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Dalla sicurezza stradale alle truffe turistiche

E inoltre: sicurezza alimentare, pubblicità ingannevole e vincite televisive.

Molti sono i quesiti che i consumatori ci pongono; vedremo di evadere anzitutto quelle richieste che possono interessare diversi utenti.

Sicurezza stradale. Il sig. M.P. di Rovereto ci chiede se esiste una normativa per rendere le strade più sicure, in particolare in presenza di asfalto pericoloso, che può comportare incidenti e gravi danni per gli utenti.

A tale proposito ricordiamo che esiste la legge 22/03/2001 n.° 85 la quale stabilisce "la progressiva generale introduzione di pavimentazione con effetto drenante" sulle autostrade e sulle strade extraurbane. Dunque, malgrado esista la normativa, essa non viene applicata dall’Anas; la gravità della mancata applicazione della normativa sta nel fatto che l’asfalto con effetto drenante potrebbe ridurre del 25% i morti e i feriti, grazie alla maggiore aderenza, all’eliminazione dell’effetto aquaplaning e alla migliore visibilità per l’annullamento del fenomeno di nebulizzazione della pioggia, provocato dalle ruote dei veicoli. Ci sorge il dubbio che l’introduzione della pavimentazione con effetto drenante delle strade e autostrade, malgrado duri molto di più (almeno un 30%, 7 anni invece di 5) e sia più affidabile, non venga utilizzata, in quanto risulta meno conveniente economicamente.

Per tutelare gli utenti della strada, danneggiati da strade con asfaltatura carente, o con asfalto che non ha la giusta curvatura per consentire un regolare deflusso laterale dell’acqua, o per i tempi lunghi di rifacimento di una strada, ci poniamo a disposizione degli utenti che avessero subito un danno in ragione dell’asfalto pericoloso, chiedendo di costituirsi parte civile in un eventuale processo.

Sicurezza alimentare. La sig. B.T. di Trento ci chiede se risponde al vero che nelle conserve italiane vengono utilizzati pomodori cinesi.

Per quanto riguarda l’utilizzo di pomodori cinesi, sono state presentate da parte della Coldiretti e dell’Osservatorio sulla Pubblicità alimentare del Codacons alcune denunce, anzi l’Osservatorio ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di diverse città italiane in cui si chiede di aprire, a tale proposito, delle indagini, avvalendosi dell’azione dei Nas.

In particolare l’Osservatorio chiede di accertare se sia o meno ravvisabile il reato di frode in commercio; infatti, secondo noi, è ingannevole e scorretto pubblicizzare un prodotto come made in Italy, quando nella realtà il prodotto viene fabbricato utilizzando anche materia prima straniera .

Mentre una parte dell’industria alimentare appare contraria all’etichettatura delle materie prime, il Codacons sostiene che il consumatore abbia diritto a conoscere la provenienza dei prodotti che mangia. Non si può imporre al consumatore di mangiare a occhi chiusi; quindi chiederemo alle autorità competenti il sequestro di quei prodotti dei quali non si conosce l’origine e non escludiamo il boicottaggio di determinate marche.

Dopo lo shock della mucca pazza, delle acque minerali, degli ogm, ecc., i consumatori hanno più che mai bisogno di certezze e garanzie e vogliono sapere quello che mangiano. Per questo invitiamo l’industria alimentare ad essere più attenta alle esigenze dei cittadini, unendosi ai produttori e agli stessi consumatori per raggiungere l’obiettivo comune della sicurezza alimentare.

Pubblicità ingannevole. Da Trento e da Rovereto ci sono giunte da consumatori segnalazioni circa la pubblicità ingannevole di due importanti società: la Tamoil e la Barilla. Il primo caso fa riferimento alla pubblicità apparsa alcune settimane fa su qualche quotidiano da parte della Tamoil, nella quale, decantando il nuovo gasolio Tamoil, utilizzando la dicitura: "E’ già qui", si faceva capire ai consumatori che lo stesso era già disponibile in commercio. In realtà una striminzita nota a margine di pagina informava del fatto che tale gasolio sarebbe stato commercializzato a partire dal 2005. Le rimostranze del consumatore erano dirette al fatto che l’informativa sulla disponibilità effettiva in commercio di tale carburante erano scritte a margine con caratteri minuscoli. La società, alla quale abbiamo trasmesso le osservazioni del nostro consumatore, ne ha preso atto e ha deciso di bloccare quella pubblicità.

Per quanto riguarda la Barilla, un cittadino contestava alla ditta il messaggio presente nelle confezioni delle crostatine al cioccolato, nella quale si leggeva: "Il sapore della tradizione. La crostatina Mulino Bianco nasce dall’unione di pastafrolla preparata come una volta…". A fianco della scritta appariva l’immagine di un mucchietto di farina con i tuorli di due uova, altre due uova intere da rompere presumibilmente per aggiungerle alla farina, e un mattarello di legno. Si faceva quindi credere al consumatore che potesse esserci un procedimento di preparazione manuale e artigianale delle stesse crostatine, oltre all’evidente sproporzione derivante dalle immagini tra quantità di uova e quantità di farina. Abbiamo passato le considerazioni del nostro utente all’Osservatorio sulla pubblicità ingannevole del Codacons, il quale le ha presentate alla Barilla. Quest’ultima ha poi informato l’associazione dei consumatori della modifica effettuata sulle confezioni di crostatine: la ditta ha eliminato la raffigurazione del mattarello e le diciture relative alla pastafrolla.

La tassazione dei premi televisivi. La sig. C.C. di Arco
vuole sapere se i premi in denaro nei giochi televisivi sono al netto o meno.

Ebbene, fino al dicembre 2001 i premi in denaro forniti nei giochi delle trasmissioni Rai erano al netto, esentasse, poi dal gennaio 2002 è stata introdotta una trattenuta del 20% e il pagamento avveniva o tramite assegno o tramite bonifico bancario. Dal settembre 2002 infine i premi, sempre con trattenuta del 20%, sono in gettoni d’oro, già tassati quindi, ma vengono decurtati ancora del 20% di Iva all’atto della vendita all’orefice. Pertanto una vincita dichiarata ad esempio di 100 euro diventa di 80 euro per la trattenuta fiscale e scende a 64 euro all’atto della vendita del gettone.

A nostro parere non c’è nulla da eccepire sulla tassazione dei premi, ma ci sembra che una maggiore trasparenza non guasterebbe e soprattutto non ci pare giusto che a causa del pagamento in gettoni d’oro la trattenuta sia addirittura doppia.

Anche Mediaset paga in gettoni d’oro, ma con un sistema diverso: i gettoni vengono accompagnati da una lista di orefici convenzionati sparsi su tutto il territorio, che acquistano gli stessi al loro valore reale; il giocatore-vincitore dunque viene a perdere solo il 20% dell’ Iva. Per i gettoni Rai, invece, il vincitore non riceve alcuna assistenza; chi abita quindi in una città dove i vari orefici si fanno concorrenza, ha la possibilità di venderli ad un prezzo equo, ma nei piccoli centri questo non avviene e spesso vengono offerte cifre irrisorie, in quanto l’unico orefice cerca di acquistare al prezzo di oro vecchio. L’utente, in questi casi, è costretto a sostenere un ulteriore onere, ovvero le spese di viaggio per recarsi in una località più grande e convertire i suoi gettoni in denaro.

Pertanto anche nella vicenda dei premi televisivi sono sempre le fasce più deboli quelle che subiscono i disagi maggiori.

La truffa aggravata dei tour operators. Il sig. C.L. di
Trento ci chiede se l’adeguamento valutario calcolato dal tour operators su tutte le voci che compongono il pacchetto turistico, ovvero anche sulla sua provvigione, è legittimo o viola la legge e quindi può essere perseguito.

Ebbene diversi tour operators (precisamente 14: Italiatour, Kuoni gastaldi Tours, I Viaggi del Ventaglio, Varatour, Alpitour, Francorosso International, Turisanda, Olympia Viaggi T.O. , Organizzazione Viaggi Columbus, Hotelplan Italia, Tramontana Viaggi T.O., C.T.S. Viaggi,Viaggi del Mappamondo, Viaggi dell’Elefante) sono stati denunciati per truffa aggravata, in quanto hanno speculato sul cambio col dollaro. Costoro, infatti, tramite l’adeguamento dei prezzi dei pacchetti turistici internazionali, hanno posto in essere diversi raggiri al fine di lucrare sugli indebiti adeguamenti valutari derivanti dal cambio lira-dollaro. Tali comportamenti configurano una vera e propria truffa aggravata; le modalità che si sono verificate concretamente sono state le seguenti:

1. l’adeguamento valutario adottato in coincidenza delle feste natalizie e vacanze estive indipendentemente dalla reale esigenza di adeguare il tasso di cambio della lira al dollaro;

2. l’aumento del prezzo del pacchetto effettuato nei 20 giorni precedenti la partenza (la legge lo vieta espressamente);

3. la percentuale dell’adeguamento superiore al reale tasso di cambio lira/dollaro;

4. l’adeguamento valutario calcolato su tutte le voci del pacchetto e non su specifiche voci (costo del carburante, tasse aeroportuali, ecc…), come nel caso del consumatore che ci ha chiesto informazioni.

Pertanto nei casi sopra elencati è possibile denunciare i Tour Operators per truffa aggravata.

Per maggiori ragguagli si può contattare il Codacons.

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