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Autobrennero: un pedaggio ingiusto

Centro Tutela Consumatori

Week-end lunghi e ferie d‘estate: ricomincia l‘annoso problema delle interminabili code lungo l‘A22. Numerose, come al solito, le lamentele di automobilisti, che giungono, anche in questi giorni, al nostro Centro sul problema delle code e del traffico a doppio senso su unica corsia sull‘Autostrada del Brennero.

I motivi delle lamentele sono fondamentale due:

- interruzioni dovute a cantieri - ormai diventati un classico del tratto autostradale della nostra provincia - non segnalate preventivamente all‘atto dell‘entrata in autostrada;

- conseguente questione dell‘illegittimità dell‘incasso da parte dell‘A22 del prezzo intero del servizio.

Le questioni sono secondo noi pertinenti e le lamentele giustificate. Se è vero infatti che all‘entrata di alcuni caselli può capitare (non sempre) di trovare segnalata la presenza di code o di traffico rallentato su determinate tratte dell‘autostrada, quasi mai viene segnalato che sull‘A22 la presenza di cantieri è ormai una costante, che può generare da un momento all‘altro mostruosi imbottigliamenti e conseguente formarsi appunto di code e rallentamenti chilometrici, con ovvio disagio, soprattutto in questi periodi di caldo intenso, per moltissimi automobilisti in viaggio. Per non parlare poi di quegli automobilisti locali, che, magari per motivi di lavoro, percorrono quotidianamente il tratto autostradale fra Trento ed il Brennero e viceversa e si trovano a dover affrontare lunghe perdite di tempo… e di pazienza, assolutamente non preventivate.

Ma c‘è un altro aspetto della vicenda che a noi pare assolutamente degno di nota ed è quello relativo all‘ingiustificata richiesta da parte dell‘A22 del pagamento del prezzo intero del biglietto di transito, in casi come quelli sopra segnalati e quindi in presenza di un servizio non garantito come l‘utente si attenderebbe che fosse.

Ingiustificata anzitutto perché all‘automobilista che si accinge ad entrare in autostrada non viene segnalata in maniera chiara ed inequivoca la presenza di cantieri che possono nel breve volgere causare rallentamenti o blocchi anche gravi del traffico, il che lo dissuaderebbe o quanto meno lo porrebbe sul chi va là nel momento di affrontare la tratta autostradale.

In secondo luogo perché, data la conformazione dell‘autostrada, all‘automobilista imbottigliato non è consentita alcuna via di fuga e quindi di uscita anzitempo dal tratto autostradale che presentasse il problema.

In terzo luogo, da un punto di vista strettamente giuridico, essendo il contratto che si instaura tra A22 ed automobilista un contratto „a prestazioni corrispettive", della serie io ti pago in cambio di un servizio funzionante e considerato che attraverso la mancata o insufficiente segnalazione preventiva di cantieri sull‘autostrada (che possono costituire, ripetiamo, sempre e comunque, un costante fattore di impedimento di un regolare flusso di traffico) l‘automobilista non è posto in grado di conoscere per tempo le reali condizioni in cui si svolgerà il servizio di transito offerto, legittima ci pare a questo punto la richiesta di una proporzionale riduzione del costo del servizio in presenza di gravi disagi subiti dall‘utente.

Come ciò debba o possa avvenire, lasciamo all‘ente concessionario la decisione. Per noi appare fuori discussione il diritto dell‘automobilista a pagare solo il corrispettivo di quanto effettivamente ricevuto come servizio; in altre parole, se il servizio è stato scadente o non all‘altezza di quanto ci si poteva legittimamente aspettare, è chiaro che all‘automobilista non potrà essere richiesto il prezzo intero della prestazione.

Considerato anche che gli attuali prezzi del servizio non sono per nulla poca cosa.

Il nostro Centro sta già sostenendo un utente nell‘avvio di un procedimento pilota per il riconoscimento del diritto al rimborso in un caso come quelli sopra delineati. Rimane inoltre a disposizione e per quanto possibile sosterrà le ulteriori richieste, anche cumulative, che altri utenti vorranno sottoporci, in merito alla questione trattata.