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Il patto territoriale in Valle di Cembra

Efrem Zancanella

L’incontro svoltosi a Cembra il 15 marzo per fare un primo bilancio della gestione del patto territoriale della Valle di Cembra ed, al contempo, tracciare le linee-guida per i nuovi progetti che dovranno essere dedicati ad iniziative di eccellenza, di qualità ed innovazione, mi offre lo spunto per alcune considerazioni sull’uso che di questo strumento è stato fatto.

Abbiamo appreso dell’avvio di oltre 800 iniziative imprenditoriali e di investimenti per circa 100 milioni di euro, spesi principalmente in acquisto e rinnovo di macchinari. Pur dando atto che questi investimenti contribuiranno sicuramente a rendere più sicuro e redditizio il lavoro, sviluppando l’economia locale e migliorando la qualità della vita, non posso fare a meno di evidenziare come fino ad ora sia mancato l’investimento in cultura e ciò che più preoccupa di questo mancato impegno non è tanto l’aspetto economico quanto quello "politico".

Siamo una valle con un tasso di laureati pari ad un quarto della media provinciale ed alla metà di quello di altre vallate non meno periferiche, eppure pare che nessuno fino ad ora abbia pensato di cogliere l’occasione del patto territoriale per coinvolgere anche le istituzioni scolastiche e le associazioni culturali, attuando delle sinergie in grado di assicurare sviluppo anche da questo punto di vista, uno sviluppo di lungo respiro e che non si usuri assieme ai macchinari. Va dato merito al presidente Dellai e al dirigente del progetto speciale, Diego Loner, di aver richiamato l’attenzione sull’importanza degli investimenti sul "capitale umano": speriamo che amministratori ed imprenditori locali sappiano cogliere quest’invito.

Tanto per cominciare, c’è da raggiungere un accordo per il nuovo polo scolastico di Cembra, già finanziato dalla Provincia, nonché da allargare, là dove se ne sente la necessità, la collaborazione nel servizio bibliotecario, che dove attivato ha ampiamente dimostrato di saper dare frutti altrettanto buoni di quelli che maturano sui pendii della Valle di Cembra. Non ci piacerebbe che, dopo aver fortemente voluto la creazione di un unico istituto scolastico per la Valle di Cembra, il quale con oltre 800 alunni suddivisi in 11 sedi scolastiche sconta non pochi problemi gestionali, alcuni amministratori locali si comportino un po’ come certi padri distratti, dimenticandosi della creatura che hanno contribuito a dare alla luce.

Efrem Zancanella,
presidente del Consiglio dell'Istituto Comprensivo Valle di Cembra