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Dalla lap-dance al meretricio nel caso Carmen Show: retorica e squallore.

Apparentemente viviamo tempi di dilagante trasgressione, dove tutto, dallo sport al sesso, dev’essere "estremo", altrimenti si è dei poveretti che han perso il treno della modernità. Poi, al primo reale riscontro - nella vita reale, anziché nelle trasmissioni tivù o nei servizi giornalistici sulle ultime presunte "mode culturali" - casca il palco e ricompaiono le reazioni di sempre.

Vedi il caso del "Carmen Show", il locale notturno di S. Lazzaro di Meano dove si è scoperto che oltre alla lap-dance si praticava l’antica trasgressione del meretricio, il che ha portato in galera quattro persone, accusate di organizzare e sfruttare il lavoro extra-contrattuale delle ballerine, alcune delle quali, oltre tutto, costrette a prostituirsi con le minacce.

Di fascinoso, in questa vicenda, non c’è nulla; eppure certi accenti sui quotidiani locali risentono di una retorica assolutamente fuori posto, parlando di "serate trascorse ad ammirare ballerine di lap-dance dimenarsi sul palcoscenico, tra fiumi di champagne e sguardi ammiccanti", mentre un altro locale meranese coinvolto nell’inchiesta lo si descrive "da sempre circondato da un alone di mito e mistero alimentato da molti avventori che favoleggiavano di spettacoli da brivido".

Sull’Adige la scena dell’irruzione della polizia al Carmen Show pare tratta da un feuilleton ottocentesco: "Sulla pedana, tra i pali della lap-dance desolatamente vuoti (i pali vuoti?, n.d.r.), si contorce una ragazza ceca… I camerieri volteggiano, la temperatura sale, la carta di credito è pronta per essere frantumata in mille pezzi (?, n.d.r.)".

Ma ecco le forze dell’ordine: "L’ispettore capo, jeans e presenza imponente, si ferma davanti al palco degli spogliarelli. Era appena entrata una conturbante slovacca con lingerie da urlo… Altro che notte di follie, champagne o dialoghi rilassanti con clienti che le mangiano con gli occhi. Non c’è più la parte da sostenere per fare guadagnare il locale, ci sono i freddi muri delle stanze degli interrogatori".

Il bene ha dunque sconfitto il male, identificato in quei night "dove la lap-dance è spesso un paravento e dove contano gli affari. Soprattutti quelli carnali".

E mettiamo nel capitolo della retorica anche la presa di posizione del Consiglio dell’Ordine dei notai, così come ce la riferisce il Trentino del 23 giugno. Un loro collega, infatti, abituale frequentatore del Carmen Show e delle sue ballerine, sembra sia il principale testimone della vicenda (avrebbe ammesso di aver pagato fino a 2.500 euro per una notte con due ragazze); e loro, i notai, si sentono offesi per il "grave danno all’immagine della categoria", chiedono delle scuse e vogliono che il poveretto renda noto "che cosa intende fare per riscattare l’onore della categoria". La promessa di sei mesi di castità potrebbe bastare?

Accanto a questo po’ di retorica e a molta normale cronaca, nei giornali c’è anche - inevitabile - il richiamo pruriginoso, come preannunciato dalla locandina del Trentino del 18 giugno, che ammicca: "Verbali e foto segrete delle orge al night".

Ma chi avesse cercato nei particolari della vicenda il gusto del piccante, sarebbe rimasto deluso dall’emergere di uno squallore totale e per di più truffaldino: "Chi si appartava dietro i separé con una delle ragazze - racconta L’Adige - era costretto a fare tutto di corsa. Infatti un rapporto costava 200 euro e durava un quarto d’ora appena. Trascorso il tempo, entrava il solerte Oberosler, che, cronometro alla mano imponeva al cliente tardivo di rivestirsi oppure di pagare un altro quarto d’ora".

Più esplicito il Trentino, che insieme a 4 foto (in realtà i fotogrammi del video registrato dalla polizia, dove peraltro si fatica a distinguere l’uomo dalla donna), presenta una sorta di radiocronaca di un incontro, premettendo che "spesso il rapporto non veniva nemmeno consumato completamente, ma si limitava a strusciamenti e masturbazioni". Ore 1.46: entra la coppia e l’uomo "si cala i jeans e siede sulla poltroncina" Quattro minuti dopo "entra qualcuno (forse è il cameriere per portare delle bevande) e i due si alzano ricomponendosi". 1.55: "Entra una donna e rimane a guardare i due che nel frattempo hanno ripreso gli approcci…, poi lei si struscia seduta sopra l’uomo, infine si muove e scende lungo il corpo di lui fino ad arrivare con la propria testa nella sua zona inguinale" (quanto eccitante questo linguaggio da verbale di polizia!).

Finalmente "alcuni minuti dopo inizia il rapporto sessuale, in cui i protagonisti alternano le posizioni. Ad un certo punto lei si sposta da sopra il cliente e si nota che lui continua a stimolarsi masturbandosi". Il tutto fino alle 2.12, quando, ultimo tocco di classe, "mentre lui si sistema i pantaloni, lei pulisce per terra".

Syria, la squillo preferita dal famoso notaio, "che lei sapeva soddisfare con l’esperienza e con gli attrezzi giusti (?!, n.d.r.) del mestiere" ci fornisce con lucidità la base ideologica di tutto il business: "Bastava pagare e si portava a casa una donna splendida, di quelle che non l’avrebbero mai guardato".