una moneta", il nostro eroe si chiama Guido Delani. Questa famosa storia ci narra le peripezie di Brick Bradford nel mondo degli atomi. Il professor Kalla Kopak trova il modo di rimpicciolire ed ingrandire all’estremo persone ed oggetti. Costui, assieme a Brick, alla morosa di Brick, e ad un viaggiatore clandestino che farà una brutta fine, parte per un viaggio nell’infinitamente piccolo, in una moneta di rame da un centesimo a bordo di un’enorme sfera munita di tutti gli aggeggi necessari alla bisogna. La sfera si alza dai suoi appoggi, comincia a rimpicciolire rapidamente, si avvicina alla moneta, vi si introduce. Uno degli scienziati che assiste alla scena segue il tutto con il microscopio finché è possibile. Poi tutti si avviano all’uscita del laboratorio per chiuderlo. Ma l’ultimo della fila si blocca: dalla moneta sta già riapparendo la sfera con i nostri eroi reduci dal lungo viaggio in altri mondi abitati da strani esseri, buoni e cattivi, maschi e femmine, con e senza ali. Tutti si erano scordati il vecchio Einstein e la sua legge della relatività: nell’ infinitamente piccolo i tempi sono infinitamente brevi. Così un’avventura che per i nostri eroi è durata dall’ 8 febbraio al 24 luglio 1937, nel nostro mondo è durata sì e no qualche secondo.

Oltre al già citato Giorgio Ventura, abbiamo Antares, Marco Spada, Bat Star: tutti nomi usati di volta in volta dai vari editori per presentare le avventure di Brick in salsa diversa.

Il nostro eroe è stato anche plagiato. Nel 1949, nelle pagine interne de Il Giornalino, compare la storia intitolata "L’isola di Kura-Kura" di un non meglio precisato U. Nava. Penso che la direzione del periodico abbia accettato in buona fede il lavoro di questo signore; la guerra è finita da poco, la conoscenza nel campo fumettistico non è generalmente gran che, i disegni sono bellissimi, il testo per la verità un po’ meno: ovvio che accettino di buon grado di pubblicare la storia. Peccato che i disegni siano semplicemente un collage delle tavole domenicali di Brick Bradford. Al nostro eroe, che compare con il nome di Joan Herbert, hanno solo applicato un paio di baffetti.

Arriviamo finalmente alle edizioni integrali, cronologiche, per collezionisti, quasi sempre non reperibili nei soliti circuiti librari o nelle edicole e che si possono ordinare direttamente agli editori od acquistarle nelle mostre-mercato specializzate. Sono delle magnifiche edizioni che ci permettono finalmente di leggere le avventure di Brick Bradford ed altri eroi dei fumetti in modo integrale e corretto. Anch’io ne sono in possesso. Però il vecchio giornalino che si aspettava di settimana in settimana all'edicola era tutt'un'altra cosa.

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